«Non bastano 4 criminali per distruggere la qualità della nostra produzione viticola»

«Non bastano 4 criminali per distruggere la qualità dèlia nostra produzione viticola «Non bastano 4 criminali per distruggere la qualità dèlia nostra produzione viticola ALESSANDRIA — -Il momento è certamente drammatico, è stato colpito un comparto che nei mercato internazionale aveva una grossa dimensione, occorre reagire. Bisogna avere l'umiltà nel riconoscere il fenomeno della sofisticazione dopo averlo enucleato, poi l'orgoglio nella difesa e nella campagna di presentazione del vini italiani, non bastano quattro criminali per distruggere la qualità della produzione vinicola del nostro Paese». Coai Nicola Capria, ministro per il Commercio Estero, ha affermato al termine di un incontro con operatori del settore e amministratori indetto a Palazzo Ghilini dal presidente della Provincia Francesco Franzo per conoscere le misure che si intende assumere per «difendere — A ha detto Franzo — il lavoro di intere generazioni di uomini che hanno lavorato e lavorano da mattina a sera, uomini che hanno garantito nel tempo e garantiscono ancora oggi, senza la giusta remunerazione, la tradizione e la genuinità di un prodotto antico come l'uomo, il vino». •L'enologia italiana - ha guadagnato, passo dopo passo, posizioni di alta dignità sul mercato internazionale, per la qualità, la competitività nelì'85 abbiamo esportato 19 milioni di ettolitri di vino, per 1650 miliardi, con in testa nella. graduatoria Usa, Germania, Francia e Regno Unito. E' arrivata 1" emergenza, il ministro Pandolfi, 11 governo hanno operato bene, circoscrivendo il fenomeno In appena due settimane, identificando 1 quattro responsa¬ bili, questa strada bisogna proseguire e quindi, raggiunta la certezza che i colpevoli sono stati isolati, si potrà aprire le campagna di rilancio», ha détto Capria. Importanti sono stati i provvedimenti decisi per combattere i responsabili e impedire il ripetersi di tragedie come quella del vino al metanolo, secondo il ministro Capria abbiamo ora uno strumento che dà garanzie. «Allora, se saremo consapevoli della forza che viene dalla qualità dei vini italiani, potremo fare molto per rimuovere le difficoltà che andiamo registrando sui mercati esteri, con la Svizzera si sono già fatti grossi passi, dovremo dare le garanzie richieste ma anche far valere i nostri diritti e con l'opportuna azione politica e diplomatica ini¬ ziata ricuperare gli spazi ora chiusi», ha affermato Capria. Prima del ministro molti erano stati gli interventi, di agricoltori e vinicoltori, oppure di responsabili di associazioni di categoria: Michele Chiarlo, presidente del consorzio di tutela della barbera d'Asti e del Monferrato, Paolo Ricagno, vice presidente del consorzio dell'Asti spumante, Giuseppe Ravizza a nome di Coldiretti. Unione Agricoltori e Confcoltivatori (hanno predisposto un documento comune), Oddero, presidente della Camera di Commercio di Cuneo e il suo collega alessandrino Castellani, Borgia, presidente dell'associazione produttori del moscato, Candia, sindaco di Gavi, il consigliere regionale Angelo Rossa. Tutti hanno chiesto strutture idonee, provvedimenti drastici nei confronti dei so/i sticatori, aiuti per convincere la gente che il vino buono c'è. mentre è impossibile, come qualcuno lia fatto, vendere il barolo a 2-3 mila lire la bottiglia. Non sono mancate espressioni di rabbia, di risen timento, da parte di produttori onesti, che danno alla comunità vini doc e hanno scoperto che certe frodi denunciate tanto tempo fa sono venute alla luce soltanto per i morti provocati dal metanolo. Era presente anche Giuseppe Ratti, presidente dell'Istituto per il Commercio Eitero. Non ha nascosto la gravità della situazione, ha fornito dati sulla esportazione raggiunta in passato, non ha nascosto che certi concorrenti stranieri hanno approfittato dell'emergenza. Franco Marchiani

Luoghi citati: Alessandria, Francia, Gavi, Germania, Monferrato, Regno Unito, Svizzera