Aveva lasciato le sue società
Aveva lasciato le sue società Aveva lasciato le sue società Forse cercava di evitare l'inchiesta - Sequestrate tutte le procure MILANO — Agli inizi dell'anno lo psicanalista Armando Verdiglione prese in considerazione la possibilità di piantare tutto in asso. Fondazione, editrice, psicanalisi, convegni e grande cultura internazionale, prima che la bufera giudiziaria si abbattesse su di lui. Questa è la convinzione degli inquirenti che proprio tre giorni fa hanno ordinato l'arresto di Verdiglione e di alcuni suoi collaboratori. Il 30 gennaio, infatti, lo psicanalista ha concesso a tre di loro, Cristina De Angeli Frua. Alessandra Tamburini e Carla Vazzoler. alcune procure speciali per la rappresentanza delle società che Verdiglione amministrava, cioè le varie immobiliari ed editoriali Kolonos. Klinei. Delfi e Vel Edizioni, e per la vendita dei locali che ospitano il suo studio privato in Via Montenapoleone. Le procure ed altri atti legali sono stati acquisiti dai magistrati | Per questo motivo, ed anche per evitare che con la vendita degli immobili si sottraesse un cespite ai creditori (vi sono alcune banche che negli anni scorsi hanno provvidamente allargato i cordoni della borsa nei confronti della Fondazione culturale e che ora attendono di rientrare), e per il timore che Verdiglione inquinasse le prove giudiziarie costringendo alcuni testi a suo carico a ritrattare le dichiarazioni rilasciate in precedenza, i magistrati si sono decisi ad anticipare l'arresto dello psicanalista. Verdiglione. fino a pochi giorni fa. mostrava una completa sicurezza, cosi come i quattro altri collaboratori, due arrestati e due tuttora ricercati, anche se le ultime voci li danno per già riparati all'estero. Ieri mattina il principale imputato di questa inchiesta è comparso per la prima volta davanti al magistrato nel carcere di San Vittore. Si è difeso dall'accusa di resistenza a pubblico ufficiale, episodio che si sarebbe verificato durante il suo arresto nel tardo pomeriggio di mercoledì. Verdiglione ha sostenuto di non aver tentato in alcun modo di sottrarsi alla cattura. Nel frattempo i difensori dello psicanali¬ sta si sono rivolti al tribunale della libertà chiedendo la revoca del provvedimento restrittivo e lamentando anche il fatto che dopo un anno di indagini l'imputato non sia mai stato interrogato dal magistrato. Mentre inquirenti, avvocati ed imputati si apprestano alle battaglie giudiziarie, la vita sembra procedere regolarmente alla decapitata Fondazione Verdiglione: anche ieri sono stati recapitati comunicati secondo i quali le attività della Fondazione proseguono in modo inalterato. Si terrà quindi a Roma il convegno preannunciato per il 21 maggio, si continua a preparare il numero zero della nuova rivista «Cifra», si tengono seminari di studio. -Sono sicura che quanto prima il professor Verdiglione verrà scarcerato — dichiara Cristina De Angeli Frua —. Non sussistono gli elementi perchè venga trattenuto in carcere. All'estero, poi, sono scandalizzati per quanto sta avvenendo in Italia; tra poco dirameremo una lista completa di quanti si sono pronunciati in favore di Verdiglione. E sarà proprio Eli Visel, scrittore americano candidato al premio Nobel, a venire a Milano per sottolineare lo sdegno della grande cultura per quanto sta accadendo-. Ma la Fondazione non rischia di saltare a causa dell'arresto del fondatore? «Siamo una struttura solida, che va avanti da anni. I nostri conti sono chiari, abbiamo bilanci certificati, non abbiamo chiesto soldi a partiti e a imprenditori Non abbiamo nulla da temere-. Intanto i dipendenti delle Società del gruppo hanno emesso un comunicato di solidarietà verso gli arrestati. -In seguito alla campagna dei mezzi di informazione — è detto nel documento — falsa, diffamatoria e imprecisa che dura da circa un anno e che in questi giorni è diventata più minacciosa e incontrollata, i lavoratori delle società Kolonos, Kleinein, Cooperativa editrice culturale Spirali-Vel e Associazione amici di Spirali, esprimono il loro sdegno per le calunnie e diffamazioni di cui è vittima il prof. Armando Verdiglione-. Gianfranco Modolo
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