Il greggio che sale soddisfa Reagan

Il greggio che sale soddisfa Reggali Gli Usa sono per la stabilizzazione Il greggio che sale soddisfa Reggali Il prezzo, oggi a 17 dollari il barile, dovrebbe tra breve tornare a 20 □AL NOSTRO CORRISPONDENTE WASHINGTON — Il prezzo del petrolio è risalito al di sopra dei 17 dollari il barile, il livello più alto degli ultimi tre mesi. E' ancora la metà del prezzo dello scorso novembre, oltre 32 dollari il barile: ma la sua ripresa appare costante, dopo il terribile tonfo di aprile, quando scese sotto i 10 dollari. «Vi saranno alti e bassi' ha detto uno dei più noti operatori del mercato di New York, Peter Beutel >ma tra un mese o due il petrolio dovrebbe essere intorno ai 20 dollari al barile, e dovrebbe restarvi sino alla fine dell'anno». Due sembrano i motivi dell'ascesa del greggio: la decisione di alcuni Paesi produttori non iscritti all'Opec di ridurre la produzione, per consentire al cartello di fare altrettanto, e l'elevata domanda di benzina in Europa e negli Stati Uniti in vista delle vacanze estive. Tra i produttori disposti a sacrificarsi, ha scritto la Middle East Economie Survey. vi sarebbero il Messico e la Norvegia, ma non l'Inghilterra. Quanto alla domanda di benzina, è in aumento perché la paura del terrorismo spinge la gente a disertare gli aerei per l'auto. Nell'insieme, la prospettiva di una graduale stabilizzazione del prezzo del petrolio soddisfa il governo Reagan. In America, il crollo del greggio è servito a tenere bassa l'inflazione, che nel primo trimestre dell'anno è stata solo del 2,5 per cento, il livello più modesto dal '67. Ha contribuito inoltre al rilancio del prodotto nazionale lordo. che nello stesso periodo è cresciuto del 3.7 per cento in termini reali, segnando l'inizio di un nuovo «boom». Ma la caduta dei prezzi ha anche messo in gravi difficoltà le compagnie petrolifere e gli Stati della federazione. Texas. Oklahoma e Alaska, che imperniano la loro attività economica sul greggio. Ancora ieri, la Occidental ha licenziato 2000 dipendenti, e il governatore della Riserva federale Volcker ha proposto che le banche più esposte nel settore dell'energia vengano protette da eventuali dissesti. Il ministero del Tesoro vedrebbe perciò di buon occhio una lievitazione dei prezzi del petrolio intorno ai 20, al massimo ai 25 dollari. «Stabilizzazione è una sorta di parola d'ordine per il governo Reagan in questo momento, e non solo per ragioni interne». ci ha detto Walter Heller, l'economista che fu consigliere di Kennedy e di Johnson negli Anni Sessanta. «Si estende anche al dollaro, che ha dato segni di nervosismo superiori persino al petrolio. Stabilizzazione significa miglioramento anche per il Terzo Mondo più indebitato, e significa maggiori commerci». Heller ritiene che esistano i presupposti «per un periodo di espansione dell'economia internazionale». Con l'ascesa del greggio, e con quella del prodotto nazionale lordo, gli Stati Uniti dovranno però rettificare leggermente il tiro. Non potranno ridurre oltre i tassi d'interesse senza rischiare una recrudescenza dell'inflazione. _ „ La "guerra" dell'oro nero Quote Opec e non-Opec in % sul totale mondiale 1977 '79 "81 "83 '85 '77 '79 '81 83 85 77 '79 '81 '83 '85 Opec Paesi comunisti Resto del mondo

Persone citate: Johnson, Kennedy, Peter Beutel, Volcker, Walter Heller