Perché brucia il reattore moderato dalla grafite

Perché brucia il reattore moderato dalla grafite Solo spegnendo l'incendio si può fermare la nube Perché brucia il reattore moderato dalla grafite . Dal. punto di vista tecnologico un reattore nucleare' e una macchina molto'sofisticata. Ma il suo principio di funzionamento è semplice. La fissione di un nucleo di Uranio 235 (U 235), provocata da un neutrone rallentato per urti con elemento moderatore, produce due frammenti e un numero di neutroni che varia da due a tre. I frammenti si allontanano con enorme velocità dal punto di fissione e sono i responsabili della maggior parte dell'energia e quindi del calore che si sviluppa nel processo. I neutroni, invece, a loro volta rallentati, vanno a provocare nuove fissioni: è questa la reazione a catena. Ogni fissione atomica sviluppa circa 200 milioni di elettronvolt, corrispondenti a oltre 20 mila kilowatt per grammo di U 235. In un reattore però gli atomi fissili, di U 235, sono molto diluiti in materiali estranei, come ru 238, l'ossigeno, l'acciaio e lo zirconio che incapsulano le pastiglie di combustibile. Quindi un reattore non può, per principio, esplodere come una bomba. Sotto la pressione del vapore eccessivamente surriscaldato a causa di un guasto al circuito di raffreddamento può però esplodere il contenitore del nocciolo. In questo caso possono quindi uscire anche grandi quantità di materiale radioattivo che si diffonde nell'ambiente nell'atmosfera:' '" " Wqiiesìa " espulsióne"' 0 >| materiale pericoloso è costituito dal frammenti di fissione, che sono radionuclidl sommariamente cosi identificabili: Cesio 134 e 137 (11 per cento), Stronzio 89 e 90 (12 per cento), Bario 137 e 140 (8 per cento), Ittrio 90 e 91, Cerio e Promezio per un totale di un 15 per cento, Zirconio 95 (6,5 per cento), Teuiezto e Iodio (circa 11 3 per cento). Il resto è costituito da numerosi radionuclidl, ciascuno rinvenibile in quantità minime. La radioattività totale contenuta in un reattore nucleare è elevatissima e si può calcolare attraverso una semplice formula che tiene conto della potenza del reattore e del tempo per il quale ha funzionato: è dell'ordine del miliardo di Curie. Si tratta beninteso di radioattività che fuoriesce dal vessel, e qui bisogna distinguere. Nei reattori di tipo occidentale, esternamente al vessel, viene costruito un contenitore che oltre a essere stagno è dotato di innumerevoli dispositivi a doccia ed è in grado di contenere la .nassima parte del radionuclidl abbattendoli in un pozzo di sicurezza. E' quanto avvenne a Three Mile Island, dove la radioattività effettivamente uscita fu limitata a circa 17 Curie di iodio, più o meno quanta ne circola negli ospedali che praticano"»' radioterapia' '•la rSdtótìléigiiosi. I 9 Nel reattore di Cernobil, tipo RBMK moderato a grafite e raffreddato ad acqua (e glt, questo è un apparente controsenso) non esiste il contenitore di sicurezza. E' verosimile che l'Incidente abbia proiettato all'esterno una quantità di radioattività dell'ordine di un milione di Curie. In questa nube gli elementi più pericolosi (perché biologicamente fissabili e a lungo periodo di dimezzamento) sono lo Stronzio-90, vicariante del calcio, lo Iodio (125 e 131) e il Cesio (134 e 137). Stronzio e Iodio soprattutto, depositandosi al suolo, possono essere trasferiti nei prodotti alimentari ed essere ingeriti. Se sia ancora in atto il rilascio di materiali radioattivi e quanto durerà non è dato saperlo, visto che da parte sovietica arrivano soltanto notizie vaghe. Certo un intervento di contenimento sarà possibile, attraverso la copertura con enormi quantità di materiali inerti, soltanto quando l'incendio della grafite, che è di continuo innescato dal calore delle scorie incluse, sarà domato. Operazione difficile, dato che l'innesco non è un processo di ossidazione chimica. Paolo Volpe Professore di Radiochimica all'Università di Torino

Persone citate: Cerio, Curie, Paolo Volpe, Three Mile Island