Dürrenmatt gioca a biliardo con la giustizia
Un «giallo morale» dèlio scrittore svizzero Un «giallo morale» dèlio scrittore svizzero Durrenmatt gioca a biliardo con la giustizia Friedrich Diirrematt lista sempre sui generis inclinato alla moralità psicologica? O non è piuttosto il pretesto per una teatrale e feroce metafora della -diligenza, borghese, dei suoi delitti 'perbene., delle sue deviazioni 'Curiose, e. infine, dell'ordine ragionevole che rende tanto passa e pericolosa, a sé ed agli altri, la nostra antica società? Chiedersi cosa sia la.giustisia, è forse la riflessione più banale: titolo imperdonabile del libro. Ma forse stavolta Dilrrenmatt mirava più alto, ed ha ripiegato sione avvocato, cresciuto con felicità in un orfanotrofio al bordo dei boschi. Non è nessuno e non conta nulla, proprio come i «private-eye» americani squattrinati e che prendono botte. Ma ha l'innocenza mentale e sociale di qualcuno che. sottratto fortunatamente agli orrori segreti delle famiglie e alla loro domestica civilizzazione di ■turpi egoismi, nasce'direttamente da Rousseau e Pestalossi. Metà Candide e metà Emilio questo tale avvocato Spàt riceve dal detenuto consigliere Ko- hler l'incarico di riesaminare il suo processo, partendo dall'ipotesi che non sia lui l'assassino. Una tesi assurda, data la pubblicità del delitto. Ma come sempre le testimonianze di chi era presente non concordano in nulla: ma la pistola non fu mai ritrovata; ma manca la confessione; ma quella morte seguita a non avere motivi. Un «giallo» non lo si dovrebbe raccontare; ma è davvero un giallo anche questo nuovo lungo racconto di Dilrrenmatt, gial-
Persone citate: Durrenmatt, Friedrich Diirrematt, Rousseau
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