Sono cinque i gradi di dipendenza dall'alcol di Marina Verna

Sono cinque i gradì dì dipendenza dall'alcol Sono cinque i gradì dì dipendenza dall'alcol mentale, le relazioni interpersonali, il comportamento sociale ed economico. Beve 11 vecchio, beve la casalinga, beve il disoccupato. Ma bevono anche il professionista di successo, la donna che tutti ritengono felice, i ragazzi dalla vita facile. In testa alla classifica ci sarebbero i dirigenti d'azienda, i medici, gli avvocati, 1 marinai, i militari, chi esercita un mestiere pericoloso, chi guida. Hanno in genere più di trent'anni e consumano vini o liquori UN grande pudore avvolge i discorsi sul bere. Soltanto il gourmet è loquace e decanta le qualità dei suo bicchiere. L'alcolista invece è taciturno: sa di aver passato i confini sociali, sa di essere uno spostato, che sta perdendo 11 rispetto. Sa che si comporta disordinatamente e dice sciocchezze. Sa che deve nascondersi. Per questo, non ci sono cifre attendibili sul numero degli alcolisti. Una statistica del '78 parlava del 7 per cento dell'intera popolazione, un'altra calcolava per l'Italia una media di 600 mila casi. C'è anche chi dice che l'alcolismo, come fenomeno di massa, è un falso problema tanto più che vino e birra fanno parte di una dieta alimentare considerata naturale in Italia. Il consumo di vino effettivamente è in diminuzione: era di 108 litri per abitante nel 1960. è salito a 113 nel 1970 ma è crollato a 94 nel 1980. Inverso è stato il cammino della birra: 5 litri a persona nel 1960, 17 nel 1980. 21,88 nel 1985. Complessivamente la spesa degli italiani per le bevande alcoliche è passata dai 4700 miliardi di lire del 1981 ai 6705 miliardi del 1984. Secondo l'Organizzazione, Mondiale della Sanità, alcolismo è ogni forma di bere che ecceda il tradizionale e abituale uso dietetico e la normale condiscendenza alle abitudini sociali e alcolista è il bevitore eccessivo la cui dipendenza dall'alcol provoca una notevole confusione mentale o interferenze con la salute fisica e re della malattia e aumenta la capacità di gioire. Il prezzo però è alto: si attenuano i segnali fisici o psichici di controllo e di autocontrollo, si annullano autocensura e rimozione. Il risultato sono discorsi e azioni impensabili in condizioni di sobrietà.. In chiave psicanalitica, l'alcolista ha una personalità regressiva, è convinto di essere onnipotente mentre è incapace di impostare un rapporto adulto con la realtà, cerca gratificazioni immediate. bolismo si adattano alla nuova condizione. Gamma: arriva la perdita del controllo. Delta: l'astinenza è ormai impossibile. Epsilon: è un tipo di alcolismo periodico e ancora poco chiaro. Forse è causato da depressione, tensione, ansietà, forse si verifica dopo un periodo di stress emotivo straordinario o una depressione. E' spesso accompagnato da crisi alimentari, in cui si ingurgitano enormi quantità di cibo, che vengono vomitate quasi subito. Secondo un'altra divisione, le categorie di alcolisti sarebbero quattro: astemi; bevitori adeguati; bevitori Inadeguati senza dipendenza; bevitori adeguati con dipendenza (alcolisti). La sindrome di alcoldipendenza si manifesta con alterazioni nel comportamento e con difficoltà a controllare il consumo di alcol etilico. E' difficile comunque capire quando sarebbe meglio smettere: il fegato Infatti ha grandi capacità di adattamento, non dà segni di fatica finché proprio non ce la fa più. E allora è sempre troppo tardi. Per un occhio attento, pero, i sintomi sono chiari: stanchezza, mancanza di appetito (perché le calorie necessarie vengono fornite dall'alcol), impotenza sessuale, panda gonfia, meteorismo, difficolta di una ferita a rimarginarsi. L'evoluzione della malattia può avere sbocchi diversi: pancreatite, cirrosi epatiche, vari tipi di tumori (esofago, cavità orale, larin¬ ge, lingua, pancreas, colon, intestino), nevriti periferiche, demenza, invalidità permanenti causate dalla patologia dei nervi periferici, una escalation dell'aggressività che può portare anche al suicidio. L'origine dell'alcoldipendenza è vaga e controversa. C'è una teoria genetica, secondo cui questa malattia sarebbe ereditarla (e infatti c'è un'elevata Incidenza di questa sindrome nel figli di genitori alcolisti). Finora però non sono state identificate lesioni genetiche selettive indotte dall'etanolo nei sistemi centrali. E' probabile perciò che l'ereditarietà giochi piuttosto nel senso che viene trasmessa la capacità di bere grosse quantità di alcol. t Secondo la teoria psicologica, l'alcolismo sarebbe l'espressione di un'alterazione essenziale della personalità ALCOLICI PIÙ VENDUTI AL MONDO (1984) Quantità Milioni di casse (12 bottiglie) l'anno Variazioni percentuale dal 19S0" Marche ' 1 Bacardi Rum 18,6 +3,8 \ 2 Smirnoff Vodka 