Ragazza inglese telefona «II Dniepr è contaminato» di Paolo Patrono

Ragazza inglese telefona «IIBniepr è contaminato» Ambasciatore russo a Londra: tutto sotto controllo Ragazza inglese telefona «IIBniepr è contaminato» DAL NOSTRO CORRISPONDENTE LONDRA — •Mamma, per amor di Dio, fammi tornare a casa»; questa è la prima drammatica testimonianza giunta in una casa di Sutton, nel Surrey. dove abita la famiglia di Catherine Boras, una ragazza di 21 anni che è fra il centinaio di studenti inglesi rimasti bloccati a Kiev e a Minsk dal disastro nucleare di Cernobil. La telefonata, raccontata dal Daily Mirrar, è giunta da Kiev martedì sera. La ragazza ha detto alla madre: -Siamo tutti terrorizzati, non sappiamo che cosa fare. Vogliamo solo tornare a casa al più presto. In albergo, ci hanno raccomandato di non bere l'acqua, ma soltanto bevande in bottiglie sigillate. Ci hanno detto che anche il fiume di qui è contaminato-. In Inghilterra se non c'è una paura diretta per la nube radioattiva che, sospinta dal vento, si è ormai mossa in direzione Sud-Est verso l'Europa centrale e meridionale, c'è Invece diffusa preoccupazione per la sorte dei 70 studenti di lingue e dei loro insegnanti che si trovavano a Kiev, a un centinaio di chilometri appena dal luogo del disastro atomico, e dei trenta che soggiornavano invece a Minsk. Di questi ultimi si sono avute ieri sera notizie rassicuranti: sono già stati trasferiti a Mosca. Per il gruppo più numeroso, invece, quello anche esposto più pericolosamente alle radiazioni nella zona di Kiev, l'odissea non è ancora finita. Malgrado l'interessamento delle autorità consolari inglesi, non è stato possibile organizzare ieri un charter e gli studenti sono stati trasferiti in treno a Mosca. Il Foreign Office ha raccomandato ufficialmente ieri al cittadini britannici di non recarsi assolutamente nelle zone «sospette» per la contaminazione in Unione Sovietica. Mentre a livello politico si jsusseguono ai Comuni le accuse contro il clima di segretezza steso dalle autorità sovietiche attorno al disastro atomico di Cernobil e alle sue conseguenze anche per 1 Paesi confinanti, il primo minii stro ha ricevuto ieri il nuovo ambasciatore sovietico a Londra Leonid Zamyatin per ribadirgli l'offerta di aiuto già avanzata e la richiesta di più ampie informazioni. Uscendo dal 10 di Downlng Street. Zamyatin ha sdrammatizzato le notizie raccolte in Occidente negando che ci siano «migliaia di morii» e sostenendo che «(a situazione è sotto controllo*. Ma queste affermazioni volutamente rassicuranti sono in stridente contrasto con le valutazioni che del disastro nucleare fanno scienziati e organizzazioni di difesa ambientale. Gli esperti di Greenpeace hanno lanciato ieri .'allarme da Londra sostenendo che a causa delle radiazioni sprigionatesi dalla centrale di Cernobil nel pros simo ventennio si registre ranno 10 mila casi di cancro fra la popolazione irradiata, anche a distanza. Paolo Patrono

Persone citate: Catherine Boras, Leonid Zamyatin, Sutton