Musica

Musica Musica destino di Hòlderling; a volte parla come il Viandante della tradizione liederistlca (la «patria» sempre cercata mai trovata); a volte come il Poeta del Prologo in teatro del Faust (la repulsione per la «frivola folla»); la riflessione sul rapporto musicalinguaggio segue l'impostazione e la terminologia adottata da Forkel nell'introduzione alla sua Storia generate della musica: e gli stessi «amici» dell'intitolazione sembrano echeggiare 11 •freundllche Gedrange- evocato dalla Dedica, ancora, del Faust. Wagner rivela talvolta le sue fonti: Tieck e Hoffmann per il Tannhauser, ma -altre volte tace (Mastro Martino il bottaio, ancora di Hoffmarni, per i Maestri cantori?) e in ogni caso dichiara di non averne mai ricevuto alcuna influenza: In ciò assomigliava a' Verdi, che prendeva cappello ogni volta che qualcuno gli parlava di in¬ babilmente portare alterazioni al vero, non potè fare a meno di istituire un'ottica speciale*, con una sorta di autocensura o meno vivida colorazione di particolari. Pur detestando il lavoro di scrittore (sono sue parole), Wagner ne conosce bene il mestiere: la pagina del «voluttuoso terrore» provato di fronte alle Alpi, come ha rilevato Mila con penetrante intuizione, è una «parafrasi» di un celebre quadro di Friedrich, il Viandante sul mare di nebbia; e di fonti culturali e letterarie l'Intellettuale Wagner dà frequente testimonianza: quando parla della musica come del suo 'buon angelo- e precisa che questo angelo non gli era' venuto dal cielo, con •mano luminosa; ma dalla fatica e dal sudore del genio dell'uomo, dalla •notte violenta» del suo cuore, sembra di assistere alla contrapposizione di dei e uomini ne! Canto del fluenza e derivazioni: l'originalità era per tutti loro un valore Irrinunciabile. La Comunicazione si apre con una faticosa e tortuosa premessa teorica (che sarà costata gran pena al traduttore Francesco Gallia, uscitone però vincitore), dai cui meandri è bene estrarre un punto fermo, non sempre riconosciuto con il dovuto risalto: la concretezza dell'istinto teatrale di Wagner, il suo Innervarsi sull'esperienza assai più che sull'ideologia. Nella sua avversione all'estetica, Wagner deride coloro che credono «l'opera romantica» esistere prima e separatamente dalle singole opere romantiche; tutti sanno che l'Olandese volante prese anima da una esperienza biografica particolare, ma è bene ricordare quanto Wagner scrive della somma cantante tragica Guglielmlna Schrflder-Devrient: «71 minimo contatto con . questa donna

Persone citate: Faust, Francesco Gallia, Hoffmann, Mastro Martino, Tieck, Verdi