Petroli smentisce un giudice e viene accusato di calunnia di Claudio Cerasuolo

Petroli, smentisce un giudice e viene accusato di calunnia Chiesta rincriminazione del factotum di Musselli Petroli, smentisce un giudice e viene accusato di calunnia TORINO — Al processo per lo scandalo dei petroli (150 imputati, oltre 300 miliardi di frode allo Stato tra il '74 e il '79) il pubblico ministero Corsi ha chiesto l'incriminazione di Luigi Muzzl, il factotum del petroliere Bruno Musselli alla «Sipca» di Bruino, per calunnia nei confronti del giudice Vaudano che condusse l'inchiesta sui contrabbandieri. In programma c'emvMnterrogatorio di Mario Mottola, ex amministratore, assieme all'ingegner Gaetano Ferrara, della «Sipca». Un interrogatorio che ben presto si è trasformato In un confronto a tre, tra Muzzi, Mottola e Ferrara. Muzzi ha ritrattato e modificato due precedenti dichiarazioni. La prima tirava in ballo l'ex capo dell'Utif (Ufficio tecnico imposta di fabbricazione) di Torino, Francesco Cotilli; la seconda ammetteva un traffico di contrabbando tra la «Sipca» e la «Icip. di Mantova. Il confronto a tre — L'amministratore della «Sipca» non ha modificato di una virgola quanto aveva detto in istruttoria. Mottola parla dei cinque milioni che ogni mese Ferrara avrebbe corrisposto all'ing. Cotilli, perché i suoi funzionari, Ferlito e Di Sapio, chiudessero un occhio sui traffici di contrabbando della Sipca»: 'Accompagnavo Ferrara all'Utif ma restavo in anticamera, perché Cotilli non voleva che io assistessi al passaggio della busta*. Anche ieri Ferrara ha negato di aver mai corrisposto bustarelle: 'Andavo all'Utif con Mottola per parlare di lavoro. Cotilli era molto fiscale, nei nostri confronti: Il presidente Aragona chiama a deporre Muzzi, che in istruttoria aveva ammesso di non aver mai dato danaro a Cotilli ma di aver saputo da Ferrara che il capo dell'Utif di Torino veniva pagato. La calunnia — Mottola ripete le accuse e viene interrogato Muzzi: •Ferrara non mi ha mai detto di aver dato dei soldi a Cotilli. Forse la mia dichiarazione è stata fraintesa dal giudice Vaudano, che ha attribuito a me le dichiarazioni di Mottola». Il presidente Aragona chiede a Muzzi: «Può essere che lei abbia detto quella frase per compiacere il giudice Vaudano, o perché era spaventato... Lo abbiamo già sentito dire da altri imputati... Muzzi insiste a negare e il pm Corsi interviene: «La circostanza è troppo precisa. Se vuol ritrattare è un conto ma non può impunemente accusare di falso il giudice Vaudano. Già in un precedente interrogatorio a proposito dei traffici tra la Sipca e la Icip lei aveva modificato la sua versione. Chiedo la sua incriminazione per calunnia: Il tribunale si riserva di decidere. ' Claudio Cerasuolo