Nell'Imperiese frana su strada isola due paesi

INTERNO / ESTERO INTERNO / ESTERO Nell'Imperiese frana su strada isola due paesi Equo canone in alto mare mercoledì nuovo vertice Il piano Nicolaz La maggioranza è d'accordo su un punto: la vecchia legge del '78 non regge più - Ma sulla riforma sparano a zero socialisti e Sunia - Si teme che gli aumenti facciano ripartire l'inflazione Bloccati 1300 abitanti a Molini e a Triora (Alta Valle Argentina) ROMA — E' l'ennesimo tentativo di compromesso: mercoledì prossimo, i responsabili casa della maggioranza si ritroveranno per trovare un accordo, più volte annunciato e poi puntualmente rinnegato, sulla, riforma dell'equo canone. Il disegno di legge Nicolazzi giace ormai da due anni in Parlamento e l'ultima versione del progetto non riesce ad entrare nell'ordine del giorno dei lavori dell'assemblea del Senato. C'è da superare questa volta l'ostilità del psi nel confronti del testo messo a punto in Commissione. Nel confronto di mercoledì (domani è in programma anche un incontro governo-sindacati) la bozza del progetto verrà ancora una volta discussa, forse ritoccata. Ma dopo le docce scozzesi degli IMPERIA — Molini di Triora e Triora, due Comuni dell'Alta Valle Argentina, che hanno complessivamente circa 1300 abitanti, sono quasi isolati da sabato pomeriggio, quando una frana, caduta nel pressi del bivio per Montano Ligure, ha interrotto il transito sulla strada provinciale 548, la quale si snoda al fondo della vallata, a fianco del torrente. Per raggiungere Triora e Molini, c'è una sola alternativa: salire da Bordlghera a Pigna, e da qui passare attraverso Carmo Langan, con una deviazione forzata di una settantina di chilometri, lungo tortuose strade di montagna. Tutte le altre strade (Passo della Teglia. Monte Ceppo, Rezzo) sono infatti intransitabili per la massiccia presenza della neve, caduta copiosamente ancora la scorsa settimana. L'Arias è al lavoro, per ripristinare al più presto la normale circolazione. Squadre di operai hanno rimosso ieri numerosi massi pericolanti. L'opera di bonifica delle pareti rocciose proseguirà anche oggi. Appare tuttavia piuttosto lunga e laboriosa, sia per la presenza, alla sommità, di un enorme macigno, in posisione instabile, e per la vicinansa con i fili dell'alta tensione, che impediscono l'uso delle mine. S- ye zi fermo da due anni ultimi tempi nessuno azzarda più previsioni. A lasciar sperare in una 'fumata bianca» c'è il solo fatto che tutte le forze politiche concordano nell'affermare che la vecchia legge del 1878 non va più bene, che non è più seguita da inquilini e proprietari e che sta procurando ulteriori pericolose tensioni. Il maggiore ostacolo viene al momento dai socialisti, preoccupati per le conseguenze che il nuovo equo canone potrà avere sull'inflazione. Secondo i calcoli degli esperti di Nicolazzi l'incidenza sul caro vita con le nuove disposizioni non sarà superiore all'1,5-2 per cento. Per il psi, le conseguenze derivanti da un aumento degli affitti, particolarmente sensibile nelle costruzioni anteriori al 1978, rischiano di essere ben più pesanti di quelle stimate dal ministero del Lavori Pubblici. Il testo Nicolazzi aumenta, infatti, il costo base per metro quadrato ai fini del calcolo del canone in 370 mila lire. I contratti stipulati prima e dopo l'entrata della legge nei Comuni ad «alta tensione» abitativa si rinnovano automaticamente per altri quattro anni e per una sola volta, mentre al locatore spetta, al momento del rinnovo del contratto, un aggiornamento del canone per ciascuno degli anni precedenti escluso il 1983, nella misura del 100 per cento della variazione Istat dell'indice dei prezzi al consumo verificata si negli anni in questione. Gli aumenti in ogni caso non potranno superare di un terzo il canone precedente e questo «tetto» limita adeguamenti che di colpo avrebbero potuto far salire l'affitto anche del 50 per cento. L'altra novità Importante è che il proprietario potrà dare di sdetta anche per necessità dei parenti di secondo grado in linea diretta e collaterali di primo grado. Viene poi soppressa la vetustà, mentre non sono più puntualizzati i parametri per definire lo stato di conservazione. Immediate le critiche del Sunia, il sindacato degli inquilini: .E' un testo che penalissa fortemente chi deve pagare l'affitto*. I comunisti hanno annunciato un fuoco di sbarramento al Senato e alla Camera. Per l'Uppi. l'unione dei piccoli proprietari «é un pessimo mix fra il testo originario e le richieste socialiste*. Infine, sulle proroghe automatiche, pesa già il forte sospetto di incostituzionalità. Nel vertice di dopodomani si parlerà anche del «libro bianco» sulla casa, oramai ultimato e pronto per la diffusione. Nicolazzi ne ha anticipato i passi più importanti: da qui al 1990 la popolazione resterà stazionaria, ma aumenterà il numero delle famiglie composte da sempre meno persone. Crescerà quindi anche la «fame di al loggi». che negli ultimi venti anni ha già dilatato il fenomeno delle coabitazioni (1.09 milioni). Contemporaneamente aumenterà il numero delle stanze lasciate sfitte dai proprietari, scoraggiati dall'equo canone; che sono passate da 4,1 a 15,1 milioni tra il 1961 e il 1981. Sono proprio queste cifre, sottolinea Nicolazzi. che dovrebbero spingere ad una rapida approvazio ne della riforma dell'equo canone. Ma non tutti la pensa no come il ministro. Emilio Pucci Asti, nuova sede Cassa Risparmio ASTI (v. m.) — Il ministro del Tesoro, Goria, ha inaugu rato ieri mattina nel centro di Asti la nuova sede della Cassa di Risparmio, costata dieci miliardi. il presidente del massimo istituto bancario astigiano, Giovanni Boano. ha illustrato il grandioso intervento rinnovativo per il recupero di uno degli edifici più belli, mentre il direttore generale Bernardo Gissi ha rimarcato che la Cassa di Asti è la terza in Piemonte per importanza, con oltre 1400 miliardi di de positi. rcivescovo di Durban