Da giugno, tutto il teatro

Da giugno, tutto il teatro Da giugno, tutto il teatro MILANO — «Vorrei segnalare ai lettori di "Tuttolibri" che dei due tomi dei Romanzi di Pirandello, con cui abbiamo inaugurato la nuova edizione diretta da Giovanni Macchia di tutte le opere dello scrittore nei Meridiani, abbiamo ristampato dal 73 a oggi ben sei edizioni — mi precisa Luciano De Maria, amministratore editoriale dei Classici Mondadori e quindi "papà" premuroso dei Meridiani —. Lo dico perché voglio che si sappia che queste sono si edizioni filologicamente ineccepibili, ma per tutti, non solo per gli universitari*. Con quali titoli e a quale ritmo procederà questa nuova edizione pirandelliana? 'Delle Novelle, sempre curate da Mario Costanzo, licenzieremo un secondo volume in due tomi nel 1987, un terzo ancora in due tomi nel 1988. E nel prossimo giugno awieremo, con un volume di millecento pagine, l'edizione del Teatro, a cura di Alessandro d'Amico, che raccoglie commedie e drammi da La Morsa al Berretto a sonagli. Pubblicando un volume all'anno concluderemo la nostra edizione nel 1989: , Questa data, che De Maria pronuncia con noncuranza, è Invece prossima al varco del 1992, che segnerà, in base alla legge italiana sul diritto d'autore, la co¬ siddetta «liberalizzazione» delle opere pirandelliane. Contrariamente a quanto molti credono, la legge tutela l'opera dell'ingegno (riservandone 1 relativi diritti all'autore o al suol eredi) sino a cinquantasei anni dalla morte dello stesso. Pirandello scomparve nel 1936: è quindi assai probabile, per non dire certo, che il primo gennaio 1993 vedremo arrivare in libreria più di un'edizione commentata di drammi, romanzi, novelle pirandelliane (è accaduto lo stesso, come si ricorderà, con Svevo). Alla Mondadori, e in particolare alla Divisione Oscar, si sono già posti il problema, anche se non vogliono, per ora, lasciarsi andare a indiscrezioni di sorta. Intanto hanno giustamente ripubblicato negli Oscar Saggi L'umorismo (a cura di Salvatore Guglielmino, pp. 170, lire 8000), il saggio che Pirandello, appena quarantenne, pubblicò nel 1908, utilizzando varie lezioni tenute al Magistero di Roma e che suscitò le polemiche perplessità di Benedetto Croce, sin dalla recensione sulla «Critica» della prima edizione. E' questo un libro capitale per rettamente intendere l'essenza dell'arte pirandelliana, è una ristampa preziosa perché il titolo era da tempo assente dal mercato librario, g. d. b. durante una tournée in Argentina a è ò l e a a a . l e e a r e aveva fatto un Boccaccio, perché non volle mal finalizzarle ad un progetto critico che le Inglobasse tutte e tutte le giustificasse. Non poteva concepirlo, proprio lui, scrittore della disgregazione della personalità, dell'universo dissociato e in frantumi. Poteva soltanto proporre le novelle in sequenza, quasi che 11 suo discorso in esse non 'chiudesse mai, anzi dall'una all'altra si riaprisse di continuo». — Da questa scelta di poetica discende anche, secondo lei, quel titolo cosi nudo e quasi rude? •Novelle per un anno vuol dire, in effetti, solo

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