Kazan e Scorsese contro i mattatori

Kazan e Scorsese contro i mattatori Kazan e Scorsese contro i mattatori Difficile che il cinema, soprattutto quello americano, prediliga i conduttori, divi onnipotenti imposti della televisione nella società dei consumi. Sono passati trentanni ormai ma l'immagine brutale e pericolosa di Solitario Rhodes, il protagonista che Elia Kazan innalzava e infine abbatteva in Un volto nella lolla, rimane tuttora la più sincera e più veridica nella galleria di protagonisti hollywoodiani dei piccolo schermo, del giornalismo spinto, dei media d'assalto. Kazan e Budd Schulberg nel '57 lavoravano nuovamente Insieme a tre anni dal successo mondiale di Fronte del porto con Marion Brando e Karl Malden. Intuivano di essere alla vigilia d'un mutamento globale nelle necessità e nelle leggende da divorare con gli occhi intenti allo schermo. Capirono, parecchio per tempo, che l'invadenza del piccolo schermo nei confronti del grande schermo avrebbe portato di tanto indietro la comunità livellata nel gusti e nelle aspirazioni. Nacque di conseguenza la silhouette grossolana di Solitario Rhodes, interpretato con ruvida bravura da Andy Grillini al ritmo trascinante di Marna Gultar, un digradato proteso al successo con ogni forza in totale disprezzo del prossimo. Solitario, da banale cantante folk, diventava l'idolo di centinaia di milioni di spettatori televisivi. Commetteva poi l'errore che una generazione dopo in Italia stanno commettendo Raffaella Carrà 8 soci, I quali credono d'essere importanti in sé e non perché la televisione è credibile qualunque cosa proponga. Nel film la sua smania di protagonismo si scontrava con II rispetto stesso per II politico che l'aveva lanciato, persino con l'amore per Patricia Neal giornalista intelligente che ne aveva moderato gli estri fastidiosi. Bastava però lasciare innescato l'audio ai termine d'una trasmissione di massa perché l'immensa platea afferrasse che cosa pensava e sosteneva in realtà il suo idolo. Naturalmente Solitario riprendeva a fare onore al suo nome, ridiventando un volto nella folla. Kazan lo liquidava cosi anticipando un giudizio sul conformismo del linguaggio più potente. Trascorsa una generazione, la freddezza del cinema non si attenua davvero. Siamo neil'83 e la domanda, semplificata con energia da Stefano Reggiani nella corrispondenza da Cannes, è questa: un cretino, qualsiasi cretino con un lampo di furbizia, può diventare un divo della televisione? Non ci sono dubbi per Martin Scorsese il quale in Re per una notte mostra fino a quale punto conviene spingersi per realizzare l'abietto sogno americano. In primo piano ci sarebbe Jerry Lewis, stagionato e congelatissimo conduttore d'incontri e Interviste per il programma più seguito dalle tv nazionali. Ma in primo piano può balzare benissimo Robert De Niro, l'attore Pupkin che per colmo di sfortuna suona come pumpkin cioè zucca, e che per colmo di megalomania rapisce Jerry Lewis chiedendo per il dissequestro una decina di minuti sul canale di maggior audience. Ottenutili, sciorina ricordi infantili complessatlssimi e intermezzi brillanti scontatlssiml, che costituiscono un'ottima miscela per la disimpegnata richiesta dol frequentatore medio delle tv americane. Quacido Jerry Lewis si libera e corre in studio, gli capita di dare uno sguardo a un negozio di, elettrodomestici dove una batteria di televisori gli rimanda spavalda l'immagine di Robert De Niro finalmente alla ribalta. Funziona benissimo, l'uno vale l'altro. Il volto di Jerry Lewis diventa di pietra, alla Buster Keaton, Queste sono le punte d'una produzione smagliante e cattiva. Nei film ordinari, al di là degli accadimenti principali, capita spesso di vedere sui teleschermi i giochi e i giornali condotti da mattatori da strapazzo. Un giorno, si dice e ci dice Hollywood, arriveremo al punto di mettere fuori dell'alloggio l'invadente elettromestico a 23 pollici (non si tratta d'una predica, bensì del finale di Poltergelst). Del resto il cinema, anche quello nostrano, marcia più svelto della televisione. In lo sono un fenomeno paranormale Alberto Sordi, un misto tra Angela e Damato, anticipò appunto quest'ultimo — durante le riprese — con una serena camminata sul carboni ardenti. Senza paura di rivelare il trucco. Piero Perona GALLERIA LA ROCCA (via Maria Vittoria ang. via della Rocca): Manifesti originali, grafica, multipli. Il più vasto assortimento del settore in Europa. Particolarmente attrezzali per arrodamenti. IL CANCELLO S. A. S. - Antiquariato-Novara • corso Cavour, 11 (Int.) tal. 31,308. 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