Nella Liguria «assediata» dai rifiuti c'è chi apre discariche in ospedale di Guido Coppini

I problemi di una regione che produce 2 milioni di tonnellate di «scarti» ogni anno I problemi di una regione che produce 2 milioni di tonnellate di «scarti» ogni anno Nella Liguria «assediata» dai rifiuti c'è chi apre discariche in ospedale Scoperto un deposito di materiale infetto all'interno del recinto del San Martino di Genova - Sono soltanto 15 i centri di raccolta e smaltimento autorizzati, 482 quelli abusivi GENOVA — La .barbarie, ecologica, in Liguria, non risparmia neppure gli ospedali. Una discarica abusiva di rifiuti (con notevole percentuale di materiali infetti) è stata trovata, dove forse avrebbero dovuto esserci dei giardini, addirittura all'interno dell'ospedale genovese di San Martino, uno dei più importanti d'Europa, con una .popolazione, di oltre 6 mila persone fra medici, degenti e personale parasanitario. TI caso adesso è finito in tribunale dove, mercoledì prossimo, la magistratura esaminerà come ciò sia potuto accadere e su chi vanno riversate le responsabilità. Ma ci si augura che sia questa l'occasione perché il problema dei rifiuti urbani e industriali venga affrontato in tutta la regione, che espelle ogni anno 2 milioni di tonnel¬ late di .rumenta» disponendo di sole 15 discariche speciali. La Liguria è stretta nella morsa della spazzatura molto più di altre regioni a causa del suo difficile territorio (65 per cento montuoso e 35 per cento in collina) che non consente di disporre di terreni adatti. Dove, fino a due decenni fa, c'erano spazi liberi tra un comune e l'altro, ora le costruzioni sfruttano ogni metro quadrato e l'aumento degli abitanti (si veda il boom, anche se ora affievolito, delle seconde case) produce altre masse di rifiuti. Affrontato il fenomeno con enorme ritardo, non si conoscono ancora dati precisi sulle montagne di spazzatura che stanno per sommergere una regione sofferente due volte: una per la qualità della vita dei suoi abitanti, l'altra per il danno arrecato al turismo principale fonte di reddito di molte località, dal golfo Tigullio al litorale della riviera ligure di Ponente. Ma le cifre a disposizione sono già un campanello d'allarme: l'amministrazione provinciale, indagando su soli 20 Comuni, ha scoperto l'esistenza di 482 discariche abusive, piccole e grandi. Su 235 Comuni liguri solo 60 hanno una discarica controllata: per il resto vige l'assai sgradevole sistema di gettare i rifiuti a cielo aperto, in pieno contrasto con il decreto presidenziale 915 del 1982. Il degrado urbano ha superato ogni limite di tollerabilità. Ma se diminuisce la popolazione, come tutte le statistiche indicano, perché aumentano i rifiuti? C'è chi indica una forbice perversa: da una parte il be- nessere diffuso, che crea sprechi, dall'altro la mancanza di un piano organico dei residuati. Spiega un tecnico della Regione: «Si può calcolare che ogni ligure getti mediamente un chiio di "rumenta" contro una possibilità di corretto smaltimento che non supera 500 grammi», ancora dal benessere deriva il fatto che, a tavola, si getta via oltre un quarto del cibo servito: solo di pane, che un tempo il patriarca della famiglia spezzava, benedicente, se ne buttano 250 tonnellate al giorno. Ci sono poi i rifiuti cosiddetti 'ingombranti»: elettrodomestici logori non si aggiustano più (anche perché manca il personale adatto) e vanno a finire sulle colline insieme a vecchi mobili, relitti di auto, vuoti di ogni genere. Ovunque, plastica, bottiglie, lattine fanno il resto accentuando un inquinamento che ormai arriva sulla soglia delle case. I Comuni del Golfo del Tigullio inviano i loro rifiuti nella zona di Fossano, ma questo 'trasferimento» difficilmente durerà a lungo: primo, per gli alti costi; secondo, perché ormai trovare aree disponibili per ammucchiarvi la spazzatura è sempre più difficile. In tutti i centri — e questo è un aspetto positivo — l'opinione pubblica è sensibilizzata: «Si scende più in piazza contro il degrado dell'ambiente che per la difesa del posto di lavoro», ammette un sindacalista. E un funzionario della Regione: «Paesi in aree depresse, fino a qualche anno fa accettavano tutto o quasi, in cambio di corrispettivi; ora preferiscono un'economia anche poverissima ai puzzolenti camion che invadono il loro territorio». Genova ha una discarica controllata a Scarpino, 12 chilometri da Sestri Ponente, e un inceneritore nella zona detta della Volpara: può smaltire complessivamente, nei due impianti, quasi 600 tonnellate al giorno di materiali di scarto. Ma ora è all'esaurimento della sua operatività: ha cominciato a negare lo scarico ai Comuni del Golfo del Tigullio: U suo punto di esaurimento pressoché totale arriverà entro due anni. La situazione è peggiorata dal fatto che nelle discariche vengono gettati i farmaci scaduti (si veda il caso dell'ospedale di San Martino), pile scariche che hanno pur sempre una percentuale di mercurio, residui industriali in gran parte tossici che ormai fanno da sponda ai torrenti per poi, inevitabilmente, finire in mare. La proposta che si è fatta largo in Europa per abbattere la muraglia di spazzatura che ci assedia, è quella di considerare i rifiuti come 'materia secondaria»: cioè, il riciclaggio. I .verdi. — in prima linea in questa lotta per la difesa dell'ambiente — sono contro le megadiscariche delle quali si comincia a parlare in concreto, e sostengono invece l'installazione di piccoli impianti di riciclaggio. Dai residui di lavorazione industriale e da quanto viene gettato dalle famiglie si possono ricavare materiali utili: per esempio fertilizzanti che qualche zona agricola importa dall'estero. Ma per ottenere questo, occorre una raccolta differenziata: si è cominciato a farlo con la collocazione in alcune zone di cupoloni di colore verde, subito battezzati .marziani» dove la gente dovrebbe buttare il vetro. Ma il successo è stato scarso. • Fino a questo momento — riconosce, desolato, un tecnico della Regione — nella battaglia contro la spazzatura dilagante siamo perdenti». Ma c'è di peggio: in tutta la Liguria non esistono discariche per rifiuti tossici e nocivi. Guido Coppini nista, la scena... un grande teatro. A

Persone citate: Ponente, Scarpino

Luoghi citati: Europa, Fossano, Genova, Liguria