Più giustizia, meno menzogne e in amore nessun tradimento di Franco Garelli

Che cosa vogliono i ventenni che bussano alla porta della società? Che cosa vogliono i ventenni che bussano alla porta della società? Più giustizia, meno menzogne e in amore nessun tradimento Inchiesta di un gruppo di esperti guidati da Franco Garelli della facoltà di sociologia - Meno importanza ai principi, di più ai fatti - Importante è essere in pace con la propria coscienza Non disprezza più la proprietà, ma chiede giustizia nella distribuzione della ricchezza, si scaglia contro disimpegno, menefreghismo, e in amore non ammette tradimenti. Di tutto fa una questione di scelte, di fiducia, di correttezza, di sincerità. Ma cosa vuole davvero questo ventenne che bussa alla porta della società? In dieci anni ha visto fuochi di terrorismo rosso e nero, scandali, marce, impennate d'orgoglio e riflusso mentre in strada s'allungavano le lugubri ombre degli •anni di piombo». E oggi? Mentre s'avvia al lavoro (quando c'è) come giudica se stesso e gli altri? Hanno cercato di capirlo un gruppo di esperti guidati da Franco Garelli della facoltà di Sociologia di Torino. Un lavoro voluto dall'Università Pontificia Salesiana. Non è finito, ma lascia trasparire i primi messaggi tra una montagna di materiale. Registratore in spalla gli esperti hanno ripercorso più volte lo stesso tragitto: Torino-Roma-Catania-Verona. Con un unico obiettivo: capire cos'è bene e cos'è male per i ragazzi sui vent'anni; che cos'è il peccato per loro; qual è 11 confine tra giusto e sbagliato. Un viaggio difficile perché doveva scavare nel privato della gente, alzare il velo su segreti e aree riservate, superare il terreno minato del riserbo. Eppure è riuscito e ora, come in un periscopio o attraverso una telecamera nascosta, ci offre lo specchio segreto della nuova genera- Denuncia alla Pr l ili visione del sesso più serezione. In centinaia di interviste, raccolte nelle stazioni ferroviarie, in scuole e piazze, c'è ora un pianeta ancora troppo poco conosciuto. Riflette cambiamenti di pelle lenti ma continui. Pressato tra vecchi timori e diversi orizzonti, tra problemi mai risolti e altri inesplorati il nuovo giovane, quello che oggi lascia la scuola o comincia l'università, entra in fabbrica o chiacchiera al bar. è un altro uomo. Non ha più le .certezze» di chi l'ha preceduto, ma conta su altre ricchezze. Chi è? L'inchiesta-campione ha offerto il microfono a donne e uomini di regioni diverse, condizioni sociali non simili, studi non uguali. A tutti, grosso modo, sono state fatte lrcpflvcscTlvatfsmdlp Procura contro l'Op ena ed aperta: non deve essere un le stesse domande. Ebbene i risultati — che verranno raccolti presto in un libro — sorprendono. Il volto che prende forma dopo le prime pennellate è quello di un giovane diverso dai cliché di ieri. *Al centro della sua vita c'è lui — spiega il professor Garelli — coi suoi bisogni, le sue scelte. Tutto il resto è relativo». Ha le idee molto chiare, sa cosa vuole e vuole ottenerle. Ma attenzione, non si porta dietro un vuoto morale. -Nienfaffatto, piuttosto cambia i suoi punti di riferimento. Dà meno importanza ai principi, di più ai fatti. E' meno formale, forse più onesto. Perché non si cura più, come un tempo, "di cosa dice la gente", ma soltanto di essere in pace con la sua cosciema. Perciò sem¬ bllmqppmnvsrcdtcdc era Pia Lotteri n mito ma neppure un tabù bra più vero nel suo nuovo look, meno attento alle "regole del gioco", ma profondamente sincero». Ed eccolo in prima fila quando lo chiamano a lottare per la pace o l'ambiente, pronto a pagare di persona, ma restio a militare in organizzazioni o in partiti. Del lavoro pensa un gran bene, ma solo perché gli darà modo di realizzarsi. Perciò non ha il cuore tenero nei confronti dell'assenteismo. Anzi lo ritiene uno dei grandi mali sociali del nostro tempo. E lo dice in modo netto, chiaro, che non lascia spazio a compromessi. Ma allora questo piccolo uomo che da poco guida l'auto, da pochissimo lavora oppure studia ancora, che ha conosciuto riflusso e Denuncia apert contestazione, non vive alla giornata. -No — confessa in massa da Roma a Torino — mi sento responsabilissimo». E' un'altra novità che squassa luoghi comuni. D'altra parte c'era il rischio che assediato da messaggi spesso contraddittori il giovane potesse decidere meno da solo, s'arrendesse, chinasse il capo. Non ha gettato la spugna. 'Nonostante tutto — conferma il sociologo — si sentono responsabili, indipendenti, liberi, ma anche decisi a rispettare i patti sociali, a dare un contributo alla comunità». Se al centro della vita c'è lui col suo bagaglio d'esperienze, errori, timori e paure, tutto il resto è conseguenza. Allora giudica male chi dribbla il lavoro perché, dice, potrebbe rifiutarlo, ma se lo accetta... Cosi nei rapporti con il partner vuole fedeltà assoluta. Altrimenti, aggiunge, meglio che ognuno faccia la propria strada. Dell'aborto non dice peste e corna, però non lo accetta come metodo per regolare le nascite. Del sesso ha, ovviamente, una visione più serena e aperta rispetto a qualche anno fa. Non deve essere un mito ma neppure un tabù. Anche in questo caso tutti i problemi vanno esaminati di volta in volta, di persona in persona. -L'importante — confessa una ragazza sentita sotto le volte di Porta Nuova — è mai mentire, mai ingannarsi. Agli altri puoi nascondere quasi tutto, a te stessa nulla». Gian Mario Ricciardi a all'Università d

Persone citate: Franco Garelli, Garelli, Gian Mario Ricciardi

Luoghi citati: Catania, Roma, Torino, Verona