In visita alla villa della signora per cui Edoardo Vlll abdicò al trono d'Inghilterra

In visita alla villa della signóra per cui Edoardo Vili abdicò al trono d'Inghilterra In visita alla villa della signóra per cui Edoardo Vili abdicò al trono d'Inghilterra Parla un difensore dei giovani condannati all'ergastolo I.a regina Elisabetta e la Simsalone è aperta: si scorge alla parete un ritratto di Edoardo eseguito da James Gunn. Uno molto siinile è a Londra, nella reggia di Buckingham Palace. Alle pareti, il contrasto discreto dei tendaggi e della luce del parco che indora i pezzi d'argento. Sui sofà, cuscini scarlatti di un tessuto che proviene da una veste cardinalizia. Wallis sorride da un grande quadro, pure di Gunn, che la mostra com'era al tempo delle nozze, con un abito a maniche corte. In un altro dipinto, la regina Mary, moglie di Giorgio V e madre di Edoardo. Su un tavolino, nell'angolo a destra, una foto della regina Vittoria. Tra le porcellane di Meissen, statuine di cani, come quelli un tempo inseparabili dei duchi. I carlins — come li chiamano — fanno la guàrdia fra 1 candelabri. •Madame è lieve come una piuma oggi*, aggiunge chi si prende cura di lei. •Rimane assopita e ogni tanto apre gli occhi che non hanno perduto la loro bellezza*. Vennero definiti «occhi di zaffiro», una delle pietre preferite da Wallis, che non ama invece l'opale per il convincimento che rechi sfortuna, n fascino della donna fatale che conquistò Edoardo rimane un enigma. Ogni immagine di Wallis la conferma solo come •elegante in senso superlativo*. Un giorno lontano disse alla corrosiva Elsa Maxwell: «Non sono bella. Non valgo gran che, a guardarmi, e quindi l'unica cosa che posso fare è sforzarmi di essere meglio vestita di tutte le altre*. La quiete che avvolge la casa del bois è irreale. Un muro invisibile ma invalica bile protegge Wallis. Nessuno del resto la vorrebbe disturbare o richiamare, anche per un solo istante, alla ribalta. Neppure l'avvocato Michael Bloch, 31 anni, storico, che a Parigi nel 1979 fu presso i Windsor con l'accesso ai documenti più riservati, pareo chi inediti. •Avevo appena 25 anni e, in pratica, divenni il biografo dei duchi*, afferma. Ora sta scrivendo 11 terzo libro su Edoardo e ha rifonda Sono in libertà ma vengono respinti dai paesi dove dovrebbero soggiornare - Il legale: «La gente non li vuole tra i piedi» - «Per me Imperante è vittima di un tragico scambio di persona» NAPOLI — La patata bollente è passata al carabinieri ai quali spetta vigilare sui tre ergastolani. Imperante è stato provvisoriamente ospitato in una casupola di Sagginerà, a pochi chilometri da Campagna, in quanto l'albergo • Mary* era «al completo*; La Rocca ha trovato chiuso •per lavori di ristrutturazione* il -camping Miceli* di Eboli, per cui ha trascorso la notte nella caserma dei carabinieri. E' andata «bene» a Schiavo, che si è sistemato in un prefabbricato di Sala Consilina. •I giornali hanno dato enorme risalto alla vicenda di Ponticelli e cosi la gente dell'hinterland salernitano non li vuole tra i piedi. Mi dispiace, soprattutto, per Imperante, sulla cui posizione processuale lo stesso pubblico ministero ha dovuto ammettere la permanenza di zone in ombra*: osserva l'avvocato Pecoraro. Ciro Imperante, 22 anni, muratore, di famiglia piccolo borghese, padre pensionato statale, un fratello ingegnere, un altro poliziotto, un terzo ferroviere, una sorella professoressa di matematica. Ma chi è. realmente, questo giovanotto alto, robusto, bruno, «sbattuto innocentemente* secondo la difesa, in un processo per un crimine tra i più scellerati mentre «il vero mostro ne sarebbe rimasto fuori*? Un dannato scambio di persona? Renato Pecoraro, che ha difeso Imperante, strenuamente, ma senza successo, insieme con il suo collega Giovanni Monterò, assicura che è un ragazzo timido, sano. Incensurato. Cosi come senza precedenti penali sono Giuseppe La Rocca e Luigi Schiavo, condannati all'ergastolo unitamente a Ciro Imperante, avendoli 1 giudici ritenuti tutti e tre responsabili della violenza carnale e dell'uccisione delle due bambine di Ponticelli. Avvocato, lei sperava ■ In una'sentenza di assoluzione per insufficienza di prove? • Io sono convinto dell'innocenza di Imperante. Mi limito a parlare del mio assistito, come da lei richiestomi. Per me è stato un colpo durissimo veder rigettate