La truffa del mattone

La truffa del mattone Con Sgarlata si è conclusa l'avventura dei «cavalieri dell'atipico» La truffa del mattone Negli Anni 70 il «boom» di certificati di acquisto sovrastimati di immobili o di altri beni rifugio - Una raccolta operata a danno di risparmiatori sprovveduti, che acquistarono in tempi di forte inflazione e Borsa asfittica Oggi le condizioni sono diverse, con i fondi di investimenti in grado di offrire alternative sul mercato mobiliare MILANO — Con l'arresto di Luciano Sgarlata avvenuto la settimana scorsa si è conclusa definitivamente l'avventura dei cavalieri dell'atipico, cioè di quei personaggi che verso la fine degli Anni Settanta hanno fatto irruzione sulla scena finanziaria italiana, calamitando con esiti quasi sempre funesti 1 quattrini di decine di migliaia di risparmiatori. Oggi il .boom, dei fondi di investimento mobiliare e il rialzo di Borsa hanno in parte indebolito gli effetti di quanto è avvenuto, ma è indubbio che le conseguenze dell'atipico si sono fatte sentire pesantemente sul comportamento dei piccoli e medi investitori. Esistono però ancor oggi le premesse perché il fenomeno si ripeta, magari tra qualche anno, con sistemi diversi, ma con l'identico fine di prelevare quattrini dalle tasche degli sprovveduti a favore di pochi abili venditori di pezzi di carta. Ecco perché le istituzioni che tutelano i risparmi degli italiani, dal ministero del Tesoro alla Consob, non devono assolu parmi aegu italiani, dal nìstero del Tesoro a'.'a nsob, non devono assolu- tamente abbassare la guardia ma mettere a frutto l'esperienza di questi anni per impedire il ripetersi di avvenimenti spiacevoli. Alla base del successo iniziale di Vincenzo Cultrera e Luciano Sgarlata, non certo i più importanti operatori del settore (Orazio Bagnasco li superò di molto come volume d'affari) ma quelli che sino ad oggi hanno subito le conseguenze giudiziarie più pesanti, c'erano situazioni di fondo che si sono soltanto in parte modificate: di queste la più importante è la presenza di un forte debito pubblico, che crea liquidità (si calcola che negli ultimi cinque anni lo Stato abbia versato ai sottoscrittori di titoli a reddito fisso oltre 200 mila miliardi esentasse sotto forma di interessi su Bot e Cct (soltanto nel 1985 sono stati pagati 70 mila miliardi, un terzo del deficit di bilancio). Una parte di questa somma è stata reinvestita in nuovi titoli di Stato, una parte si è diretta verso i fondi di investimento ed è approdata in Borsa, una parte ha incre diretta verso i tondi di lnve- stimento ed è approdata in Borsa, una parte ha incre- mentato il mercato immobiliare, mentre non pochi miliardi hanno apertamente violato la legge alimentando l'esportazione di capitali. Come ha sostenuto più volte l'economista Franco Modigliani, quando lo Stato entra in misura quasi ossessiva nella gestione del risparmio del cittadini, questi reagiscono cercando alternative, che a volte non esistono. Proprio quello che è successo in Italia: ad una forte richiesta di prodotti finanziari non corrispondeva sino a pochi anni fa un'offerta adeguata. Vi erano anche altre premesse per il «boom, del risparmio alternativo: l'inflazione marciava al di sopra del 15 per cento, e forte era il desiderio degli italiani di salvaguardare i propri risparmi ancorandoli al mattone, la Consob non funzionava ancora appieno, non esisteva una legislazione adeguata che tutelasse i risparmi. Infine, operavano già nel nostro Paese organizzazioni di vendita porta a porta Erano formate da schiere di giovani, operanti per lo più noria a porta. Erano formate da schiere di giovani, operanti per lo più a tempo pieno, addestrati secondo i metodi di vendita in vigore oltre oceano: aggressivi, motivati da grossi incentivi economici, indottrinati persino nelle tecniche su come bloccare con il piede l'uscio di casa che veniva a volte sbattuto loro in faccia quando si presentavano. A migliaia (oggi sono circa 7 mila) battevano l'Italia in lungo e in largo, offrendo ai clienti ogni tipo di servizio finanziario, dall'esportazione di capitali alle azioni quotate in Borsa alle sterline d'oro. E" proprio con queste premesse — il Tesoro che crea liquidità, forte richiesta di nuovi investimenti, povertà d'offerta, Borsa asfittica, inflazione e reti di vendita — che fanno la loro comparsa i cavalieri dell'atipico, cioè i venditori di titoli che si discostano da quelli tradizionali: si chiamano certificati immobiliari, certificati di associazione In partecipazione, fedi di investimento, certificati patrimoniali. Alla base c'è quasi sempre un immobile, che in tempi di alta inflazione offre maggiori gabetaromitaqupia reSsptam12vazail flzaanbideCmpizisefimdgap Alia oase ce quasi sempre kh un immobile, che in tempi di p alta inflazione offre maggiori garanzie di tenuta. Oppure beni tra i più disparati, container, diamanti, vagoni ferroviari, azioni estere. Ma è il mattone che attira di più gli italiani, oltre al fatto che quasi sempre i maghi dell'atipico offrono redditi superiori a quelli dei prodotti concorrenti, soprattutto dei titoli di Stato. In pochi anni l'atipico prospera. 1 suoi operatori diventano i maghi della finanza, molto risparmiatori (almeno 120 mila) credono di aver trovato la formula della ricchezza facile. Poi. in breve tempo, il meccanismo si spezza: l'inflazione cala e di conseguenza dopo un .boom, di molti anni anche il mercato immobiliare si arresta, e i prezzi del mattone scendono. La Consob inizia a funzionare e molte iniziative non vengono più approvate. Il colpo di grazia lo danno il ministro Visentin!, che propone aggravi fiscali per le iniziative anomale e la creazione dei fondi di investimento, che attraggano le reti di vendita e i capitali. Gianfranco Modolo khmu ie i™ ui ichuiui e i uà- pitali. Gianfranco Modolo

Persone citate: Franco Modigliani, Gianfranco Modolo, Luciano Sgarlata, Orazio Bagnasco, Sgarlata, Vincenzo Cultrera, Visentin

Luoghi citati: Italia, Milano