Juventini: identikit passioni (e rabbie)

Juventini: identikit passioni (e rabbie) Juventini: identikit passioni (e rabbie) MILANO — Sono juventino. Franco Zeffirelli, che firma con tanto amore gli spot per le pellicce, ha dichiaralo ai giornali e alla televisione che la Juventus è la squadra più antipatica del mondo. La Roma invece, sempre secondo il regista dalla lacrima facile, è la squadra più antipatica d'Italia. Come è noto, i filosofi greci hanno inventato il sillogismo per derimere le dispute calcistiche. Se la Juventus è la squadra più antipatica del monda, significa che è antipatica anche in Cina, in Siberia, nel Texas. Ilo sollevato il telefono e ho fatto alcune telefonate intercontinentali. Ho provato una soddisfazione ineffabile, una delle più intense della mia vita di tifoso. Ho appreso che la Juventus non può essere la squadra più antipatica del mondo per la semplice ragione che è sconosciuta in Siberia, in Cina, in Patagonia, in Groenlandia e perfino nel Texas. Zeffirelli dovrà scusarmi, ma io sono un tifoso accanito e pignolo. E sono magnanimo. Quando finisce un campionato, ho la splendida abitudine di ripassare a memoria tutti i momenti brutti che mi ha procurato la mia mania di tifare per la Juventus. Uno di questi momenti brutti fu provocato dalla dichiarazione in technicolor di Zefftrelli. I tifosi juventini, si sa, sono compassati e signorili. Confesso che se avesse vinto la Roma avrei preso a calci il mio cane, che ha un pelo rosso tendente al giallo. Ho provato a dipingerlo a strisce bianche e nere, ma il colore svaniva con l'acqua e anche a non lavarlo nella vasca da bagno c'era sempre il pericolo che si buscasse un acquazzone. Siccome sono un mite, comprensivo e tollerante tifoso juventino, il mio cune l'ho soltanto tosato, cosi impara. Spesse volte mi sono chiesto a che razza umana appartiene il tifoso juventino. Ci sono due grandi categorie: quelli che sono nati o che comunque abitano a Torino, e quelli che sono nati e vivono fuori Torino, Per esperienza diretta posso parlare solo della seconda categoria. Devo riconoscerlo senza ipocrisia: il tifoso juventino che vive nelle altre città gode di un delizioso complesso di superiorità. Somiglia a una specie di Paperoti de' Pop e roni del calcio, attorniato da uno stuolo di Paperini nullatenenti e disperati. Quando inizia un campionato, il tifoso juventino modello non si mette a strologare su chi lo vincerà, ma cerca di indovinare con quanti punti di dislacco lo vincerà la Juventus. Alle accesissime discussioni che riempiono di chiasso e di fumo tutti i bar d'Italia, il tifoso juventino finge di non partecipare. Anzi, fa di peggio: fìnge di non capire un fico secco di calcio. Ma alla fine, allorché i gruppuscoli tacciono per esaurimento di argomenti e di fiato, ecco che il tifoso juventino si stacca dall'angolo dove si era rintanato, avanza di qualche passo con un sorriso timido come quello di un personaggio pirandelliano, china lievemente il capo e, nel silenzio generale, dichiara di essere un tifoso juventino. Il tifoso juventino che astenta i colori della propria squadra viene sempre sottoposto a un interrogatorio inanellante e subdolo; tutti vogliono sapere in che modo, per quale arcana ragione è diventato tifoso della Juventus. I tifosi della Fiorentina o del Milan sono considerati individui abbastanza normali. Ma un tifoso juventino non può assolutamente passare inosservato. A me capila quasi tutti i giorni. Se dico che ho scritto e pubblicato una decina di libri con un certo successo, nessuno sembra interessato gran che. Ma se dico che dalla tenera età di sei anni tifo per la Juventus, allora si concentra su di me una rapinosa e violentissima attenzione. Mi scrutano, mi studiano. Mi credono un opportunista perché faccio il tifo per la squadra più scudettata del mondo. A pochi viene in mente che il tifo nasce per un fenomeno psicologico misterioso, come l'innamoramento. lo mi innamorai della Juventus per i suoi colori, figuriamoci. In seguito ho capito tutto. Il sottoscritto si sforza di onorare la verità. Ma qua! è il colore della 'verità? Dopo una lunghissima e tormentosissima riflessione, sono pervenuto alla certezza che la verità non è mai tutta bianca e né tutta nera. La verità è. appunto, bianconera. Evidentemente Zeffìre.'li, che gira film di lutti i colori, vive nell'errore. Cioè nell'errore viola. E non parliamo del giallorosso. Giuseppe Bonura

Persone citate: Franco Zeffirelli, Giuseppe Bonura, Paperini, Zeffirelli