«No a quell'elettrodotto »

« No q quell'elettrodotto » Comuni ed ecologisti sul piede di guerra contro l'Enel « No q quell'elettrodotto » La costruzione su una linea di 53 km da 380 mila volts, costo 20 miliardi, dovrebbe sorgere tra Leinì e Piossasco - L'ente ha già decreti e nullaosta necessari e i pareri favorevoli dei Comuni, espressi nell'82 - Le contestazioni: si temono rischi per l'ambiente e per la salute Il progetto di costruzione di un elettrodotto da 380 mila volts nella zona da Leinl a Piossasco sta accendendo una contesa tra alcuni Comuni e l'Enel. Da una parte, c'è l'Ente che, decreti e nullaosta alla mano, intende avviare i lavori. Dall'altra, la maggioranza dei cittadini e un manipolo di amministrazioni comunali che chiedono un ripensamento generale e la revoca delle autorizzazioni. «/119 marzo '82 — dice Luciano Leone, sindaco di Rosta — avevamo dato parere favorevole. Poi, visti i piani dettagliati, ci siamo resi conto che c'erano rischi per l'ambiente e forse anche per la salute dei cittadini: L'opera, che dovrebbe costare oltre 20 miliardi, prevede una linea di circa 53 chilometri. -Il naturale completamento — spiega l'ing. Giovanni Aliverti, capo servizio costruzioni dell'Enel — dell'anello sulla rete primaria che cinge Torino e le assicura energia in ogni eveniema. Lo stesso ministro Nicolazzi. nel decreto 1024 del 20 agosto '85, ne ha riconosciuta la pubblica utilità e il carattere di urgenza. E comunque, all'epoca, l'istruttoria aveva avuto il consenso di tutte le parti interessate: Ma tutto ciò non basta. -Saranno abbattuti tutti gli alberi ad alto fusto — intervengono gli oppositori — per una larga fascia e sorgeranno piloni e tralicci da 25 a 70 metri di altezza. Il fondo valle di Susa, il monte Musine e la collina morenica di Rivoli sa ranno orrendamente deturpati. In particolare, sul territorio di Rosta, l'elettrodotto passerà vicino all'Abbazia di Sant'Antonio di Ranverso e l'immagine della Sacra di San Michele sarà compromessa da questa opera-. Le riserve sono anche di natura sanitaria. «/ cittadini che abitano sottovento rispetto alla linea elettrica, che sprigionerà forti campi magnetici, sono letteralmente preoccupati per le possibili conseguenze*. L'Enel ribatte: -Esistonoin Italia oltre 5500 chilometri di elettrodotti con un valore di tensione uguale e non ci sono stati mai problemi. Solo in alcuni casi ci sono state noie con la magistratura, ma nulla pf più. Circa la fascia toccata, l'abbiamo prevista di 40 metri, anche se la larghezza effettiva è solo di 14. Sul problema sanitario infine non ci sono pericoli. Il campo magnetico, secondo tutti i canoni prudenziali, non deve superare i 10 kilovolt il metro mentre, secondo i controlli di un laboratorio di Ivrea compiuti su un analogo elettrodotto, non dovremmo superare il livello 0,8 a 30 metri dai conduttori-. Le spiegazioni non tranquillizzano gli oppositori che hanno chiesto l'Intervento della Regione. dell'Usi, della Soprintendenza ai Beni am¬ bientali. «Faremo un'assemblea pubblica — dicono — per ribadire che l'elettrodotto, cosi come lo promone l'Enel non lo vogliamo. Inoltre la stessa legge Galasso è dalla nostra». Nel frattempo, però, l'iter procede e si stanno pre parando i contratti di appai to dei lavori. -Per questo chiediamo il blocco immediato — ribadiscono gli ecologisti — perché intendiamo difendere, prima di trovarci di fronte al fatto compiuto, le bellezze paesaggistiche del territorio, dal monte Musine alla Sacra, all'Abbazia di Sant'Antonio di Ranverso-. Adriano Provera dagrrnticticsmplsa* l.'Abba/ia di Sant'Antonio di Ranverso si troverebbe vicino al passaggio dell'elettrodotto

Persone citate: Abba, Adriano Provera, Galasso, Giovanni Aliverti, Luciano Leone, Nicolazzi

Luoghi citati: Italia, Ivrea, Piossasco, Rivoli, Rosta, Susa, Torino