Kelly si vendica di Van der Poel

Il «cannibale» irlandese divora anche la Roubaix, riscattando la sconfitta del Fiandre Il «cannibale» irlandese divora anche la Roubaix, riscattando la sconfitta del Fiandre Kelly si vendica di Yan der Poel lo aveva battuto domuitato, come Bontempi, dargli ieri neanche un pizzicotto di jella. All'arrivo ognuno raccontava di disgrazie assortite, lui raccontava la sua vita, che è poi la stessa riferitavi dopo la Sanremo, con alcune vittorie in più e con la beffa di domenica scorsa al Giro delle Fiandre, allorché Van der Poel, olandese, sfruttò prima la sua scia, poi il suo rilassamento, a volata apparentemente già vinta. Ieri Kelly ha preso la ruota dello stesso Van der Poel, che era scattato dietro al belga Van den Haute uscito a un 250 metri dalla fine, e poi ha saltato •motociclisticamente» l'olandese: e non solo si è rilassato poco prima del traguardo, ma ha dato inizio ai festeggiamenti già a 20 metri dalla linea, battendosi le mani. La grandezza di Kelly è enica scorsa, finisce terzo, dietro Dhaenens e davanti a Van den Haute dalle forature) chiude buon ottavo nel gruppo degli immediati inseguitori stata riconosciuta in pieno anche da Moser, 11 più illustre dei battuti, per via delle tre Parigi-Roubaix già vinte, ed anche il più celebrato per 11 fatto che la corsa di ieri è stata la sua dodicesima e ultima: e comunque Francesco è pur sempre arrivato ottavo. Ha detto Moser di Kelly: -Potrebbe benissimo vincersi un Giro d'Italia, lavorando anche sugli abbuoni». Kelly però farà quest'anno Vuelta e Tour, sembra che il suo patron, De Grlbaldy, non Io porti tra di noi perché i corteggiamenti economici non risultino troppo Intensi, anzi irresistibili. Insomma, pure nel ciclismo facciamo la figura di riccastri che facciamo nel calcio. E questo dà una certa tristezza, anche se l'unità di misura, nel mondo della bicicletta, è ancora il milione e non già il miliardo. Spostiamoci da Kelly a Moser, adesso, è facile e intanto è doveroso, considerando che nell'ordine d'arrivo proprio Moser mette 11 «nome» più importante a profitto di Kelly, della sua gloria. La sconfitta di Francesco è piena di attenuanti, ma pensiamo, con il massimo affettuoso rispetto per 11 campione, che non sia sbagliato scrivere che ormai lui, 35 anni a giugno, è- troppo vecchio per queste avventure. Il professor Conconi, che è arrivato da lui la notte prima della gara, assiste bene Moser e gli propizia 11 miracolo di essere ancora forte, non il miracolone di vincere ancora una corsa come quella di ieri. Moser ci ha ribadito che è stata l'ultima sua Parigi-Roubaix. Lascia bene, non è arrivato a Nasce un Giro d'Europa open PARIGI — Jacques Delors, il francese presidente della Commissione delle Comunità europee, ha annunciato ieri l'organizzazione, sin da quest'anno, di un Giro europeo, che si chiamerà, appunto, Giro del- jj la Comunità. Partenza il 10 settembre da Porto, In Portogallo, conclusione il 21 in Italia, a Torino, dopo avere attraversato Spali gna e Francia. Una cor" sa «open», che prenderà il posto del Tour dell'Avvenire, e che sarà orga- fj nizzata dall'Equipe, con jj l'appoggio anche della :: Gazzetta dello Sport. jj In gara 24 squadre di jj sei corridori: 10 profes- li sionistiche, ancora da !• definire, 14 di dilettanti: j! Italia, Olanda, Germa- il nia, Ddr, Belgio, Spagna, jj Portogallo, Francia, Ce- li coslovacchia, Usa, Urss jijj e Colombia. Il prossimo anno tali corsa partirà o arriverà nella capitale italiana. j| j j i quattro vittorie come De Vlaeminck, ma ha colto tre successi consecutivi: impresa che nel ciclismo moderno può riuscire al massimo a un Kelly, trentanni fra quaranta giorni e un enorme salto di qualità nelle ultime due stagioni, con la stoffa di un grandissimo per corse in linea, un altro Van Looy. La storia della corsa conclusasi abbastanza tristemente nella periferia cittadina (il velodromo-monumento di Roubaix è stato abbandonato, un supermercato di vendita per corrispondenza ha comprato il telearrivo per 80 milioni), è abbastanza semplice. Azione iniziale dei kamikaze rituali, epifanie nei gruppetti di testa anche degli italiani Bontempi (ieri appena discreto) e Leali. Foratura di Moser dopo 120 chilometri, nessuno dei suol con lui (Maier, Thurau colpevolmente in testa al gruppo), inseguimento con Mantovani e alcuni ostrogoti, dopo aver perso 2'40" aspettando la ruota, ed averne avuta una dall'auto della Carrera (la sua era intrappolata dietro). Inseguimento e spremitura di Francesco sul pavé, specie quello atroce della foresta di Arenberg, con la stradina intasata di auto. Suo recupero, gruppo di cinquanta circa in testa, fuga di Jules, francese, e De Cruijf, belga, vantaggio di 30", ricucitura ad opera di Kelly, fuga di Dhaenens, belga, vantaggio di 30". Intanto si erano fatti 220 del 260 chilometri da coprire. Scrematura in testa, una trentina, tutti i migliori j fuorché LeMond, Zoetemelk, Bauer e Bontempi. Quindi attacco di Kelly, Hoste, Planckaert, Lecroq, Freuler, Van den Haute, Peeters e Lammertink, preso Dhaenens, per un attimo Moser e altri | sul primi, poi attacco di Kelly e Dhaenens, presi da Van den Haute e Van der Poel ai 20 chilometri, dietro Moser era tra gli ultimi a calmarsi, I a rinunciare all'inseguimen¬ to. La volata, Kelly. Naturalmente pioggia e neve e freddo e vento e alla fine anche il sole, e pavé atroce benché, per 3 chilometri, più altri 3 di asfalto bello liscio, colorato dal pittore Ben Bella, con un'opera tutto sommato apprezzabile e divertente, senza nessun danno per la corsa e con qualche vantaggio per gli occhi. Bravo Bordonali arrivato 18* PARIGI-ROUBAIX: L Kelly (Irli, km 268 in 6h48'23", media km/h 39,374; 2. Dhaenens (Bel) a 1"; 3. A. Van der Poel (Ola); 4.Van den Haute (Bel) a 2"; 5. Peeters (Bel) a 1*29"; 6. Van der Velde (Ola); 7.Sergeant (Bel); 8.Moser (Ita); 9. Versluys (Bel); 10. Verhoeven (Ola); 11. Haghedooren (Bel); 12.J. Van der Poel (Ola) a l'33"; 13. Freuler (Svi) a l'46"; 14. Hoste (Bel) a 2'17"; 15. Segers (Bel) a 2*22"; 16. De Wllde (Bel); 17. J. Wijnants (Bel); 18.Bordonali (Ita); 19. Vanderaerden (Bel); 20. F. De Wolf (Bel). Roubaix. L'irlandese Sean Kell y al comando del quartetto dei fuggitivi neH'«infemo» del pavé