Dalla Francia latte radioattivo di Pierangelo Sapegno

Dalla Francia latte radioattivo Dalla Francia latte radioattivo Lo ha scoperto la Parmalat dopo averlo importato - Esaurite le scorte, è ora in vendita il prodotto del dopo-Cemobil, ma pochissimi lo acquistano - Dalla Spagna diecimila quintali di latte non contaminato: bastano appena per il fabbisogno italiano di un giorno DAL NOSTRO INVIATO PARMA — 'L'abbiamo acquistato anche dalla Francia, perché loro erano stati zitti, non avevano parlato di nube o di iodio 131, sembravano davvero incontaminati. Solo che in questi giorni abbiamo fatto le analisi a tutto il nostro latte, pure a quello, e ce ne siamo accorti prima ancora che ne parlassero i giornali: il latte francese aveva gli stessi livelli radioattivi di quello italiano, né più né meno. Cosi abbiamo sospeso le importazioni-. Ecco l'emergenza raccontata dai produttori. Callisto Tanzi è il re della Parmalat, la principale industria nelle confezioni a lunga conservazione. 836 miliardi di fatturato (erano 761 nell'84). un terzo della produzione nazionale. Niente Francia, allora, e pure niente Germania (.-II, addirittura, era peggio del nostro-), arriva quello dalla Spagna: teche entera de Asturias, Larga duracion, e. sotto, la sigla Reny Picot. l'azienda iberica cui Parmalat vende, attraverso la filiale madrilena. tecnologie e licenza. I Tir spagnoli porteranno diecimila quintali di latte senza iodio 131, cesio, stronzio e altri risultati del fall-out sovietico. Da domani — o. al più tardi, sabato — sarà già immesso sul mercato. Niente facili illusioni, perù, perché non è molto davvero, tenuto conto del fabbisogno nazionale. Diecimila quintali non servono nemmeno a coprire un giorno di consumo nel nostro Paese. Anzi. E dopo? -Questi quintali arrivano subito. Poi non è che interrompiamo l'importazione-, sorride Domenico Barili, direttore commerciale. Callisto Tanzi. invece, scuote la testa: « Vedre¬ mo, vedremo... Mica possiamo prendercelo tutto noi, devono consumarlo anche gli spagnoli, no?-. E allora, forse, dalla Penisola iberica arriveranno ancora due-tremila quintali al giorno, non tutti i giorni e soltanto, ovviamente, per i primi tempi. -Di più non possiamo fare-, dicono alla Parmalat. Resta quello italiano, quello rastrellato durante questo lungo periodo dell'emergenza dalle nostre industrie. Sabato 3 maggio il ministro Pandolfi aveva convocato a Milano tutte le imprese alimentari: -Qui c'è un grosso problema, ed è il ritiro del latte. Non si può lasciarlo nelle campagne e non si può neppure buttarlo via perché creerebbe gravi rischi di inquinamento. Voi non dovete rifiutarlo-. La Parmalat ne ha ritirato anche fino a ventottomila quintali al giorno, dal 3 maggio in avanti, soprattutto dal Piemonte, dalla Lombardia. dall'Emilia e dal Veneto. E adesso? Sul mercato c'è già. ma per essere sicuri conviene aspettare quindici giorni dalla data di inscatolamento. -Perché i nostri tecnici, e quelli del Presidio multizonale di Piacenza e gli esperti di medicina nucleare ci hanno assicurato che lo iodio 131 dimezza ogni sette giorni la sua radioattività e che quindi, nel giro di due setti¬ mane, il latte presenta livelli molto bassi, il 75 per cento in meno. Significa, ad esempio, che quello del 2 o del 3 maggio che aveva già tassi per niente elevati potrà essere bevuto con estrema sicurezza-, • Certo, le altre componenti ci sono sempre-, aggiunge Callisto Tanzi, -il cesio o lo stronzio non vanno ina; però le analisi fatte in questo periodo dimostrano che sono presenti in quantità tali da non creare pericoli-. Almeno alla Parmalat. comunque, tutto questo latte rastrellato durante i giorni dell'emergenza diventa prodotto a lunga conservazione. L'eccedenza in ogni caso finirà all'Aima. Bisognerà ve¬ dere come reagirà il consumatore. Subito dopo i provvedimenti governativi la domanda era stata fortissima: in tre ore a Roma il colosso alimentare di Tanzi aveva venduto quello che normalmente riesce a offrire in quattro giorni. Poi, finite le scorte (250 mila quintali nei magazzini e altri 50 mila nei negozi, più di venti miliardi incassati), ecco la -crisi», la richiesta che sembra azzerarsi. Ieri mattina, la Parmalat ha spedito in Italia soltanto novanta quintali di latte: vale a dire, quasi niente. Sono i numeri della paura nucleare. Quanto durerà? Pierangelo Sapegno

Persone citate: Callisto Tanzi, Domenico Barili, Pandolfi, Picot, Tanzi