Tassi: contrasti nel governo di Stefano Lepri

Tassi: contrasti nel governo Craxi insiste sulla riduzione, Goria è più prudente Tassi: contrasti nel governo Altissimo attacca i banchieri: «Inaccettabile il costo del denaro» - Romita appoggia il presidente del Consiglio - Lucchini: «Si danneggia soprattutto la piccola impresa» ROMA — Si rinnova il contrasto fra Craxi e Goria sui tassi di interesse e sul costo del denaro. Dopo un lungo periodo di rapporti distesi, si intravedono screzi tra la presidenza del Consiglio e la Banca d'Italia, venti giorni prima della relazione annuale del governatore. I ministri Altissimo e Romita, politici, imprenditori, condividono l'appello di Craxi per una riduzione più rapida del costo del denaro, anche se taluni difendono Goria e la Banca d'Italia, deviando l'accusa verso i banchieri. Su un piano diverso, il ministro Visentini torna a chiedere al Tesoro -una più attiva gestione- del debito pubblico, ossia provvedimenti per ridurre più in fretta i tassi di interesse su Boi e Cct. oltre che un serio risanamento della finanza pubblica. Le prossime emissioni di titoli di Stato sono al centro dell'attenzione. Ad ognuna delle ultime aste il ministro del Tesoro ha ribassato un poco i rendimenti, fino all'I 1,23% per i Bot a un anno offerti per la prossima metà maggio: ma. data l'ampia richiesta sul mercato, alcuni esperti sostenevano che si poteva procedere ora con più decisione, con un atto di coraggio e di fiducia nella prossima discesa dell'inflazione. La risposta di Goria è ancora: meglio non correre. Il ministro del Tesoro sostiene in una nota di considerare anch'egli - troppo alti rispetto agli obiettivi di inflazione, i tassi di interesse: ma si tratta di un mercato, nel quale la discesa può continuare solo -via via che nei comportamenti dei risparmiatori e degli imprenditori si consolidano le valutazioni sull'inflazione attesa-. Sono le banche a ripararsi dietro i rendimenti ancora elevati dei titoli di Stato, per difendersi dalle accuse di mantenere troppo alto il costo del denaro. Il presidente della Confindustria. Luigi Lucchini, fa notare che gli alti interessi bancari in questo momento sono dannosi soprattutto -per la piccola impresa, magari di tipo familiare, che i ancora alle prese con processi di ristrutturazione-, solo le imprese grandi possono rivolgersi alla Borsa. Il ministro dell'Industria Renato Altissimo rincara la dose, contestando le cifre dell'Associazione bancaria secondo le quali il costo "reale» del denaro, depurato dall'inflazione, non sarebbe più alto in Italia che altrove. Questo costo -reale- è. secondo Altissimo, di 12 punti, ed è perciò senza eguali, oltre che -inaccettabile»: non di 7 (i due calcoli nascono da presupposti diversi). Il ministro del Bilancio Pierluigi Romita, nel condividere l'appello di Craxi si rivolge -in particolare alle banche-. -L'attuale costo del denaro può non apparire soddisfacente — si giustifica il presidente dell'Associazione Bancaria, Giannino Parravicini - ma va confrontato, oltre che con il tasso di inflazione, con i vincoli e i costi che gravano sulle banche, tra i quali il massimale all'espansione del credito- che limita la concorrenza tra banca e banca. Ora -i tassi hanno ripreso a scendere-. In questo momento, i banchieri non godono di molti difensori nel mondo politico. I democristiani però sono prudenti, non ritengono che Goria abbia sbagliato e anzi esaltano il suo contributo alla riduzione dei tassi di interesse. -Non esiste un partito dei tassi alti e un partito dei tassi bassi, tuttavia forzare i tassi su un mercato che non ci crede è impossibile sostiene l'ex ministro del Tesoro Nino Andreatta. Il governatore della Banca d'Italia dirà la sua nella solenne occasione dell'assemblea annulale il 31. -Mi auguro — commenta l'economista e deputato della sinistra indipendente Vincenzo Visco — che Craxi non abbia voluto influenzare la relazione del governatore; è il disavanzo pubblico la maggior causa di inflazione e alti tassi-, Stefano Lepri

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