La subdola sclerosi multipla ha colpito trentamila italiani
La subdola sclerosi multipla ha colpito trentamila italiani La subdola sclerosi multipla ha colpito trentamila italiani Ieri, a Roma, in Campidoglio, è stata celebrata la «Giornata nazionale per la Sclerosi multipla-, subdola e progressiva malattia del sistema nervoso centrale, tuttora la più misteriosa e certamente tra le più invalidanti affezioni neurologiche dei giovani. E' umanissimo e scientifico merito dell'Associazione nazionale per la Sclerosi multipla — presieduta dalla neuroscienziata Rita Levi Montalcini — l'aver sempre più portato alla luce del giorno l'appartato e dolente dramma di forse 30.000 malati in Italia insieme alla silenziosa angoscia di quanti, in famiglia e fuori, quotidianamente li assistono. E' malattia che colpisce in giovane età, con sintomi iniziali cosi capricciosi e variabili — della vista, della parola, dell'equilibrio, della sensibilità nervosa e del coordinamento motorio — da esser guardati a tutta prima con incredulità (o esser scambiati per «isterici.): e solo in tempi lunghi può rivelarsi per quella che è, «malattia a placche multiple» (cervello e midollo spinale) da critiche lesioni disseminate alle «guaine di rivestimento, delle fibre nervose. Per facilitare i compiti di conduzione-trasmissione della nostra rete nervosa, la natura ha provvisto fibre e nervi di vitali «guaine isolanti. di «mielina. (che li avvolge in un sottile strato di specifiche lipoproteine). Nella sclerosi multipla — che è malattia «demlelinlzzante., con perdita di mielina capricciosamente distribuita — gli impulsi nervosi risultano rallentati, bloccati o addirittura cortocircuitati, proprio come in un impianto elettrico dai fili qua e là «scoperti, o mal isolati. Predisposizione genetica. infezione, virus: oppure autoaggressione su base immunitaria? Da quando Charcot l'ha descritta nel 1868 — ha detto recentemente L. Amaducci, clinico neurologo di Firenze, al Rotary Torino Sud — le conoscenze fondamentali sono progredite lentamente e solo negli ultimi 10 anni si è realizzato un vero passo avanti nella diagnosi con: 1) il «test liquorale., prova specifica, anche se non precoce, nel 90 per cento dei casi: 2) dosaggio della proteina basica della mielina; 3) possibilità di visualizzazione della distribuzione delle lesioni con la Risonanza magnetica nucleare: 4) acquisizioni immunologiche. Non c'è dubbio che l'.errore., alla base della malattia, sia a livello immunitario, come risposta incontrollata ad antigeni (virali?) o autoantigeni (della mielina?). La neuroimmunologia è ancora giovane — ha detto 11 prof. Amaducci — ma i dati del recente Simposio In Belgio e il fervore di studi e di impegno in tutto il mondo la additano come la scienza che porterà luce nel persistente buio di questo problema. Rimane vero quello che Charcot affermava 90 anni fa — vedi il Trattato di Medicina dell'Unione Tipografica Editrice di Torino del 16U6 — sulla variabilità e capricciosità dei primi e fugaci sintomi d'avviso e relative false diagnosi di «reumatismo.. ■ debolezza visiva., «esaurimento nervoso, (o la confusione con malattie psichiatriche o psicodinamiche o isterismo). Ma oggi la diagnosi può essere anticipata — già nel soggetto molto giovane, in età ben anteriore a quella dei 30 anni, che Charcot considerava classica — e la terapia e la prevenzione secondaria ve¬ nir prontamente impiegate. La riabilitazione — in continua opposizione strategica ai sintomi (cerebrali, cerebellari, spinali) — è efficace. La terapia immunodepressiva ha razionale indicazione. La ricerca scientifica, in molte parti del mondo, è intensa e attiva: positivo l'impegno pubblico (300 milioni di dollari dedicati alla ricerca negli Usa): e utilissimo il lavoro di chi — come l'Aism — da quasi ventanni promuove idee e fatti e sollecita il progresso. Ezio Mlnetto E' tra le più invalidanti affezioni neurologiche dei giovani
Persone citate: Amaducci, Ezio Mlnetto, L. Amaducci, Rita Levi Montalcini
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