A Merano tavole da re letti da baroni

A Merano tavole da re letti da baroni A Merano tavole da re letti da baroni ANCHE quando, fino a mezzo secolo fa, era residenza obbligata d'un turismo assai selettivo, famiglie reali e un'intellettualità tipo Roth, Musil, Schnitzler, Canetti, Merano non s'è mai montata la testa. Prezzi di netta concorrenza a fronte di servizi eccellenti le han sempre dato un tocco di snobismo: mangiate, ballate, abbandonatevi ad avventurose follie d'alcova e di tavoli verdi. Il turismo s'è massificato, sempre tuttavia con una nuance vecchio stile e i prezzi d'oggi sono buoni come quelli di cinquant'anni fa. Guardiamoli da vicini questi prezzi, lasciando da parte Andrea Hellrigl apostolo d'una sua singolare nouvelle cuisine a Villa Mozart, dove si continua a mangiar bene ma i costi sono decisamente milanesi, da 100 mila lire in su, vino escluso. Il buon mangiare tirolese va cercato sotto i portici medievali di Merano e nelle Stuben sparse nei dintorni (sale da pranzo lignee ornante di secolari trofei di caccia e truci crocefissi teutonici). Uni glorioso:iBourn.piaA,a/uiijj>Hna.serata è d'obbligo at-.i. generosowpa5to^Qjnple.tQ^„^'Hl]Uie|:.Hof dei Fatauner a carré affumicato, salsicce, Speck, cotenne passate al vino, in una fantasia d'ananas mirtilli e Ròsta (patate saltate con manzo sminuzzato) nelle Stuben quattrocentesche di Rainer in via Portici, costa 9 mila lire. Raffinata e sovrabbondante la cotoletta guarnita alla zingara (Zigeurnie) e quella in crema di capperi all'Aquila Rossa in via delle Corse, 7 e 9 mila lire. Menzione speciale al mezzo pollo fritto alla Viennese, valido per tre persone, sempre da Rainer e altri (7 mila lire). E il prosciutto casalingo lessato nel latte a Leiter ara Waal, fra i frutteti e i ruscelli per andare a Vellau? Cena rustica attorno alle 10 Al limite della foresta, davanti aranno. Sguazzando nel fango con le gambe nude, emettendo tutti insieme un melodioso «Uuh-uuh!» da gufi, ci spingono in salvo. Sono abituati a vedere qualche turista e al contrario dei gruppi irriducibili che vivono all'interno della foresta, desiderano commerciare. Sono magri, grigiastri, sveltissimi, con occhi intelligenti e lineamenti che fanno pensare più a un brutto bianco. Si comportano come a volte fanno gli zingari: chiedono, mendicano, importunano e ronzano intorno in attesa di potere svolgere qualche piccolo compito. Alcuni fanno da guida per le grotte de! Mont Hoyo o per lo stupendo laghetto sotto la cascata delta Scalini di Venere, il più perfetto set da film di Tarzan che si mila. Per lo Speck d'alta stagione affumicato sul cirmolo, andiamo in Val Passiria a St. Leonhard, nella casa museo dell'eroe tirolese Andreas Hofer (11 mila). Kuens, su un bel poggio a 7 km da Merano, una taverna celtica del VI secolo ornata di millenari trofei contadini e venatori millenari, con ottimi stinchi e polli allo spiedo in erbe di bosco, per 8 mila lire a testa buon vino compreso. A Tirolo e Schenna, oltre che per castelli e mausolei asburgici, ci si va per certi gnocchetti (Spàteeln) verdi, spinaci e erbe diverse ignote, in burro e formaggi di malga fusi; con un secondo piatto molto scelto non.fan più di 12 mila lire. La stessa cifra si paga in vai Passirìa alla QuellenHof per due trote grosse cosi alla serba, pescate di giornata, oppure da Giancarlo Godio in Val d'Ultimo, tana alla capanna, alcuni dei pigmei ipossa immaginare. La marcia per arrivarvi è molto faticosa; piove, si scivola, la mano del vecchio pigmeo che mi sostiene è minuscola, ossuta, gelata. Appare cosi miserabile e infreddolito, con i suol compagni seminudi armati di arco e frecce, che regaliamo loro camicie e golf. Naturalmente, li rivenderanno, perché non sono abituati a portare abiti. Il loro villaggio — quattro o cinque capanne In uno spiazzo tra gli alberi — è peggio di quello che ci si poteva immaginare. Tutte