Nell'inferno del nòcciolo

Nell'inferno del nòcciolo Nell'inferno del nòcciolo Perché il nocciolo di un reattore nucleare può surriscaldarsi fino al punto di fusione? E in particolare, come si può ricostruire il terribile incidente avvenuto nella centrale nucleare sovietica? Schematicamente, la parte del reattore che produce l'energia è costituita da una massa di grafite — in parte fissa, in parte mobile, sotto forma di barre — attraversata da tubi che contengono gli elementi di combustibile. Questi sono 'pastiglie* di uranio arricchito incapsulate in una lega speciale. Nei tubi circola acqua che raccoglie il calore prodotto dalla fissione dell'uranio. L'acqua si riscalda e si trasforma in vapore. Questo vapore, a circa 600 gradi centigradi e opportunamente pressurizzato, fa girare le turbine per la produzione di elettricità. La grafite serve a controllare la reazione di fissione nucleare, in modo che non sia né troppo rapida né troppo lenta. Il reattore si spegne introducendo completamente le barre di grafite La fusione del nocciolo del reattore può avvenire soltanto con la rottura della principale conduttura dell'acqua che agisce da refrigerante. In questo caso, i tubi contenenti uranio, anziché rimanere su temperature di qualche centinaio di gradi, salgono a qualche migliaio, con il risultato che tutto fonde. Il vapore, uscito dalla turbina, passa in un circuito di raffreddamento che lo ritrasforma in acqua, e di qui ricomincia il ciclo. Questo circuito primario è ovviamente vitale per il corretto funzionamento del reattore. In caso di mancato funzionamento, il surriscaldamento produce innanzi tutto la liquefazione dello zirconio che isola il combustibile dall'ambiente circostante. Si ha cosi una contaminazione dell'acqua da parte dei prodotti di fissione, e quest'acqua può fluire all'esterno, anche sotto forma di vapore altamente radioattivo. Un secondo contenitore stagno dovrebbe impedire la fuga radioattiva, ma nel cas'/ del reattore sovietico questo contenitore mancava. Ancora più grave: mancava un circuito di raffreddamento di emergenza, previsto in tutti i reattori occidentali. La tecnologia era, insomma, assolutamente primitiva. Lo stesso inserimento delle barre per spegnere la reazione in certi casi non si rivela sufficiente per evitare la fusione del nocciolo. Secondo gli esperti, ancora qualche minuto dopo l'inserimento delle barre la potenza del reattore è almeno un centesimo di quella normale di funzionamento: quanto basta per far saltare le protezioni dell'uranio, e. st. Contenitore del vapore che va nelle turbine per produrre energia Sviluppo di altissima ) J temperatura. Il nocciolo del reattore entra in una reazione incontrollata e poi fonde. I metalli radioattivi fusi penetrano attraverso la struttura di contenimento e penetrano nella terra. >/'*//" I "f.\ ili; . I, I vapori salgono in superficie e formano una nube radioattiva.