Perché è difficile rendere sicure certe discariche

Perché è difficile rendere sicure certe discariche Perché è difficile rendere sicure certe discariche L5 INQUINAMENTO , delle acque sotterranee a Casale Monferrato ha sottlllneato drammaticamente una verità scomodissima: per troppi anni sono state sottovalutate le conseguenze di uno sviluppo crescente e irreversibile. Soltanto all'inizio degli Anni 80 la legge italiana ha preso atto delle direttive Cee per la salvaguardia del territorio. L'inquinamento delle falde acquifere profonde è particolarmente pericoloso in quanto la contaminazione può durare per secoli e millenni, in quanto il ricambio è limitato e la percolazione nel sottosuolo è continua. La fonte di contaminazione maggiore è data dai rifiuti di tipo tossico provenienti da industrie e aziende chimiche. Negli Stati Uniti si stima che ben 40 milioni di tonnellate di materiali pericolosi minacciano le falde acquifere. I livelli di maggior inquinamento si registrano naturalmente nelle zone più industrializzate e popo¬ Si conclude una rice late. Esistono perù misure di prevenzione e precisi controlli periodici sulle discariche e trattamento dei rifiuti, in base ai quali ben 16 mila siti di smaltimento di materiale tossico sono stati chiusi perché ritenuti non idonei. L'assetto geologico complesso del nostro Paese, 1 rischi sismici, la scarsa stabilita dei pendii, i fenomeni franosi e le alluvioni piti o meno periodiche rendono il problema delle discariche particolarmente difficile. Le variazioni locali nella piovosità si riflettono rapidamente sull'equilibrio idrogeologico sotterraneo lunga la fascia alpina e appenninica, causando repentine oscillazioni nella portata degli acquiferi e della pressione di poro nelle rocce circostanti. Queste caratteristiche fanno dell'Italia uno dei Paesi dove la tutela del territorio e dell'ambiente è particolarmente necessaria. La legge italiana (Dpr 915 del 1982 e successive disposizioni elaborate dall'apposito comitato intermlnlste- I mille rìvoli da cui nasce l'inquriale e pubblicato nel settembre 1984) regola lo smaltimento dei rifiuti e da precise indicazioni per le discariche: devono essere differenziate secondo 11 tipo di rifiuti da smaltire e le varietà del percolato, e devono essere localizzate sulle base di uno studio geologico ed idrogeologico che identifichi la stabilità delle pareti e del fondo dell'invaso, la permeabilità dei terreni, il sistema di drenaggio delle acque superficiali e la presenza di falde freatiche di profondità. In base a questi studi vanno stabiliti i tipi di impermeabilizzazione dell'Invaso e le distanze di sicurezza rispetto alle falde acquifere. Le discariche non vanno comunque intese come uno smaltimento incontrollato di rifiuti, ma coinctotecnsdptrtmsleindintdsaea come veri e propri impianti in cui le sostanze vanno controllate sin dal momento del loro arrivo: analizzate, registrate, depositate, compattate e ricoperte giornalmente con terreno. In tempi successivi si possono formare liquidi residuali e/o composti gassosi. I primi vengono raccolti e trattati in impianti di depurazione, 1 secondi recuperati e bruciati Si può certamente affermare che una discarica costruita e gestita a norma di legge minimizza i rischi di inquinamento del suolo e dell'aria. Non è trascurabile inoltre la possibilità che, attraverso l'utilizzo di aree degradate e abbandonate, si possa offrire un recupero ambientale interessante ed eventualmente vantaggioso alla comunità. Il Piano siti per rifiuti in¬ cerca su di un prezioso indicatore delle con

Luoghi citati: Casale Monferrato, Italia, Stati Uniti