dalla Corte tutte le nostre richieste. Era, praticamente, un'anticipazione del verdetto di condanna*. Intende alludere a eventuali carenze? «Si. Ci sono state delle carenze sia in istruttoria, sia in dibattimento. Non si è tenuto conto, per esemplo, delle due principali piste alternative*. Vuole essere più chiaro su queste due piste alternative? .Allora passiamo ai nomi. Cominciamo da quel Corrado Enrico, proprietario di una 500 blu, che portò allo scasso qualche giorno dopo il duplice delitto. Il giovanotto, che abita nel rione Incis di Ponticelli, ha dei precedenti: atti osceni nei confronti di tre bambine. Come emerse dalle indagini. Passiamo a Luigi Aneovino, che pure abitava Volta, intorno alle 20,30, di sabato 2 luglio 1983, dai fratelli Giuseppe e Salvatore La Rocca, da Schiavo e da un quarto giovane, alto, robusto, biondo, viso lentigginoso, baffetti.. Altri testi hanno accennato chiaramente al biondo con le lentiggini*. Ma, avvocato, Giuseppe La Rocca è biondo, ha il volto pieno di lentiggini... •Mastrillo — replica Pecoraro — non avrebbe potuto sbagliare in alcun modo. Conosceva molto bene i due La Rocca. Intendeva parlare di un giovane a lui sconosciuto. Costui gli raccontò dell'uccisione delle due bambine, soggiungendo: "Non parlarne con nessuno se no la pagherai". In un secondo momento Mastrillo rettificherà dicendo a Miller che il racconto della fine delle due bambine lo apprese dalla bocca di Giuseppe La Rocca. Confermò, tuttavia, di essere stato minacciato dal giovane lentigginoso, il cui nome non seppe indicare. Alle ore 2 del 4 settembre del 1983 il Mastrillo, posto a confronto con Ciro Imperante, in un locale della caserma dei carabinieri, lo riconobbe per il giovane che aveva precedentemente descritto biondo, baffetti e volto lentigginoso. Proprio il contrario dei tratti somatici Bel mio assistito... In aula, il Mastrillo è venuto poi a raccontarci di non aver fatto il nome di Ciro Imperante fin dal primo momento soltanto perché temeva di essere eliminato. Le pare logico che il Mastrillo non dovesse aver paura anche di Giuseppe La Rocca e di Luigi Schiavo?*. Secondo lei, avvocato, il mostro che l'avrebbe fatta franca sarebbe un biondo con i baffetti e le lentiggini? Intanto Corrado Enrico pare che non sia né biondo, né lentigginoso. Anche 11 mostro Anzovino non era biondo, né lentigginoso. Il penalista non si scompone. Dice: -Non si è scavato a fondo nelle indagini. Io posso affermare solo. che Imperante è innocente*. nel rione Incis. Tentò di violentare la sorella. La ragazza si difese accanitamente e lui le inferse una decina di coltellate. Accadde nel gennaio dell'84. In quel tempo Imperante e gli altri due erano in galera*. Ma lei sta tirando fuori un morto, avvocato. Imperturbabile, Pecoraro prosegue: •L'Amovino, si è lanciato dal balcone, tre mesi fa. Ma all'epoca dell'uccisione delle due bambine (2 luglio 1983) era a Ponticelli. Si ricordi che al rione Incis abitavano anche le famiglie delle due sventurate bambine*. Il teste Carmine Mastrillo ha confermato ai giudici il racconto reso in fase istruttoria. •Il teste Mastrillo ha mentito*, interloquisce Pecoraro. Soggiunge: «E torniamo al 3 e al 4 settembre dell'83. La mattina del 3 Mastrillo dichiarò a Miller di essere stato avvicinato nella discoteca di pson ai funerali di Edoardo to a Londra gli «ottaviani», con riferimento a Edoardo VUI, un club sorto dopo l'abdicazione del re ma non ebbe fortuna. Il legale si propone di pubblicare un notiziario, di fare erigere un monumento all'ex sovrano e, soprattutto, di ottenere che siano resi accessibili incartamenti relativi alla crisi dinastica del 1936 e che dovrebbero rimanere segreti fino all'anno 2037. «Le mie iniziative — sottolinea Bloch — non intendono avere alcun accento polemico verso la regina Elisabetta, ma solo illustrare meglio la figura del duca alle nuove generazioni*. Gli «ottaviani» a Londra si sono riuniti in un pub e si ritroveranno ancora. Difficile, Impensabile che possano esprimere o suggerire qualcosa a Wallis. •Madame — rileva chi è vicino alla duchessa è serena e insensibile a ciò che potrebbero ancora dirle del passato. Anche se fosse in. grado di farlo, non aggiungerebbe una sola riga alla sua storia*. Decide la Corte d'Appello di Genova

Luoghi citati: Eboli, Genova, Inghilterra, Londra, Napoli, Parigi, Sala Consilina