La Coldiretti di Asti chiede le dimissioni di Pandolfi di Vittorio Marchisio

INTERNO INTERNO La Coldiretti di Asti chiede le dimissioni di PandoHi La sessualità e pornografìa test a scuola La drastica posizio Berna, i doc in ta ne al termine di un'agi ste la viticoltura non solo astigiana, ma piemontese. A Pandolfi, inoltre, non si perdonerebbe il fatto di aver detto, due settimane fa, alla tv nazionale che i «detentori di vino all'alcol metilico devono disfarsi subito del prodotto e gettarlo nei corsi d'acqua» per evitare altri avvelenamenti. A questo riguardo un rappresentante della Coldiretti ha rimarcato: «La frase del ministro è stata interpretata come un avviso, diretto ai sofisticatori, di disfarsi del corpo del reato; cosi tanti sofisticatori la fa¬ etti dello scandalo del vino al metanolo ROMA — I giovani di età compresa tra I 9 e I 15 anni che frequentano le scuola medie Inferiori tono I più Interessati dal fenomeno pornografico, o perlomeno lo vivono maggiormente In termini problematici e contraddittori. Il rapporto dell'Istituto di studi politici economici e sociali (Ispes) sulla pornografia all'interno dell'Istituzione scolastica ha accertato una realtà piuttosto confusa. L'Indagine ha fatto riferimento a due differenti universi, la scuola media Inferiore e la scuota media superiore. Ma mentre negli Istituti superiori la pornografia non crea un vero e proprio problema, In quelli inferiori la presa di coscienza da parte del giovani della propria sessualità crea spesso un problema ben percepibile. L'universo delle scuole medio Inferiori è stato scomposto dall' Ispes In tre sub-universi caratterizzati da connotati sodo-economici diversi: scuole di quartieri medlo-alU a livello culturale elevato; di quartieri di semi-periferia di ceto medio-basso a livello culturale medio-basso; di quartieri di vera perileria e di borgata abitati dal cosiddetto proletariato e sottoproletariato di livello culturale basso. Un comune denominatore di repressione da parte del genitori e degli Insegnanti, più o meno vistoso a seconda delle diverse realtà, è stato accertato per quanto I riguarda gli stimoli e le curiosità legati alla scoperta della sessualità adolescenziale. I bambini della media o alta borghesia sono per lo più destinatari di una educazione «aporta» da parte della loro famiglia, il che non vuol dire pero che la sessualità, la sua scoperta, la sua carica alano vissute senza repressione. Gli studenti sono più preparati e Interinati sull'argomento pornografia, e il sesso viene vissuto In maniera alquanto rilassata Diverso è l'approccio al problema pornografia nelle scuole del quartieri medio piccolo borghesi. Nella maggior parte dei casi I ragazzi appartengono a nuclei familiari In cui i principi morali tradizionali sono tuttora fortemente radicati, e l'educazione, caratterizzata da rari cedimenti, diviene quasi sempre repressiva quando si affrontano I problemi relativi alla sessuallllà. In questo scenario le occasioni per i ragazzi di entrare a contatto con materiale pornografico dovrebbero essere abbastanza rare: nella realtà, invece, ciò non solo non avviene, ma anzi, quasi Inevitabilmente, Il molo del prodotto pornografico, come strumento ausiliare nella scoperta del sesso e soddisfacimento degli stimoli sessuali, viene ad essere esaltato ed amplificato. La pornografia diventa allora uno strumento indispensabile ed insostituibile, di grande ausilio, per risolvere, anche se in maniera distorta, contraddizioni proprie di una età In cui l'Istitno sessuale non trova ancora una adeguata e naturale risposta. Nella scuola media «di borgata» o di perileria l'approccio al fenomeno pornografia presenta strane e inattese analogie con quanto avviene nelle scuole della borghesia medio-alta, ancorché con motivazioni completamente diverse. Anche In questa realtà la pornografia non è tutto sommato un problema: il materiale pornografico circola liberamente ma non viene usato In maniera morbosa. In questo scenario, stupri, incesti e prostituzione coinvolgono larghe fasce di giovani e giovanissimi. venga varata una legge che, a salvaguardia e tutela sia del consumatore sia del produttore, «imponga l'obbligo di evidenziare sulla etichetta del prodotto imbottigliato, percentualmente, le varietà di uva presenti nel vino», inoltre che la Regione Piemonte elabori la regolamentazione della produzione viticola regionale con l'istituzione del Doc (denominazione di origine controllata). Domenica 27 aprile, ad Asti, dovrebbe tenersi la grande manifestazione di tutte le organizzazioni agri¬ cole per manifestare contro le frodi e le sofisticazioni. La Coldiretti di Asti intende effettuarla altrove, perché non appaia che la provincia di Asti sia quella che registra la più alta percentuale di sofisticatori. mentre invece le •centrali» del metanolo sono state scoperte altrove. La Coldiretti di Cuneo insiste che la manifestazione si tenga nel centro del Piemonte, che è appunto Asti. Sul braccio di ferro decideranno martedì a Torino le federazioni regionali. Vittorio Marchisio Un'inchiesta tra gli studenti dai 9 ai 15 anni - Educazione e violenze

Persone citate: Pandolfi

Luoghi citati: Asti, Berna, Cuneo, Piemonte, Roma, Torino