Gli scrittori e una grande paura Come Monaco, spari allo stadio?

Gli scrìttoli e una grande paura Come Monaco, spari allo stadio? Gli scrìttoli e una grande paura Come Monaco, spari allo stadio? Saranno colorate di giallo le serate televisive al Mundial? A scandire rintocchi inquietanti sono le campane degli scrittori di thriller: nella società dello spettacolo, dove la violenza ama esibirsi sul palcoscenico delle grandi manifestazioni di massa, e il terrorismo si esalta nella possibilità di colpire davanti alle telecamere collegate via satellite con il mondo, nel cuoio del football messicano potrebbe anche nascondersi un'esplosione di violenza. E' un segno dei tempi: insicurezza e paura pesano come una nube cupa anche sul mondo dello sport. Oli stadi possono diventare trappole' mortali, le gare una palestra di sangue. Non fini in una strage l'assalto dei Fedayn alla squadra di Israele durante le Omimpiadi di Monaco nel 72? E l'altro ieri, non hanno scritto i giornali che prima dell'arrivo degli Azzurri a Città del Messico, la polizia ha arrestato tre contrabbandieri messicani di armi provenienti da New York, in possesso di sei mitragliene e munizioni? In questo mondo carico di piaghe, il terrorismo resta in agguato. Movimenti di armi e denaro, nascondigli, coperture, passaporti falsi, complicità internazionali, mandanti e finanziatori. E poi killer addestrati pronti a tutto, talpe e professionisti del doppiogioco, servizi segreti e truppe di pronto intervento in perpetuo allarme. I maestri del thriller, da Federick Forsyth a Ken Follet, da Robert Ludlum a John Le Carré saprebbero ricavare dal Mundial messicano storie magistrali. Intrecci di fanta¬ sia costruiti su premesse reali: le tensioni internazionali, la sfida fra i blocchi, le minacce di Oheddafi agli europei, i sussulti degli estremisti islamici, la guerra sotterranea fra Cia e Kgb. In un thriller pubblicato alla fine degli Anni Settanta, Salto mortale, di James Patterson, un commando di terroristi penetra nel villaggio degli atleti alle Olimpiadi di Mosca e fa una strage. In un altro romanzo, L'uomo dei giochi di W. O. Johnson, pubblicato in Italia neli'84, anno delle Olimpiadi di Los Angeles, il direttore di una rete televisiva1 "ariiericana ctìè 'avuto l'esclusiva per le' riprése dei Giochi, si allea con il Kgb sovietico per mettere a segno una serie dì scoops a base di attentati e assassini!. Sport e terrorismo diventano un binomio pericoloso. In Black Sunday di Thomas Harris, un gruppo di terrori¬ NE^ _ OSSESSIONE^ PA /v\iyvpiAl_ sti arabi, per rappresaglia contro gli aiuti americani a Israele, decide di far esplodere il più grande stadio di New Orleans durante una partita di football: vi assistono una folla enorme e il presidente degli Stati Uniti. La strage sarà evitata, ma la perfetta organizzazione dell'attentato dimostrerà quanto sia facile, per i terroristi, colpire strutture e cittadini indifesi. «Si tratta pur sempre di romanzi, certo, ma troppo spesso, in questo mondo impazzito, gli scrittori sono stati cattivi profeti-, dice Natalino Bruzzone, uno dei massimi 'esperti di'iétteratura thriller, autore eli uh volume, Maestri d'intrigo, di prossima pubblicazione. 'Soprattutto la vicinanza fra Messico e Stati Uniti fa di questi campionati del mondo un'occasione da thriller. Sappiamo che il terrorismo internazionale, oggi, si rivolge soprattutto contro gli Usa, e che la grande preoccupazione del governo americano riguarda il fatto che i terroristi possano penetrare all'interno del paese, fino a organizzare attentati. La trama di un futuro romanzo potrebbe essere questa: quattro terroristi arrivano in Messico con la copertura da giornalisti. Sono organizzati, sanno che dal Messico è facile superare la frontiera Usa arruolandosi fra i lavoratori clandestini. Entrano in gruppo di emigrati, gente disperata che cerca di fuggire negli Usa per non morire di fame, trovano chi gli fa passare la frontiera. E il gioco è fatto. Arrivati negli Stàli'Vniti i terroristi cominciano a tessere la rete. Trovano nuove coperture, comprano armi e esplosivi. E colpiscono-. Una storia irreale? No, soltanto verosimile. Forse troppo verosimile. Mauro Anselmo

Persone citate: Forsyth, James Patterson, Johnson, Ken Follet, Mauro Anselmo, Natalino Bruzzone, Robert Ludlum, Salto, Thomas Harris