La solita Porsche, Lancia seconda

Anni Ime ira Italia e Usa Anni Ime ira Italia e Usa La solita Porsche, Lancia seconda Il massimo leggero tropdal nostro Inviato GIANNI PIGNATA SANREMO — Anche nella boxe tutto è relativo. Sabato sera nell'ordine dei combattimenti della riunione sul ring sanremese del Teatro Ariston il primo collaudo internazionale del peso massimo bergamasco Angelo Rottoli precedeva il campionato del mondo del pesi massimi leggeri, versione Ibf, tra lo sceriffo americano Lee Roy Murphy ed il suo connazionale Dorcéy Gaymon. Il buon comportamento del gigante italiano contro l'esperto portoricano Narciso Maldonado aveva autorizzato lusinghieri giudizi circa la legittimità da parte di Rottoli di tentare più ambiziose avventure anni eh* accontentarsi dello stucchevole piccolo cabotaggio nello scarno panorama nazionale. Si era parlato alla vigilia addirittura della possibilità di inserire 11 bergamasco che a Sanremo ha combattuto a soli kg 1,600 oltre il limite del massimi leggeri nella corsa al titolo mondiale po lontano da «mostri» comdi questa categoria con un virtuale impegno da parte di Gaymon in caso di vittoria di giocarsi la corona in Italia. Rottoli assai mobile per il suo peso, in possesso di buon temperamento e di un valido repertorio di colpi nitidi e precisi, aveva impressionato assai bene malgrado l'evidente difetto di potenza, infliggendo un conteggio a Maldonado e dominandolo chiaramente per tutte le otto riprese. Un test perfettamente riuscito che trovava tutti i critici concordi nel ritenere che fosse un peccato per il «playboy della Val Seriana» limitare i propri orizzonti Poi il campionato del mondo tra Murphy e Gaymon ha fatto tornare tutti con i piedi per terra. Rottoli è bravo, senza dubbio, ma sia il terribile picchiatore Murphy che il suo sgraziato rivale Gaymon sono pugili di un altro pianeta. Lo sfidante, a parte il colore della pelle, ricordava molto nello sguardo freddo e torvo Ivan Drago, l'avversario russo di Sylvester Stallone nel film Rocky TV. Del resto tutto il suo aspetto fisico era impressionante: statura da «watusso», 195 era, secco come un chiodo, il volto scarno simile ad un teschio, un allungo di braccia addirittura scimmiesco. Strano modo di combattere accompagnando ogni colpo con un minaccioso verso a bocca chiusa. Per molte riprese Lee Roy Murphy, ossessionato dall'asfissiante jab sinistro del «watusso». è parso incapace di assumere le redini del combattimento. Ad un certo punto, anzi, col volto tumefatto e martoriato da pugni, fortunatamente per lui non potentissimi, il campione del mondo è parso quasi rassegnato ad accettare la prima sconfitta dopo 23 vittorie consecutive. Ma Gaymon anziché accontentarsi di dettar legge a distanza, grazie al sinistro ed alla statura, ha voluto strafare cercando a sua volte gli scambi ravvicinati nell'ambizioso tentativo ' di mettere a segno il colpo da k.o. Questo eccesso di orgoglio o di ingenuità gli è stato fatale. Murphy, che ansimava, sembrava prossimo a crollare, ha visto un invitante spiraglio nella guardia del¬ ltpclcfcsaddcucrpllsdt me Murphy e Gaymon l'avversario ed ha scaricato tutta la sua rabbia in un colpo solo, un terrificante gancio sinistro che ha mandato l'allampanato Gaymon a barcollare all'indietro senza difesa, fino a rimbalzare sulle corde. Il match era deciso, insomma, ma l'arbitro, l'italoamericano Santarpla, tardo di riflessi o inutilmente crudele, ha lasciato che Murphy colpisse ancora: un tremendo uno-due alla mascella, un colpo di grazia non necessario. In quel momento si è capito che nella