Trap addio tra mille abbracci

Dopo dieci anni felici l'allenatore consegna il ventiduesimo scudetto e scioglie il «matrimonio» con la Juventus Dopo dieci anni felici l'allenatore consegna il ventiduesimo scudetto e scioglie il «matrimonio» con la Juventus Trap, addio tra mille abbra€€Ì Causio deluso «Troppo forti» Lecce. La tensione e la grinta di La gioia per aver vinto «partendo con voli» - Boniperti (che non ha visto ì nell'82 mi sembrano i più belli. Ma poiché giornalisticamente sono proprio le immagini conclusive quelle che meglio si mettono a fuoco nella mente, questo ventiduesimo titolo della storia bianconera è tra i- più piacevoli. La soddisfazione che ih questi momenti orienta il mio pensiero deriva dall'aver conquistato un titolo partendo con i pronostici assolutamente sfavorevoli-. Un torrente, parole come piovesse, ma poca voce. Le ultime grida, il tralner della Juventus le ha spese nel finale del match, per impartire ordi- dal nostro Inviato ANGELO CAROLI LECCE — Nel momento del trionfo si concludono i dieci anni felici di Giovanni Trapattoni bianconero. Il passo d'addio è compiuto con una vittoria e con uno scudetto (il sesto per il tecnico; e con un pacato discorso, ricco di concetti espressi esplicitamente, allusioni, sfumature, sintomatiche rivolte a chi aveva polemizzato con lui, tempo fa. A chi gli ripropone le immagini gioiose di Cabrini, che gli va incontro dopo aver segnato il secondo gol, Trapattoni spiega «di non aver mai avuto dubbi sull'attaccamento di una squadra e di ragazzi che sarà impossibile dimenticare. Negli spogliatoi ho stretto tutti in un abbraccio, che va molto al di là dell'entusiasmo che in circostanze del genere rappresenta la prassi. Se lo scudetto dei cinquantuno punti è stato il più sofferto, quelli ottenuti nell'81 e Due arresti allo stadio LECCE — Due leccesi sono stati arrestati ieri allo stadio durante la partita Lecce-Juventus. Si tratta di Antonio Vantaggiato, 25 anni, e Giovanni Riotti, di 19 anni. Saranno processati oggi dal pretore e dovranno rispondere di lesioni personali. Giovanni Trapattoni nei momenti più caldi dell'incontro decisilo n pronostici assoluta ì gol) elogia il pub ni a destra e a manca. Scudetto, dunque, conquistato dopo illusioni rientrate, perplessità e uno sprint del tutto in linea con un inUio di campionato travolgente. Giovanni precisa che .«le sofferenze fanno, parte'della vita, dunque del calcio. La rete di Mauro ha sancito 11 mio lavoro». Dopo di che Trapattoni affronta il tema che riguarda lo i stupendo girone di ritorno disputato da un avversario che aveva risvegliato se stesso dalle ceneri di un epilogo che, a metà torneo, sembrava scontato come la trama di un feuilleton. «In effetti, il comportamento della Roma è stato magnifico, ma è limitato al girone di ritorno, mentre non credo di usare toni eretici se preciso che nel contesto generale della stagione il merito e la soddisfazione del successo sono da attribuirsi alla mia squadra». Giovanni è commosso, la voce afona lo aiuta a creare mente sfavoreblico di Lecce il m m I uno schermo alla commozione, che gli si legge però negli occhi. Il passo d'addio è coni' piuto nella maniera più idonea e signorile. Passa Euge- || nio Fascetti, emozionato an- I ch'egli per i complimenti ricevuti da tutti, compresi quelli del Trap, che gli sussurra: .•Grazie per aver fermato la Roma, e non è retorica la m mia!». La dialettica di Giampiero M Boniperti si materializza in- 9 vece soltanto quando un p transistor gli comunica, via B etere, i risultati definitivi: jjjjj Roma nella polvere, Juventus || sugli altari. Giampiero cele- jjjjj bra il suo quattordicesimo || scudetto (cinque da giocatore, |3 nove da presidente) all'aero- il porto di Brindisi, dove si è ri- fi fugiato appena concluse le jjj apprensioni del primo tempo, fé Giampiero non poteva tradire || se stesso nell'atto conclusivo. |j Non ha visto i tre gol di Mauro. Cabrini e