Ufo: incontri ravvicinati con tutti i falsi allarmi

Ufo: incontri ravvicinati con tutti i falsi allarmi Ufo: incontri ravvicinati con tutti i falsi allarmi PER ora l'unica cosa certa è che UFO è l'acronimo di «Unidentlfied Plylng ObjecL, cioè oggetto volante non identificato. A causa dell'aspetto loro attribuito in certi casi, gli UFO sono anche detti ■dischi volanti». Ancora oggi è arduo arrivare alla verità su questo fenomeno. Raramente un dilemma è stato cosi intriso di frode, menzogna, isterismo, credulità, incompetenza. I La difficoltà di scoprire il vero deriva'in parte dal fatto che il cielo è sede di una grande varietà di fenomeni, per cui un testimone è propenso a credere di aver visto qualcosa di straordinario anziché, più semplicemente, qualcosa di non familiare. Supponiamo, per esempio, di ignorare i fenomeni atmosferici e di vivere in una regione desertica, dove non piove mai. Un giorno appare ai nostri occhi un gigantesco arco che attraversa il cielo; esso ha dimensioni di vari chilometri ed è composto di strisce colorate In rosso, arancione, giallo, verde. A causa della sua perfezione geometrica «deve» certamente trattarsi di qualcosa di «artificiale». Ma in noi un arcobaleno non desta sorpresa e, a differenza dei nostri antenati di qualche secolo fa, non dobbiamo cercare una spiegazione del fenomeno: la scienza ci dice di che si tratta. Cosi vi sarebbe oggi un numero molto minore di UFO se la conoscenza scientifica fosse più diffusa. Su questa tematica è interessante la testimonianza autorevole di Arthur Clarice, noto studioso britannico di scienza spaziale. Egli riferisce di essere stato spettatore, in questi ultimi 30 anni, di una decina di fenomeni celesti che avrebbero tratto in Inganno chiunque. Di tutte queste apparizioni Clarke potè dare una spiegazione sicuramente attendibile, tranne una che si presentò complessa e che richiese, per la sua spiegazione, lunghe discussioni con esperti della Air Force e laboriosi calcoli con 11 computer del Planetario di Hyden. n cielo, particolarmente la notte, è teatro di apparizioni: meteore, miraggi, palloni meteorologici, gas di scarico di motori a getto, uccelli che volano ad altissima quota (sembra incredibile, sono quelli che più frequentemente traggono in Inganno gli osservatori). Il più autentica degli UFO non potrebbe essere identificato senza incertezza tra tutta la cianfrusaglia che oggi vaga sulle nostre teste. Un duro colpo alla tesi degli UFO notturni è costituito da un articolo di un astronomo inglese, Walter Maunder. pubblicato sul periodico «The Observatory» nel maggio 1916, cioè 30 anni prima della comparsa dei dischi volanti. Scrive il Maunder: «Poco dopo il tramonto, un grande disco di luce verdognola apparve in cielo e si muoveva con la stessa continuità caratteristica degli astri, ma con velocità circa 1000 volte maggiore. La circolarltà della forma era un effetto di prospettiva, poiché mentre si muoveva si allungava^ L'oggetto che Maunder — e migliaia di altri testimoni in Europa — videro quella notte era una parte di una grande aurora boreale. Su questa spiegazione non restano dubbi. Quell'oggetto apparentemente, solido si disintegrò poco dopo; la sua luce fu analizzata con lo £ìnaeio Q&ttilMmn ESOBIOLOGIA: Le spiegazioni scientifiche degli Ufo, di Aurelio Robotti, del Politecnico di Torino / La Nasa avvia nuove ricerche di esseri intelligenti extraterrestri, X^UCSwa oClfUIIialla & piero Bianucci / MATEMATICA: Quanto sono reali i numeri immaginari, di Enrico Predazzi, direttore dell'Istituto di fisica teorica dell'Università di Torino FISIOLOGIA: Immaginazione e percezione visiva, di R. Pierantoni, dell'Istituto di Cibernetica del Cnr / ETOLOGIA: L'aggressività nelle scimmie dal cappuccio, di I. Lattes Coifmann, dell'Università di