boxe tutto è relativo, che il giorno, ancor lontano, in cui Rottoli dovesse battersi per 11 titolo mondiale, sarebbe per lui sempre troppo presto. La vettura di De CesarMONZA — La Porsche ufficiale di Stuck-Bell ha vinto la prima gara del campionato mondiale endurance. Al secondo posto la Lancia Martini di De Cesaris-Nannini, protagonista di una gara sfortunatissima nella prima ora e poi brillante protagonista nella seconda parte. Ventotto vetture alla partenza con De Cesaris in pole position. Alla partenza prende subito la testa la Porsche Joest di Ludwig (compagno di guida di Barilla), inseguito da De Cesaris, Stuck. Cheever e Brancatelli. Ludwig imprime alla corsa un ritmo sostenutissimo girando in i'39' e pro¬ A Lubiana i boccisti azzurri batt aris-Nannini tradita durante voca subito una selezione. Dopo solo 10 giri De Cesaris è già sesto ad oltre 19". Dopo 25 passaggi Ludwig sempre indisturbato al comando.inseguito da Stuck, poi Cheever e Brancatelli con le due Jaguar a motore aspirato. Quando De Cesaris rientra ai box per il rifornimento con ancora 15 litri di benzina nel serbatoio i tecnici scoprono un guasto nel computer di bordo che segnala il consumo di carburante. Questo spiega il rallentamento del romeno. Dopo solo tre giri sulla Lancia si era rotto il «consumometro» con tutta la strumentazione letteralmente impazzita. ono i francesi e la prima ora da un guasto Alla rientro In pista con Nannini ancora in settima posizione, la Lancia recupera. Incomincia a imprimere un ritmo indiavolato. In 20 giri recupera oltre 30" compiendo anche il giro più veloce con il tempo di l'36'96 alla media di 215,327 k/h. Al 48" giro la corsa si movimenta improvvisamente. Prima si ferma la Jaguar di Cheever poi la Porsche di Barilla, in testa dal primo giro, per rottura del cambio e della trasmissione. Passa al comando la Porsche di Stuck-Bell con un vantaggio di 34" sulla Lancia. A questo punto mancano solo più 10 girl. Cesare Florio, per non compromettere 11 risultato non avendo a disposizione 11 controllo dei consumi, decide di rallentare Nannini per assicurarsi la seconda posizione. Alle spalle dei vincitori e della Lancia si piazzavano ben altre 6 Porsche, all'ottavo posto la Sauber-Mercedes di Pescarolo-Nlelsen. - Classifica: 1. Stuck-Bell (Porsche 962) km 365 In Ih 48'40", media di 201.745 k/h. 2.' De Cesaris-Nannini (Lancia Martini) a 49"; 3. SigalaBrun (Porsche) a 2 giri; 4. Larrauri-Pareja (Porsche) a 2 giri; 5. Olson-Boutsen (Porsche) a 2 giri; 6. Mass-Wolleck (Porsche) a 2 giri. to a Modena, galoppo a al computer di bordo Dominio in F.3 dell'Alfa Romeo MISANO ADRIATICO — Marco Apicella, ventunenne bolognese del team Marlboro-Coloni su Dallara-Alfa Romeo ha vinto anche la seconda prova del campionato italiano di Formula 3. Secondo si è piazzato il suo compagno di squadra Larlni, dopo aver superato all'inizio Stefano Modena che ha concluso in quinta posizione. Ottimo terzo Bertaggia, quarto Capello. Le prime 6 vetture all'arrivo erano equipaggiate con motori Alfa Romeo. Primo del Volkswagen lo svizzero Chiesa, settima Motocross: Contini trionfo ad Ascoli ASCOLI — Massimo Contini (Cagiva) ha vinto entrambe le manches della terza prova del campionato del mondo di motocross, classe 125, disputata sul circuito di Grottazzolina. La prima manche non ha avuto storia, con Contini partito ed arrivato in testa. Molto più avvincente, a tratti entusiasmante, la seconda, con 11 poliziotto di Varese al comando dalla sesta tornata ed insidiato a ripetizione dal compagno di squadra Stri» jbos, battuto nel finale. S. Siro e Vinovo