L'Azione Cattolica dopo le polemiche volta pagina e sceglie un nuovo leader di Marco Tosatti

Monticone a 6 anni dall'elezione lascia la presidenza più contestata Monticone a 6 anni dall'elezione lascia la presidenza più contestata L'Azione Cattolica dopo le polemiche volta pagina e sceglie un nuovo leader Dimissioni e contrasti aprile - Fra i candidati zi - Ma si fa anche il CITTA1 DEL VATICANO - Qualche giorno ancora di attesa, e parte l'assemblea nazionale di Azione Cattolica, l'appuntamento più sofferto e più atteso degli ultimi anni da parte del quasi seicentomila aderenti E, In fondo, anche dal presidente uscente, il prof. Alberto Monticene, che lascerà, dopo un doppio triennio, la guida dell'Azione Cattolica In nuove mani. Per Monticone sono stati sei anni difficili: non gli è stato perdonato da molti, e soprattutto dai -settori più aggressivi della cattolicità italiana, il profilo basso che ha voluto dare all'associazione, l'accento sulla formazione spirituale e religiosa degli aderenti, più che sulla vetrina e soprattutto l'atteggiamento troppo «aperto» verso le «verità* degli altri Il rapporto con 1'.entourage, del Papa, molto difficile nei primi anni del pontificato di Giovanni Paolo H, è anda¬ hanno preparato l'assemblea nazionale, che si terrà a Roma dal 25 alla successione: Dino Follò, Piergiorgio Iiverani, Raffele Canan nome di Leopoldo Elia - Le critiche di Comunione e Liberazione to migliorando gradatamente, anche grazie all'opera' svolta dal precedente presidente della Cei, il cardinale Ballestrero, che si è preoccupato più volte di spiegare a Giovanni Paolo n quale era la reale situazione dell'Azione Cattolica. Ciò ha contribuito a rendere più disponibile il Papa verso l'associazione. I delegati si riuniranno a Roma dal 25 al 27 Aprile per elaborare e votare le linee programmatiche dell'associazione nei prossimi anni e per eleggere il consiglio nazionale. Il presidente non viene eletto dall'assemblea, ma la sua candidatura tradizionalmente riflette l'orientamento del consiglio nazionale. Le polemiche che hanno preceduto quest'assemblea, comprese le dimissioni di responsabili nazionali dei settori giovanili, sono state numerose, e singolari, per un'associazione che è più nota per i suoi silenzi che per le sue prese di posizione. Ma in compenso la tradizione di riservatezza è stata rispettata per quel che riguarda gli orientamenti sul nome del futuro presidente. Solo nelle ultime settimane, se non addirittura negli ultimi giorni è cominciata a circolare qualche voce. Accanto al nomi di Dino Boffo, uno dei più noti avversari della linea di Monticone, e a quello di Piergiorgio Liveranl (dell'AC di Roma e molto ben visto dall'attuale presidente Cei. il cardinal Ugo Polettl), ne sono circolati altri. Il più quotato è quello di Raffaele Cananzl. di 47 anni, avvocato dello Stato a Napoli, da dieci anni presidente dell'organizzazione del capoluogo campano. Altri nomi li ha pubblicati «il Sabato», il settimanale di Comunione e Liberazione, che ha sempre criticato la «linea Monticone». Il giornale parla di Leopoldo Elia, già presidente della Corte Costituzionale, di Giuseppe Oervasio, di Bologna, e di Enrico Berti, uno dei più brillanti protagonisti del convegno della Chiesa Italiana a Loreto. Si fanno anche i nomi di due «interni»: Giuseppe Moscatelli e Rosy Bindl. Mentre Boffo e Liveranl (che ha smentito tempo fa di aspirare alla carica) sarebbero espressione di una linea diversa da quella del presidente uscente, gli altri sei, sia pure con accentuazioni e tagli diversi, sarebbero coerenti con il cammino svolto dall'associazione negli anni passati Come ha scritto nel suo ultimo numero «Com-Nuovi Tempi», la scelta è fra «un cattolicesmo rapido aggressivo di successo* e un'opera più nascosta, ma forse più profonda: «La pazienza, tutt'altro che inefficace, del seme evangelico». Marco Tosatti

Luoghi citati: Bologna, Napoli, Roma