Napoli Sono molti i fenomeni naturali che possono essere scambiati per oggetti volanti non identificati: bolidi, fulmini globulari, nuvole d'alta quota, aurore boreali, palloni-sonda spettroscopio che rivelò le righe caratteristiche delle aurore e una triangolazione indicò che era lungo almeno 80 chilometri e stava a una quota di oltre 160. Qualche capriccio del campo magnetico terrestre aveva focalizzato raggi di elettroni solari In quella strana forma. Le Aurore boreali sono una sorta di scarica elettrica nell'atmosfera superiore e la loro teoria è oggi ben conosciuta. Non altrettanto si può dire di quello strano fenomeno denominato «fulmine sferico», o globulare, che, molto raramente, si presenta sotto forma di un globo luminoso, della dimensione di una testa umana, che si muove lentamente In direzione orizzontale, per scomparire dopo qualche tempo (fino a un minuto). E' assai probabile che talune apparizioni di presunti dischi volanti siano da attribuire al fulmine sferico. Sbarazzato il campo da tutte le fantasie, sincere e non, rimane ancora un piccolo numero di episodi, qualcuno documentato da fotografie, che sono molto difficili da spiegare. Pei questo motivo fu bene accolto 11 provvedimento con 11 quale, nel 1966, la Air For¬ ce degli S.U. costituì una équipe scientifica indipendente, capeggiata da E. Condon, con il compito di investigare i casi più interessanti. Sebbene l'ipotesi che gli UFO siano visitatori provenienti dallo spazio debba essere considerata obiettivamente, essa presenta gravi incertezze. Oggi i cieli sono esplorati ininterrottamente da radar in grado di rilevare oggetti della dimensione di pochi decimetri anche a distanze come quella tra la Terra e la Luna. Decine di migliaia di astronomi dilettanti esplorano continuamente il cielo, eppure avviene molto raramente che questi osservatori esperti riferiscano di aver visto qualcosa di inspiegabile. Il effetti, essi «vedono» una congerle di cose strane, ma la loro preparazione scientifica offre la spiegazione ; essi non corrono alla redazione del giornale locale al primo apparire di un bagliore di luce insolita nel cielo. L'opinione degli studiosi più autorevoli è che l'ipotesi della astronave vìsitatrice è troppo ingenua. Le leggi matematiche della probabilità indica che per rivelare esseri extraterrestri occorre cercare molto più profondamente nello spazio e nel tempo di quanto non si possa fare nell'epoca attuale e sul nostro pianeta. E' stato anche ipotizzato che certi miti della preistoria possano essere stati ispirati da esseri di altri mondi. Sfortunatamente, l'evidenza indiretta non può essere conclusiva. Soltanto qualche manufatto — un relitto di veicolo spaziale — sarebbe sufficiente a costituire un caso, ma anche allora potrebbe essere difficile eliminare il dubbio che si tratti della testimonianza di un'antica civiltà terrestre molto avanzata. La possibilità di un slmile ritrovamento sul nostro pianeta è assai remota. Oli agenti atmosferici, le guerre, le devastazioni del tempo, tutto congiurerebbe per distruggere i relitti. Qualsiasi oggetto di metallo ritrovato verrebbe certamente manipolato per fabbricare utensili o armi. Forse la sola speranza di questi ritrovamenti sta nel vasto dominio dell'archeologia sottomarina. Nel 1901, palombari al lavoro al largo dell'isola di Antikythera trovarono ciò che rimaneva di uno stupefacente meccanismo in bronzo, utilizzato dagli antichi greci, un secolo avanti Cristo, per calcolare il moto degli astri. Sul suolo, quel prezioso bronzo sarebbe stato fuso e riutilizzato ripetute volte negli ultimi duemila anni. Aurelio Robetti

Persone citate: Arthur Clarice, Aurelio Robetti, Aurelio Robotti, Clarke, Condon, Enrico Predazzi, Lattes Coifmann, Pierantoni, Walter Maunder

Luoghi citati: Europa, Torino