Cernobil, un nuovo ostatolo per i negoziati sul disamo

Cernobil, un nuovo ostatolo per i negoziati sul disamo Cernobil, un nuovo ostatolo per i negoziati sul disamo Reagan: «Ora la necessità dei controlli è incontestabile» - Il capo delegazione russo ribatte: «L'incidente alla centrale riguarda l'uso pacifico dell'atomo» DAL NOSTRO CORRISPONDENTE WASHINGTON — Sotto l'Incubo di Cernobil e del terrorismo, si è aperta Ieri a Ginevra la quinta sessione dei negoziati sul disarmo tra gli Stati Uniti e l'Unione Sovietica. In un messaggio personale ai delegati, il presidente Reagan ha insistito su due temi, la verifica degli accordi e la riservatezza delle discussioni. Accusando implicitamente 11 Cremlino di tergiversare sulla prima richiesta e di anteporre alla seconda una propaganda negativa, il Presidente ha affermato che •alla luce dei drammatici eventi della scorsa settimana, la necessità dei controlli è diventata incontestabile*. •Voglio sottolineare — ha aggiunto Reagan — che a Ginevra registreremo dei progressi solo se l'Urss studierà le nostre proposte*. In un breve incontro coi giornalisti nella cittadina svizzera, il capo della delegazione sovietica Karpov ha respinto il duplice invito americano. «Non vedo nessun legame tra Cernobil e i negoziati sul disarmo — ha detto Karpov —. L'incidente della no- stra centrale nucleare riguar-' da l'uso pacifico dell'atomo*. •Sono gli Stati Uniti a dovere studiare le nostre proposte, non noi le loro* ha quindi ribattuto il capo della delegazione sovietica. Karpov ha respinto l'asserzione del presidente Reagan di non aver fornito •risposte costruttive* sui tre temi in discussione, lo scudo spaziale, le armi strategiche, e quelle di teatro: •L'ostacolo più grave — ha concluso — é il programma delle guerre stellari cui il Presidente non vuole rinunciare*. La quinta sessione si è aperta in una nuova sede, la missione diplomatica Usa, per motivi di sicurezza: nel timore di attentati, vari sbarramenti sono stati formati intorno all'edificio. Nelle delegazioni figurano due nomi nuovi, quelli del negoziatore americano per le armi strategiche, Ronald Lehman, e quelle del negoziatore sovietico per le armi di teatro. Alexei Obukhov, che hanno sostituito rispettivamente l'ex senatore Towers, ritiratosi a vita privata, e l'ambasciatore Kvitjnski, inviato a Bonn. Sono rimasti al loro posto Karpov e Masterkov per il Cremlino, e Kampelman il capo delegazione Usa, e Glitman per la Casa Bianca. La quinta sessione durerà circa due mesi, ma le previsioni non sono ottimistiche. Intervistato alla televisione. Paul Nltze, il braccio destro del segretario di Stato Shultz per il disarmo, ha dichiarato che la rigidità sovietica non accenna a diminuire, e che il presidente Reagan non intende fare concessioni di principio, soprattutto dopo la catastrofe di Cernobil. In modo più duro, un alto funzionario della Casa Bianca che ha voluto conservare l'anonimato ha commentato alla agenzia di stampa Asso¬ ciated Press che la condotta dell'Urss su Cernobil mette in dubbio la sua veridicità. In un laconico rapporto al Senato, il direttore dell'Agenzia del disarmo Adelman ha asserito che «i sovietici cercano di dare di sé un'immagine nuova, ma che il loro approccio ai negoziati non è cambiato*. Lo scetticismo dell'amministrazione nel nuovo round dei negoziati ribadisce il monito di Reagan che «é meglio non firmare trattati piuttosto che firmarne uno ambiguo*, e che gli Stati Uniti sono anche disposti a rinunciare al vertice con Gorbaciov piuttosto che fare rinunce sul disarmo, e. c. A Ginevra riprese le trattative Usa-Urss, ma non c'è ottimismo