le capanne africane, persino, quelle delle popolazioni più nomadi, sono di solito pulite ' e spazzate. Ncn queste, dove intorno ad un fuocherello che arde In una gavetta e alle frasche che fanno da letto, brulicano insetti di c. nis, mattinate a cavallo, porcellane inglesi, pensione completa sotto le 150 mila lire. Costa 100 mila al giorno l'ospitalità completa in un altro suggestivo castello teutonico, attorno al mille, a Maia Alta: Schloss Rundegg, servizi di lusso in un'aura romantica, cucina segnalata, aereo executive per escursioni sui ghiacciai, serate musicali. Ma scendiamo dal gran lusso alla prima categoria: al Muhlbacher Hof di Algund raccomandato da tutti gli Autoclub d'Europa per la cucina e l'arredamento, son 25 mila lire nette con prima colazione, 38 milalire la pensione completa. Per i gami fln-de-siècle, tutti boiserie e moquette, un po' casa di bambola, tipo Villa Laura in via Maia, trattamento familiare d'alta civiltà, notte e colazione generosa son 14 mila lire, mezza pensione 20 mila lire. d'uno dei rari «maitres de la chaine des rotisseurs»: menù regale, cinque portate, sulle 24 mila lire. Ancora in montagna, a Vellau, 1000 metri sulla , smagliante valle .dell'Adige, da Vana Camper borgomastro di Algund: 13 mila lire la pecora selvatica con certe patate, che forse son marrons glacé, più Speck e confetture assortite, tutto abbondante per due. Tra Merano e dintorni ci sono soltre 1700 fra alberghi e pensioni, a parte le camere private. Anche qui prezzi allettanti e servizi mediamente ottimi. Una notte al Palace, aria di Mitteleuropa 1910, arredi Jugendstil e arazzi Gobelin, costa 80 mila lire con breakfast opulenta. Di Schloss Freiberg si dice sia «il più bell'albergo del mondo». Castello del 1200, atmosfera imperiale, due Stuben lignee del '400, bei quadri del paesaggismo inglese del '600, piscine, ten¬ Cesare Govi Le sensazioni che si provano incontrando i piccoli misteriosi uomini della giungla sfibrante contrattazione con il capo, i pigmei accettano di ballare per noi. Lo strano «Uuh-uuh-oh!» romba su diverse note, molte voci vi entrano a turno, fino a che comincia a suonare come un incredibile, selvaggio cànone. La danza mima gli animali, rappresenta una domanda di matrimonio, racconta la caccia all'elefante. Un vecchio con le braccia pendule ondeggianti, imita la proboscide, un giovane acrobata si appende per i piedi ai rami, imitando i voli delle scimmie. Qualche tralcio di foglie rosse, un mazzo di erbe, un fiore sono gli abiti di scena. I pigmei girano in tondo, ondeggiano, ogni tanto si eccitano un poco; quelli che non danzano, siedono fumando la loro droga. Noi li guardiamo muti. Sono cosi selvaggi, con le loro foglie e il loro «Uuh-uuh!», cosi umani nelle furbe occhiate che ci lanciano di tanto in tanto. E sono cosi compatti, cosi non penetrati, cosi sicuri, cosi indifferenti ai nostri sguardi smarriti, cosi allegri, quasi fossero loro a visitare noi, che non ci resta che offrire una delle pochissime cose del nostro mondo per la quale hanno una vera passione: le nostre sigarette. Graziella Civiletti ncontrati da Graziella Civiletti ogni tipo. In questi spazi minimi la promiscuità deve essere totale. Tutti, persino i ragazzi più giovani, succhiano ininterrottamente la loro pipa, una specie di narghilè fatto di una canna di bambù con un fornello di terracotta, dove brucia uno speciale tabacco fortissimo, che droga come l'hashish. Sento che è necessario sospendere ogni giudizio, la repulsione è istintiva, ma non serve a capire questo strano posto. Vedo i vecchi infelici, lamentosi, consci della loro miseria; ma nei modi dei giovani si sente vibrare una specie di piacere per la libertà, una strana sicurezza, la forza di coesione di un gruppo che permette persino una lieve vena di sarcasmo. Al tramonto, dopo una

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