Milano, condanna per droga a un cabarettista del Derby

Milano, condanna per droga a un cabarettista del Derby Ritenuto responsabile insieme con altre ventuno persone Milano, condanna per droga a un cabarettista del Derby DALLA REDAZIONE MILANESE MILANO — Allora è proprio vero: al 'verby Club, culla del cabaret milanese, tempio della canzone dissacrante e dell'umorismo sarcastico, nonché tappa obbligata della dolce vita della Padrnia, si smerciava cocaina, ed anche di quella buona. Le hanno stabilito ieri, accogliendo tutte le conclusioni del pubblico ministero Alberto Nobili, i giudici della prima sezione penale comminando 22 condanne da uno a sette anni di reclusione ad altrattanti imputati. Il più noto di questi è certamente il cabarettista Giorgio Porcaro, uno dei più assidui frequentatori del club, noto per essere stato l'inventore insieme a Diego Abatantuono del linguaggio dei milanesi un po' periferici, quelli al «cientepeccento», della «viulenza» e di altre gag di moda. Oggi si è un po' defilato, di lui si ricordano i capelli biondi a spazzolino e la mano «piccola, tozza, come un badiletto». Porcaro, insieme agli altri ventun imputati, è stato ritenuto colpevole di detenzione di sostanze stupefacenti e condannato a tre anni di reclusione oltre a dieci milioni di multa. A Giuliano Riccobene. il pentito che con le sue rivelazioni consenti agli inquirenti di smascherare l'organizzazione e di accertare la consistenza del traffico di cocaina dal Sud America ai tavolini del Derby Club, sono stati inflitti 4 anni e 15 milioni di multa. L'inchiesta prese avvio proprio un anno fa, con un'irruzione dei carabinieri nel loca¬ le notturno. In quell'occasione non furono trovati stupefacenti: furono raccolti però elementi sufficienti per rinviare a giudizio 24 persone. Da tempo infatti correva voce che al Derby, come presso altri locali milanesi, la «neve» scorresse in abbondanza, grazie ai servigi di un'organizzazione collegata con la banda di Rodolfo Crovace. detto anche «Mammarosa» un ex picchiatore nero poi diventato boss della droga e ucciso nel luglio del 1984 in un conflitto a fuoco con i carabinieri. Di qui l'avvio delle indagini, gli accertamenti, i pedinamenti, le infiltrazioni di carabinieri in borghese tra i clienti del locale notturno, poi la scoperta delle responsabilità, il giudizio e le condanne.

Persone citate: Alberto Nobili, Diego Abatantuono, Giorgio Porcaro, Giuliano Riccobene, Porcaro, Rodolfo Crovace

Luoghi citati: Milano, Sud America