13,5 —0,2 3 Ricard Anise 7,0 —1,7 4 Suntory Old Whisky 6,9 —13,1 5 Gordon's Gin 6,8 —6,2 6 Johnnie Walker Red Label Whisky 6,4 —2,2 7 Seagrams' 7 Crowns Whisky 5,6 —5,4 8 J & B Rare Whisky • 5,0 +0,5 9 Suntory Red Whisky 4,9 —0,5 10 Jim Beam Whiskey 4,8 +2,2 11 Bell's Whisky 4,3 —2.7 12 Canadian Mist Whisky .4,3 +8,5 Marche Produttori 1 Johnnie Walker Red Label Distillers 2 J & B Rare ■ Grand Metropolitan 3 Dewar's Distillers 4 Ballantine's Hiram Walker 5 Chivas Regal Seagrams 6 Johnnie Walker Black Label Distillers 7 Black and White Distillers 8 Bell's Guinness g Haig Distillers 10 Vat 69 Distillers Marchs Produttori Percentuale di mercato 1 Bell's Guinness 19 2 Teacher's Allied Breweries 13 3 The Famous Grouse Highland Distillers 9 4 Claymore Distillers 6 5 Grant's Standfast William Grant 6 6 Whyte and Mackay Lonrho 5 7 White Horse Distillers 3 8 Haig Distillers 3 9 Stewart's Cream of the Barley Allied Breweries 2 10 Long John Whitbread 1 10 Mackinlays Invergordon Distillers 1 Paesi Milioni Variazioni di litri percentuali sul 1984 1 USA 65,9 -3 2 Francia 23,2 +16 3 Giappone 15,3 —29 4 Italia 13,7 +12 5 Spagna 8,2 —6 6 Sud Africa 8,1 -3 7 Australia 8,0 +10 8 Germania Ovest 7,8 +1 9 Belgio/Lussemburgo 5,5 —7 10 Canada 4,7 -11 11 Grecia 4,2 +24 12 Olanda 3,9 —16 13 Svezia 3,2 +14 14 Venezuela 3,2 +12 15 Brasile 2,9 -31 ^ Esportazione totale nel mondo 225.8 milioni di litri (—2%) ^ Non esistono cifre attendibili: una statistica parla di 600 mila casi in Italia. Un flagello che si cela nelle pieghe insospettate della società. Uscirne è possibile. Vediamo come secondo le possibilità economiche. A spingere alla bottiglia non c'è soltanto la solitudine. Ci sono i mille sentimenti di cui sono intessute le giornate: la paura, l'ansia, la timidezza, l'euforia', la solidarietà. Il tipo umano più esposto al pericolo è Inevitabilmente il timido. C'è una prima volta in cui scopre che con un bicchierino nello stomaco riesce a trovare il coraggio per affrontare una situazione difficile. E la strada è aperta per un condizionamento di tipo pavloviano, che lentamente ma costantemente associa al bere sensazioni gradevoli.. Perché l'alcol ha veramente molti meriti: riduce paura, freddo, fatica, timo- Secondo il medico americano Jellinek, cinque sono i tipi di alcolismo: Alfa: è una dipendenza continua puramente psicologica, una fiducia nelle capacità dell'alcol di alleviare il dolore fisico o emotivo. Questo abbandonarsi disordinato al bere è il sintomo delle condizioni patologiche che allevia. Beta: è l'abitudine a bere pesantemente di certi gruppi sociali che in genere hanno anche abitudini alimentari povere. Non sempre c'è dipendenza fisica o psicologica, spesso invece arrivano complicazioni come polineuropatie, gastriti e cirrosi epatiche. Dopo questi due stadi si entra nella malattia vera e propria: le cellule del meta¬ L'Associazione degli Alcolisti Anonimi, incoraggiata dai successi e sempre più pressata da parenti angosciati, ha costituito un gruppo terapeutico riservato alle famiglie e pubblica una sorta di guida al comportamento da tenere in casa nei confronti della persona In difficolta con l'alcol. Ecco 11 decalogo diretto ai famigliari. ■ • Smetti di ignorare questa malattia. Comincia a informarti per imparare che cos'è l'alcolismo. • Non Incolpare più l'alcolista. . Comincia a riflettere sulle tue azioni, perché sono quelle che lo aiuteranno o lo distruggeranno. • Non serve a niente controllare quello che beve l'alcolista. Comincia a concentrarti sul suo bisogno di cura e comincia a offrirgliene. • Smetti di salvare l'alcolista. Comincia a lasciarlo soffrire e a fargli assumere la responsabilità delle conseguenze prodotte dal suo bere. • Non ti preoccupare più delle ragioni che l'alcolista ti dà per giustificare il suo bere. Comincia a farti una vita normale indipendentemente da lui. • Non accettare promesse e non domandarle. Comincia a rifiutarle. • Non serve minacciare. Comincia a dire quello che pensi e a fare quello che dici. • Non devi più criticare, predicare, insistere. Comincia a descrivergli semplicemente l'Inopportunità del suo comportamento. • Non devi più chiedere consigli a chi non è informato. Comincia a impegnarti in un programma di cura a breve e a lunga scadenza. • Non devi nascondere il fatto che stai cercando aiuto. Comincia a dire all'alcolista che stai cercando aiuto. • Non devi più permettere all'alcolista di essere violento con te è con i tuoi figli. e della emotività individuale. Secondo la teoria sociale, invece, sono gli eventi esterni e le condizioni di vita a incidere in modo fondamentale. Una cosa è comunque certa: c'è un punto di non ritorno, oltre il quale si muore. Ma non è un destino inevitabile. Di alcolismo si guarisce: basta volerlo. Mi V Marina Verna