Svanite paura e contesiazione per Trap è il giorno del trionfo

Dopo dieci anni l'ultima partita sulla panchina del Comunale Dopo dieci anni l'ultima partita sulla panchina del Comunale Svanite paura e €ontesiazione per Trap è ii giorno del trionfo di FABIO VERGNANO TORINO — Alle 18,15 Trapattoni è uscito dallo spogliatoio ed è stato il finimondo. Mille braccia tese verso di lui, volti congestionati di gente in delirio. Come per incanto è spuntato un «magnum» di champagne e Trap non ha potuto sottrarsi al brindisi, anche se ha cercato di calmare tanto entusiasmo, di far capire che lo scudetto non è ancora cucito sulle maglie. Di ex contestatori neppure l'ombra. Ai tifosi Tràp'aìttoni/lia dato °àppuntam,ehfo',<ìiè?~ u martedì successivo alla trasferta di Lecce: -Solo allora — ha detto — faremo festa tutti insieme. Vi aspetto*. Poi. aiutato dalla polizia, è salito sulla sua auto, guidata da un amico. Una domenica molto particolare la sua. l'ultima sulla panchina della Juventus al Comunale. Ma in questo momento sembra la cosa meno importante: .Ne riparleremo quando sarà il momento giusto. Questa volta contava solo la vittoria, e la prova offerta dalla squadra è la conferma di come talune dicerìe siano del tutto infondate*. I suol denigratori sono serviti, quindi. Aggiunge: -Non posso stare ad ascoltare chi parla sema raziocinio. Io so che c'è chi mi stima, soprattutto in società, ed i pareri di certa gente non mi interessano'. Cniusa la parentesi personale, eccoci alle liete sorprese del campionato. Trapattoni ripete concetti già noti: .Ho sempre sostenuto che il campionato è fatto per smentire qualsiasi previsione, ma onestamente non pensavo si arrivasse a tanto. Diciamo che speravo in una domenica cosi, perché sono credente e non perdo mai la fiducia. Graziani ha detto di aver pregato per segnare un gol importante, io ho fatto altrettanto per questa partita. Siamo in partita, ma solo in fatto di preghiere-. Prosegue: .fi fatto è che ci sono squadre che tutti pensano siano in crisi e che invece sfoderano prestazioni grandiose. E dico questo anche come monito ai miei, perché a Serena «Vittoria voluta» TORINO — E' tornato nella giornata più bella, dopo oltre quaranta giorni trascorsi a soffrire in tribuna. Una domenica da ricordare per Serena, che è stato elogiato da Trapattoni: .Abbiamo vinto — sottolinea — con grinta e carattere, un successo voluto ad ogni costo. Sono contento per me, perché dopo due mesi non era facile ritornare in campo, ma mi sono trovato subito bene, anche se non ho novanta minuti nelle gambe e Trapattoni ha fatto bene a sostituirmi. Ma l'importante era riprendere confidenza con il clima della partita.. Anche lui ammette: «Abbiamo cercato solo di vincere ad ogni costo, senza mai pensare a quello che faceva la Roma.. Torino. Edoardo Agnelli soffre in panchina con Trapattoni dirci che il campionato sarà finito deve essere solo la matematica. Non credo, infatti, che possiamo avere lo scudetto in tasca. Fascetti ha detto che il Lecce si sarebbe comportato con la massima sportività e sono sicuro che impegnerà a fondo anche noi. L'avevo detto in estate: i valori tecnici delle squadre provinciali non vanno trascurati-. Eccoci al Milan. Trapattoni parla a ruota libera: •Abbiamo giocato con grinta e determinazione. A tratti abbiamo subito il pressing del Milan ma anche se abbiamo creato poche occasioni, non abbiamo mai disperato. Nella ripresa siamo calati, ma siamo riusciti ad agguantare lo stesso il vantaggio ed abbiamo rifiata to. Il Milan ha cercato c; crearci qualche problema, ma Tacconi non è mai stato impegnato'. Poi una frecciata a chi ha denigrato la Juve degli ultimi mesi: -Avavamo giocatori infortunati ed altri in forma incerta, ma non abbiamo mai accampato scuse. Ed appena siamo ritornati al completo abbiamo ripreso a giocare come prima. Ho apprezzato soprattutto la risposta emoti va della squadra. Sul piano dei singoli, bene Briaschi, che ha fatto vedere quanto sia importante per la squadra, tanto da dare a Laudrup una grande palla gol. Bene anche Serena, e quanto a Laudrup, ha fatto un grande lavoro a centrocampo. Ad agosto ho detto cosa pensavo di lui: prima di criticarlo bisogna considerare la sua età. Ma un bravo particolare lo voglio dedicare a Mauro, che ha svolto una mole di lavoro enorme: Ed ora a Lecce: .Ho già avvertito i ragazzi — conclude — che sarà durissima. Io credo che basti sapere questo per scendere in campo con la determinazione giusta. Anche il Como, però, si gioca ancora qualcosina .Nessuno -dei- giocatori ^ha voglia di festeggiare in anticipo. Dice Platini: -Questo è il calcio, in tutto il mondo. La differenza tra noi e la Roma è che la Juve aveva un grande vantaggio e poteva permettersi di sbagliare, mentre la Roma al primo passo falso si è fregata. Trapattoni mi ha chiesto di giocare più indietro per favorire gli attaccanti, cosi non ho avuto occasioni di segnare. A Lecce non sarà una passeggiata-. Ecco Briaschi, l'uomo del passaggio-gol. Ammette: •■Festeggiare in anticipo è pericoloso. Visto la Roma? Non commettiamo lo stesso errore. I giallorossi ci hanno aiutato dandoci la carica giusta, ma noi dovevamo vincere a tutti i costi, anche se avevamo di fronte un Milan deciso a non farsi superare. Bravo il Lecce: ha giocato anche per dimostrare che in questo momento il professionismo è salvo ed il calcio è ancora pulito'. Bonini, infaticabile in ogni zona del campo, stenta a credere ai suoi occhi: -Sembrava impossibile, invece eccoci qui a sognare. Il Milan, ci ha fatto soffrire a centrocampo, mentre il Lecce ci ha dato la carica, anche se non ci siamo I mai illusi-. Aggiunge Scirea: \ -E chi poteva pensare una j cosa simile? Ma noi siamo stati grandi, abbiamo rispolverato la determinazione e la grinta della Juve dei tempi migliori. Ora però sappiamo che a Lecce sarà molto dura-. Chiude Cabrini: «L'impresa del Lecce resterà nella storia, ma noi non ci abbiamo mai pensato, volevamo solo vincere e basta. Scudetto? per carità riparliamone domenica'

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