Pastora, il Guevara pentito

Pastora, il Guevara pentito Pastora, il Guevara pentito Voleva creare un nuovo Vietnam ma poi passò ai Contras - Farà il medico nell'esilio in Costa Rica Sul suo biglietto da visita sta scritto -Sandinista siempre-, poteva diventare il nuovo Che Guevara, era comunque una leggenda, l'eroe mitico delle rivoluzioni latino-americane. Improvvisamente invece Eden Pastora, nome di battaglia Comandante Zero, ha dato forfait. Abbandona, per sempre, la lotta armata -perché non si può continuare a morire invano-, deluso dai nemici -che non meritano più di essere combattuti- e soprattutto dagli amici -colpevoli di dividere la causa degli oppressi-. Esce cosi di scena con un ultimo guizzo d'orgoglio l'uomo che aveva contribuito in maniera determinante a rovesciare il regime somozista in Nicaragua. Un tramonto malinconico per la meteora Pastora, protagonista di imprese Impossibili, come quando, nel 1978, alla testa ni un commando era penetrato nel palazzo nazionale di Managua catturan¬ do alcune decine di parlamentari somozisti, poi scambiati con altrettanti detenuti politici. Piccolo, tozzo, fronte stretta, occhi infossati, 18 figli avuti da quattro mogli, il Comandante Zero, appellativo scelto per dimostrare che lui -veniva dal nullasenza immaginare che vi sarebbe tornato nel giro di pochi anni, sali sulla cresta dell'onda con la vittoria sandinista. Fu vice-ministro degli Interni, della Difesa e capo della milizia popolare, ma presto si rese conto che i panni del politico andavano stretti ad uno che aveva nel sangue la vocazione del soldato. Tornò ad imboccare la strada che gli era più congeniale, quella della guerriglia; flirtò con Fi del Castro che gli proponeva di trasformare l'America Centrale ed i Caraibi in un immenso Vietnam; infine, stanco ed amareggiato, fece il gran salto oltre la barricata. Adesso era schierato con il Frente democratico antlsandinista. nascosto nella giungla del Costa Rica, bollato di tradimento dai suoi ex compagni marxisti. Sotto il ves¬ sillo di Pastora confluirono appena mezzo miglialo di ribelli poco addestrati, male equipaggiati, ma convinti di lottare per restaurare la democrazia nel Nicaragua. Stritolato nella babele dei mercenari che confluivano nelle file dei contras, in attesa degli aiuti promessi dagli Stati Uniti, non riuscì mai a trovare lo spazio giusto per agire. Nel maggio 1984 scampò miracolosamente ad un attentato, da tempo ormai effettuava soltanto qualche scorreria oltre confine. Ieri infine l'annuncio scontato del fallimento di una vita: consegnerà i fedelissimi alla Croce rossa internazionale e resterà in esilio nel Costa Rica a fare il medico e cacciare pescicani nell'Oceano Atlantico, proprio mentre Managua sembra disposta a firmare l'accordo di pace in Centro America elaborato dai cinque Paesi del gruppo di Contadora. Piero de Garzarolli

Persone citate: Comandante Zero, Eden Pastora, Guevara, Piero De Garzarolli