Che cosa leggono i grandi manager? I classici e...

Rispondono Enrico Randone (Assicurazioni Generali), Franco Cingano (Banca Commerciale), Nerio Nesi (Banca Nazionale del Lavoro) e Giancarlo Demuru (3M) Rispondono Enrico Randone (Assicurazioni Generali), Franco Cingano (Banca Commerciale), Nerio Nesi (Banca Nazionale del Lavoro) e Giancarlo Demuru (3M) Che cosa leggono i grandi manager? I classici e... burnente. E verso l'opera d'arte. Direi che ho cominciato a leggere critica d'arte, ricordo, con un libro che avevo trovato iri biblioteca W'viitorio Venetòf'fì licèo" scientifico di Milano, ancora prima di cominciare a leggere letteratura, quando avevo sedici o diciassette anni. Mi ero appassionato a Brancusi e da allora ho sempre letto arte in senso lato» (cita Adorno e Longhl) 'perché poi dall'arte si passa alla pittura, alla scultura, e poi c'è l'architettura e la musica». Se c'è qualcosa che accomuna persone cosi diverse per carattere ed estrazione sociale nelle loro scelte di lettura, questo sono senz'altro i classici. E subito dopo l'interesse alla storia, un interesse che assume un aspetto particolarmente complesso in Franco Cingano, perché ne parla in chiave di filosofia e metodologia della storia. epistolàri, biografie, tutta l'opera di Cavour, che è 11 personaggio italiano che ama di più. Cavour e il Risorgimento, 'Che è forse il secolo in cui mi sarebbe piaciuto vivere». Da ragazzo si appassionava ai 'Tre moschettieri», la storia di Francia raccontata da Dumas. Oggi si diverte anche con 1 gialli da leggere In treno, purché si collochino in un ambiente storicosociale attendibile. Nessun approccio aristocratico verso la cultura, per Nesi: va bene ciò che gli corrisponde, da Leopardi a Cavour al gialli Mondadori, con quella stessa vitalità che rompe quando si mette a parlare dei libri in quanto tali: «Ho un rapporto fisico con i libri perché è un mondo che mi affascina: accarezzare un libro antico con una bella copertina...». Quali bestseller hanno letto queste persone ultimamente? Nessuno, risponde Randone. Nesi invece cita •Réflectìons pour demain» che gli ha mandato con una bella dedica Raymond Barre. 'L'insostenibile leggerezza dell'essere», risponde Demuru. Cingano disseziona questa, come d'altronde tutte le altre domande, In tutto un esploso di significati possibili. Non tanto 11 bestseller quanto 1 libri che vengono offerti in una data epoca ai suoi occhi curiosi che frugano tra i ripiani delle librerie. Essenzialmente il Mltteleuropa proposto da Adelphi, e non tanto i più celebri quanto proprio titoli filoni autori che non sono stati particolarmente pubbliciz' zati, con 11 gusto segreto della scoperta personale. Un esemplo: 'Il soccombente» di un autore austriaco, Thomas Bernhard. Altri esempi che esulano dal filone mitteleuropeo: «7 semidei» e-. •La pentola d'oro» di James Stephens, un autore irlandese che gli è piaciuto al punto da approfondirne la lettura. Oli faccio notare che nessuno ha nominato «XI nome della rosa», Sorride: «£' nella waittng list, ma, con tutta la stima che ho dell'autore, per tira non ho cominciato a leggerlo. Sto leggendo invece "Il gioco degli occhi" di Elias Cernetti, un libro meraviglioso». E gli autori donna? Tutti dichiarano di avere fra 1 loro preferiti delle donne. Nesl: 'Ho letto recentemente il libro scritto da Simone Signoret ed ho provato una grande ammirazione per questa donna». tuazioni ambientali che hanno prodotto donne scrittrici: «La Cvetajeva è una delle autrici che amo. di più, .anche perché.ama'.molto, la letteratura russa. Leggendo la sua corrispondenza, rivolta da una parte a Pasternak e dall'altra a Rilke, ebbi l'impressione che fosse veramente lei il personaggio dominante in questo gioco di lettere, per una maggior capacità istintiva di incidere su certe cose, un maggior fascino... Adesso c'è una gran proliferazione di libri su Virginia Woolf, Sackville West, ma l'interesse sta nella conoscenza di questo gruppo che rappresenta quel tipo di società, di civiltà, quella particolarissima cultura che questi personaggi hanno saputo esprimere, diversa sia rispetto al resto d'Europa che all'ambiente più largo in cui si muovevano. La loro spregiudicatezza era sotto un certo aspetto un'espressione di casta. Anche questo va capito». Mentre Enrico Randone e Giancarlo Demuru si considerano autodidatti, Franco Cingano e Nerio Nesl ritengono fondamentale l'incontro con alcune persone che furono determinanti per la propria formazione. Cingano è tuttora in corrispondenza con alcuni suoi professori di liceo e considera Norberto Bobbio, che gli insegnò filosofia del diritto, il suo grande maestro nel senso più ampio della parola. Nesi deve al suol professori di liceo l'amore per la lingua e la letteratura italiana ed anche l'interesse per il Risorgimento. Più avanti, le due persone che ebbero su di lui un influsso determinante furono Edoardo Volterra, rettore dell'università di Bologna e grande studioso di diritto romano, e Riccardo Lombardi. La costante che si coglie da questa serie di conversazioni mi sembra particolarmente significativa. Possiamo definirla cultura eurocentrica perfino nell'esponente della multinazionale americana che ha ignorato Hemingway piuttosto che Faulkner o Saul Bellow o John Le Carré. Non solo ma addirittura preminenza della cultura centroeuropea, cioè di quel territorio che fu da sempre 11 centro propulsore dell'Europa produttiva. Fa eccezione Franco Cingano quando, sottolineando la sua predilezione per Elias Canetti, recupera attraverso questo ebreo universale di origine lspanobalcanica tutta l'internazionalità che nessuna lista di autori dei cinque continenti riuscirebbe a dargli. Alda RadaeUi

Luoghi citati: Adelphi, Bologna, Europa, Francia, Milano