Serena, ma gli effetti radiofonici hanno per p lui un significato ovviamente || analogo. «Provo una grande fi gioia — ha dichiarato —. Si jjjjj tratta di un titolo sofferto fi sino in fondo, anche per l'at- jjS mosfera calda che si è subito fi instaurata in campo. E' stata §1 una partita nervosa, almeno || per quello che ho visto io. Il |g pubblico è stato però magni- il fico». Quando gli chiediamo in ;;!!! che modo e con quali pensieri jij si è intrattenuto con se stesso || all'aeroporto di Brindisi, Bo- || niperti spiega che «è rilassan- I| te immaginare un lancio di jij Platini, e magari 11 sottoscrit- 1| to che va a raccogliere l'invi- pi to. Un caldo del genere, co- ili munque, lo avrei sofferto jj| molto anch'io. Mi piace, in il questa circostanza, poter fe- li steggiare lo scudetto insieme i| ai miei figli». Federica, cui gli occhi brìi- I lavano come due gocce di ji| luce, Gtampaolo e Alessandro I sono rimasti però in trincea jj| fino in fondo. Loro hanno jj| un'età a prova di emozione. H di SALVATORE GENTILE LECCE■ — li Lecce esce di scena a testa alta. Dopo aVer battuto la Roma all'Olimpico, fa tremare la Juventus, anche se non' riesce ad ottenere quel pareggio che aveva sognato dopo il gol del libero Miceli. « Ho segnato come feci l'anno scorso contro la Sambenedettese — dice ' Miceli — e anche contro la Roma avevo tentato il gol di testa, ma Tancredi con una prodezza aveva respinto in calcio d'angolo. Peccato perché avete visto come il Lecce ha lottato sino alla fine. Meritavamo il pareggio-. Alberto Di Chiara' è contento a meta. -Avevo promesso un gol contro la Juventus — dice l'attaccante che ha giocato l'ultima partita di campionato con il Lecce, perché passera alla Fiorentina —. Ero riuscito a segnare contro la Roma, squadra della mia città dove sono nato e cresciuto, avevo giurato di fare un gol anche contro i bianconeri-. Fascetti è squalificato e non vuole parlare, poi dopo insistenze afferma: -Credevo in questa squadra, anche se per qualcuno c'è stata una super-valutazione. Ora siamo retrocessi in serie B anche perché abbiamo pagato certi nostri errori'' -Per ora non so se resto a Lecce o meno — aggiunge il tecnico — ne riparleremo tra qualche giorno. Questo ambiente mi va molto bene e se resto lo farò a determinate condizioni: vale a dire rinforzando la squadra e puntando decisamente all'immediato ritorr.o in serie A-. Per Causio forse è stata l'ultima partita di campionato in una lunga e onorata carriera. A trentasette anni, però, non ha ancora deciso se abbandonare o meno 11 calcio giocato. Rimpiange di non aver avuto la possibilità di giocare al fianco di Platini nella Juventus, 'Quando è arrivato lui — dice il Barone — io ero già andato via. L'ho avuto come compagno di squadra solo nel Resto del mondo. Peccato-. -Se la Juventus — continua Causio — ha meritato lo scudetto, noi oggi avremmo meritato di pareggiare. Certo che se lasci trenta metri ad una squadra con gente come Laudrup e Serena, loro non ti perdonano. Ci tenevo a giocare, come ci tengono tutti. Il 3-2 però non è mortificante, ma come sarebbe stato bello uscire dal campo con un pari, soprattutto davanti al nostro meraviglioso pubblico, anche se oggi i tifosi erano al cinquanta per cento in nostro favore. L'altra metà era per la Juventus. Contro i bianconeri, purtroppo, si sono rivisti gli errori di sempre. I gol è stata la Juventus a farli, ma da parte nostra ci sono state delle ingenuità determinanti-. Sulle tribune migliaia di tifosi bianconeri giunti da ogni parte d'Italia. Mancava 11 piccolo Massimo Taf uro 12 anni, di sicura fede bianconera. Da tre mesi è ricove- || rato in sala di rianimazione dell'ospedale di Lecce. Sta molto male e 11 bambino ha espresso il desiderio di avere una maglietta bianconera, o quanto meno un ricordino da parte dei giocatori della Juventus. Qualcuno, tra i giocatori del Lecce, ha detto che si ricorderà della richiesta del piccolo Massimo.