L'inflazione scende (ma al rallentatore) di Stefano Lepri

L'inflazione scende (ma al rallentatore) Il CAROVITA A MAGGIO: + 0,35% L'inflazione scende (ma al rallentatore) Resta ancora alta la differenza tra l'Italia e il resto d'Europa - Forte forbice tra prezzi ài consumo e all'ingrosso ROMA — Continua anche in maggio a rallentare la crescita del costo della vita. I primi dati del mese arrivano come al solito da cinque città del Nord, buoni ma non entusiasmanti, né troppo omogenei tra di loro. Quando tutti i conti saranno fatti, e cioè entro un paio di settimane, l'incremento dei prezzi al consumo nel mese di maggio in tutta Italia potrebbe risultare dello 0,3% circa. Se la percentuale fosse questa, l'inflazione negli ultimi dodici mesi, maggio-mag gio. si collocherebbe attorno al 6,3%. La progressione in discesa dei prezzi al consumo risulterebbe quindi: gennaio '85-gennaio '86. 8% ; febbraiofebbraio. 7.6% ; marzo-marzo 7.2%; aprile-aprile. 6,6%; maggio-maggio, 6.3%. I prezzi all'ingrosso, come si ricorderà, mostrano già un incremento annuale prossimo allo zero. Una certa sfasatura è normale, ma in altri Paesi è minore. -Se i dati delle grandi città del Nord verranno confermati, dimostreranno che la ten densa è positiva — dichiara il ministro dell'Industria Renato Altissimo, che attraverso il Cip segue l'andamento dei prezzi —. ma occorre non ab bassare la guardia, se si vuole arrivare a fine anno con un tasso di inflazione attorno al 5%-. Per ora il calo dell'inflazione, ricorda Altissimo che non è certo un pessimista, ■dipende ancora in gran parte da fattori esterni come il calo del dollaro e il controshock petrolifero'. Le cinque città dalle quali i dati vengono sono Torino. Milano. Trieste. Genova e Bologna. Torino, Bologna e Trieste sono già sotto il 6% annuo. Milano e Genova attorno al 6,5%. Fra l diversi capitoli dei conteggi statistici, continua a guidare il ribasso la voce «elettricità e combustibili», anche se in maggio si è avvertito un aumento di prezzo del gasolio per riscaldamento. I prezzi degli alimentari non sembrano aver subito grandi conseguenze dai divieti e dalle paure di Cernobil. Non è rallentata affatto, invece, la crescita dei prezzi per l'abbigliamento, con un record negativo dello 0.9% a Torino. L'interpretazione delle cifre lascia ancora molto margine a diverse ipotesi degli economisti. Posto che gli in dici dei prezzi all'ingrosso e dei prezzi al consumo hanno composizione diversa e non sono strettamente comparabili, è giustificato o no il ritardo con cui l'-inflazione zero» raggiunta all'ingrosso si trasmette al dettaglio? E se il ritardo è ingiustificato, di chi è la colpa, degli industriali che hanno allargato i margini di profitto, o dei commercianti, o della grande fascia di lavoro autonomo, molto maggiore in Italia rispetto ad altri Paesi industriali, che fornisce servizi? Secondo gli industriali, i prezzi all'ingrosso dei manufatti hanno già cominciato la discesa, perciò le imprese stanno facendo la loro parte. Secondo i commercianti (lo ha sostenuto la Confesercenti) i dati di ieri confermano invece che nella distribuzione «lo sforzo in atto è notevole-. La diversità delle cifre da città a città fornisce spunti contrastanti. Ci si interroga anche sulla qualità delle statistiche: è corretta la rilevazione del costo della casa legata all'equo canone, quando l'affitto riguarda meno del 40% degli italiani e l'equo canone è evaso? Il calo dell'inflazione, comunque, deve essere ancora accelerato -per avvicinarsi più. rapidamente ai livelli degli altri Paesi- sostiene il Co mitato permanente per la congiuntura economica del ministero del Bilancio. Ma è proprio il ministro del Bilancio. Pierluigi Romita, a mostrarsi il più ottimista: ritiene che il 5% di inflazione possa essere raggiunto già nella media annua Stefano Lepri

Persone citate: Pierluigi Romita, Renato Altissimo