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Una sfida fra barman Una sfida fra barman La gara è stata organizzata dalFAibes Il pubblico vuole aperitivi poco alcolici Quando la gente si siede al bar e chiede il *solito*. V.aperitivo della casa*, oppure dice «mi prepari un drink*, compie un atto di fiducia verso l'uomo in giacca crema e farfallino nero che sta dall'altra parte del banco. E' un rito che giornalmente si ripete un'infinità di volte in tutti i locali del mondo e sottintende il riconoscimento di una competenza specifica. Una professionalità accettata da tutti, tanto che il barman come il sommelier, a buon diritto, può fregiarsi del titolo di «maestro dell'arte del bere-. Di questa professionalità hanno fatto sfoggio ieri i soci dell'Aibes (associazione barman), nel salone ricevimenti del Grand hotel Concord, sfidandosi amichevolmente nella loro gara annuale interregionale, nell'86 giunta alla decima edizione. Una gara che si è svolta sotto la direzione del fiduciario piemontese. Aldo Ferrier (hotel Cristallo del Sestriere), barman che fa moda, che propone nuove bevande miscelate in base ai gusti, sempre mutevoli, del pubblico. Quest'anno, ad esempio, le preferenze sono per cocktail non troppo alcolici e a base di vermuth. mentre fra i giovani sono molto richiesti i long drink allo champagne, profumati alla frutta. Nella gara si sono distinti nelle sezioni «aspiranti» Giuseppe Loi (San Felice al Circeo). Olivia Eterno (Ambasciatori) e Raffaele Telesca. Fra i barman Giuseppe Trivello (Cannilo s club) e Rodolfo Reya (Ballantin) per cocktail atter-dinner: Salvatore Caltabiano (Ambasciatori) e Ernesto Cantalupo (Cambio) nei cocktail pre-dinner. Per i long drink: Paolo Romeo (Saint-Vincent) e Claudio Menengon (Concord). Le giurie nell'assegnare i punteggi hanno tenuto conto del sapore, della presentazione e del tempo impiegato nella preparazione.