Lampedusa: a caccia di voti

Lampedusa: a caccia di voti Dopo i missili di Gheddafi, una grave crisi economica rende più difficile la vita degli isolani Lampedusa: a caccia di voti I turisti non arrivano; ma si preannuncia un forte afflusso di parlamentari regionali per le elezioni del 22 giugno Cresce il disagio della popolazione che chiede «risarcimenti» - E qualcuno minaccia un'astensione dalle urne DAL NOSTRO INVIATO LAMPEDUSA — Il sindaco ha lasciato Lampedusa chiamato in Sicilia da un impegno politico, e a trattenere la rabbia dell'isola, scossa dall'effetto Oheddafi, è arrivato in nave da Agrigento il cavalier Giovanni Girolamo Lattuga. E' il presidente della Confcommercio della Provincia. Ha viaggiato con un anziano parlamentare della Regione, il democristiano Trlncanato, unico democristiano sfuggito all'Imposizione di De Mita che ha escluso dalle liste elettorali i parlamentari con quattro legislature. Il cavalier Lattuga riunisce le categorie economiche nella grande rotonda che guarda il mare e va all'attacco: «Mi domando — dice al microfono — che cosa sarebbe accaduto se Gheddafi avesse attaccato una città del Nord, poniamo Firenze. Ebbene, le cose sarebbero andate in modo dìverso: sia nelle prese di posi sione politiche, sia negli interventi finanziari, che qui non si sono ancora visti". La platea, nel caldo asfis siante del pomeriggio mediterraneo, si fa attenta. Lattuga riprende: -Afa Gheddafi bluffa; non è tanto pazzo da tornare ad attaccare l'isola di Lampedusa. Comunque nessuno ci può impedire di prote stare democraticamente. Non siamo qui a sobillare, ma se non daranno ragione alle nostre richieste, la protesta sarà dura, intransigente-. In sala c'è un bell'applauso. Il presidente agrigentino del la Confcommercio ora inseri' sce il suo passaggio pre-elettorale: «C'è qui con me, c Lampedusa, l'onorevole Trincanato. Come voi sapete è il presidente della commissione Finanze. Ogni legge regionale deve avere il suo avallo per le spese. Avrei potuto portare qui con me l'onorevole, ma Trincanato non è venuto l'uomo non cerca voti.. Ancora un applauso. Il mi' crofono passa al presidente della Provincia. Ignazio Cantone. Saluta, ringrazia, scorge tra il pubblico, il vicesindaco di Lampedusa, la giovanissima Giusi Nicolini. «S'accomodi alla presidenza signorina-, dice con gentilezza. La Nicolini si alza e ribatte: -Io, presidente, non sono stata invitata. Resto in platea come una cittadina qualsiasi-. Cantone insiste: -Ma il sindaco è stato chiamato, la pre- ghereì, venga, abbiamo lavorato insieme...-. La Nicolini adesso è al tavolo degli organizzatori, non può dire di no al battimano prolungato. Dalla presidenza rimbalzano le richieste: niente tasse per il 1986, sconti su tutti i voli nazionali da e per Lampedusa, riduzione delle tariffe marittime, contributi per le spese di gestione su tutte le attività economiche, con tributi per i posti letto non utilizzati. La platea applaude ad ogni intervento. La protesta è diffusa, dilaga, non riesce a trovare un momento di sintesi, al di là degli interessi delle due categorie portanti: quella degli albergatori e quella dei pescatori. Il vicesindaco Nicolini si limita a commentare: -Ci prepariamo per l'estate, qui nessuno vuole abbandonare Lampedusa, questa è un'isola di pace, non si rischia la vita. I turisti si tranquillizzino, non c'è alcun pericolo-. Quanto alla riunione nella grande rotonda, la Nicolini è categorica: «Questo è un'operazione elettorale in vista del 22 giugno. Si contrabbanda un intervento delle categorie, armate per ottenere contributi e raccogliere voti-. Ma la preoccupazione è ripetuta. Fioccano le disdette. Dice Tommasino. uno dei primi albergatori di Lampedusa: i Proprio ieri aspettavamo una comitiva di dodici persone: mi hanno telefonato per rinunciare. Soltanto da Milano, un vecchio cliente m'ha chiamato per prenotare: "Me ne infischio di Gheddafi — mi ha detto — io non rinuncio al bellissimo mare di Lampedusa"-. La proprietaria del Paradise, nove stanze, quattro pic¬ coli appartamenti, è turbata: «Un'estate cosi nera non si prospettava da vent'anni, siamo sconsolati: le divise ci hanno rovinati-. E un pescatore: «Abbiamo paura di lasciare le nostre famiglie-. Un portuale: «Le nostre donne vìvono nel terrore, non riescono neppure a riordinare la casa, a preparare il pranzo: i militari sono il nostro disastro-. In verità ieri, a Lampedusa, i nùlitari non si sono fatti vedere. Un unico elicottero volteggiava in direzione dell'aeroporto, mentre sull'orizzonte della Guitgia è comparsa un'installazione radar autotrasportata. Tranquilla la situazione a mare. Il comandante del traghetto «Paolo Veronese., che fa la spola con Porto Empedocle, ha riferito di aver incrociato una sola corvetta italiana durati te la navigazione notturna. Sul molo, all'attracco della ■ Paolo Veronese'., s'è presentata un'unica turista: una ragazza svizzera, di ritorno da un'escursione di quarantott'oie a Linosa. Ad accoglierla, un gruppo di trasportatori pronti all'imbarco. Anche qui lamentele. Dice il camionista Giovanni Di Malta: «Torno ad Agrigento soltanto con duecento cassette di pesce. Il mio Fiat 180 ne trasporta duemila: non riuscirò a riprendere neppure i quattrini del viaggio, 640 mila lire tra andata e ritorno soltanto per la nave-. Non si fanno vedere i turisti, si preannuncia l'arrivo dei parlamentari regionali a caccia di voti. Ma c'è molta incertezza: le assicurazioni verbali non bastano più. « Vogliamo fatti concreti-, dice l'armatore Franco Pavia e c'è anche chi preannuncia l'astensione in massa dalle urne. Il primo a prospettare l'astensione dal voto fu il sindaco Fragapane all'indomani dell'arrivo dei missili. La sua decisione è rientrata. Adesso sono i commercianti che non riescono a trovare un punto di intesa a rilanciare il rifiuto della scheda. Un giovane albergatore è determinato: «E' il momento di pensare ad una seria programmazione economica per il rilancio dell'immagine dell'isola: rifiutiamo l'assistenza, vogliamo fare di tutto perché Lampedusa torni un'i sola di pace, di vacanze, di turisti: più che un contributo sui posti letto vuoti chiediamo una campagna pubblici tana seria e intelligente-, Francesco Santini e a il Lampedusa. I pescherecci hanno rifiutato martedì di lasciare il portìcciolo (Tclefptp Ap)