La Roma vince anche in dieci

SPORT SPORT All'Olimpico la gara è finita cinque minuti prima di quella di Firenze -1 giallòròssi sono rimasti sul terreno a raccogliere l'applauso dei sostenitori - All'apparire sul tabellone del 2-0 della sconfitta della Juventus si è levato un enorme boato - Cortei nel centro del città - Ormai lo spareggio per il titolo è l'obbiettivo minimo La Roma vince anche in dieci Graziani: «Ho temuto di svenire perla gioia» La squadra di Eriksson ha attaccato per tutta la gara contro una Sampdoria «schierata a catenaccio - La decisione arriva da Graziani solo al 74' dopo che Boniek e Pruzzo, infortunati, avevano lasciato il posto a Giannini e Tovalieri e Cerezo era stato espulso dal mediocre Magni Roma-Sampdo ROMA (all. Eriksson): Tancredi s.v.; Gerolln 7, Bonetti «; Boniek 6fi '59' Giannini 6,5), Nela 6,5, Righetti 6; Graziani 8, Cerezo 7, Frazzo 7 (46* Tovalieri 6), Ancelotti 6, Di Carlo 1JS. SAMPDORIA (all. Berselllni): Bordon 7,5; Paganin 4 (78* Mancini s.v.), Galla 5; Pari 6, Vierchowod 5,5, Pellegrini 6,5; Scanzlani 5, Souness 5, Francis 6, Salsano 7,5, Viali! 6,5. i Arbitro: Magni 5. Bt 74' Gii gBete: 74' Graziani. di GIORGIO ROMA — Se si fosse continuato a giocare all'Olimpico, il cronometro avrebbe scandito il 95' quando Berti, a Firenze, ha chiuso definitivamente il successo viola. Magni aveva invece fischiato in orario e poi s'era defilato In fretta insieme con le malinconiche controfigure di quei campioni che avrebbero dovuto fare grande la Samp. In campo i giocatori romanisti a raccogliere gli applausi, sulle gradinate tutti i sessantamila a prolungare l'emozione fino a quel fatai 95'. Il tabellone si è acceso nuovamente ed è comparso il 2-0. di Firenze: l'urlo è stato disumano, più' forte che mai, e mentre scrivo 11 centro é percorso da staffette imbandierate, in una festa che vorrebbe prefigurare quella di uno scudetto, malgrado tutto, ancora piuttosto lontano. C'è un'ubriacatura di felicità, nel clan romanista, e nessuno può più negare, nemmeno per scaramanzia, che 11 campionato sia ora riaperto con ogni esito possibile. Il risultato di Firenze ha una sua logica altrove spiegata, ma a fronte della sconfitta della capolista, sta un successo voluto dai gialiorossl con feroce determinazione, ed ottenuto malgrado gli infortuni di Pruzzo e Boniek, e con soli dieci uomini in campo dopo l'espulsione di Cerezo. La Roma ha creato una quindicina di palle gol, ne ha sfruttata una sola, ma tanto basta per rilanciarla nell'ultimo sprint ormai brevissimo, che ha come obbiettivo minimo lo sparéggio. La Sampdoria è stata per tutto il torneo squadra dal gioco arioso, dalle trame brillanti, e anche dai grandi sprechi in attacco e dalle formidabili ingenuità difensive. Ieri Berselllni ha cambiato, o tentato di cambiare, volto con il solo risultato di mettere in essere un catenaccio gigante, mal applicato da uomini inadatti a questo scopo. Un risultato il tecnico donano lo ha comunque ottenuto sorprendendo lo stratega avversario che aveva previsto una partita aperta e s'è trovato invece a dover far passare 1 propri uomini nei varchi stretti di un muro compatto. Ne è venuta fuori una partita a una porta sola, dove Bordon ben assediato ha potuto esibire una giornata di vena eccellente, mentre dalla parte opposta Tancredi ha toccato la palla soltanto per le rimesse in gioco, senza nemmeno riuscire a guadagnarsi uh voto per la parata anche più banale. Molto va attribuito alla tattica rinunciataria dei blucerchiatl e alla sua ancor peggiore applicazione, ma una volta tanto un po' di merito va anche alla difesa glallorossa, con il quasi ■ex» Bonetti a dirigere il reparto con autorità e gli altri a collaborare tutti senza mal commettere un errore. Come sempre la Roma ha costruito a centrocampo il proprio successo, pur con Ancelotti un po' sottotono, ma Di Carlo eccellente, Boniek (e poi Giannini) ben proiettato in avanti, Cerezo capace di tutto, compresa una conclusione micidiale da trenta metri (30') deviata da Bordon prima sul palo e poi in corner. In più Ciccio Graziani che gioca a tutti gli effetti come centrocampista aggiunto, salvo arrivare poi in fase di conclusione a segnare reti decisive. La Roma ha dominato per i primi venti minuti, comprimendo la Samp nell'ultimo terso di campo, ha sfiorato 11 gol più volte, e probabilmente ha patito un'ingiustizia grave non vedendosi attribuire un rigore (15') quando Souness ha respinto sulla linea uno stupendo colpo di testa in tuffo di Ceraso: dì fianco alla coscia lo scozzese ERA" doria 1-0 VIGLINO aveva il braccio disteso, e la palla ha rimbalzato sul pugno schizzando lontana. Non è passata in questo primo forcing la Roma, né c'è riuscita nel resto del tempo, malgrado il possesso continuo dell'iniziativa. Magni, arbitro indeciso e debole, non ha ravvisato gli estremi del rigore quando Galla (41'), superato da Nela con un palleggio aereo, ha fatto muro davanti alio scatto repentino del rivale. Magni ha sulla coscienza queste decisioni sbagliate, ma soprattutto un timore reverenziale nei confronti dei giocatori più noti. Per la Roma il guaio di chiudere il primo tempo senza un vantaggio concreto era nulla a fronte della situazione da infermeria ambulante del presenti in campo. Boniek era stato 11 primo a bloccarsi su un allungo infruttuoso, poi era toccato a Pruzzo sull'ultima azione prima del riposo, mentre Cerezo barcollava ancora dieci minuti dopo una tremenda incornata con il giovane Pagante. . . Eriksson con molta freddezza ha tolto subito Pruzzo per Tovalieri alla ripresa del gioco, e dòpo meno di un quarto d'ora ha fatto uscire anche il polacco per un Giannini che entrava subito in partita e giocava senza le consuete leziosità. Ancelotti (51') mancava un pallone d'oro cercando l'assist per Tovalieri, Pellegrini (54') sfiorava nuovamente con una mano in area, poi Cerezo era contrato per due volte da Bordon. Nervosismo relativamente basso, malgrado le botte distribuite con mètodo da Scanzlani e Souness, con irritante protervia da Vierchowood (nel primo tempo contro Pruzzo giocava la paura e lo stopper azzurro era un agnellino), con assoluta mancanza di abilità, anche in questo, da Paganin. C'era uno scontro tra 11 ragazzo e Cerezo, l'arbitro fischiava per la Roma e Cerezo partendo a prendere posizione fingeva uno incontro casuale con l'avversario per lasciargli andare una pedata. Morto in campo con maglia doriana, Magni deciso nell'espellere Poteva essere chiuso il conto, ma la Roma trovava la forza per reagire, attaccava furente. Nela parte sulla sinistra (74') centra ben prima di arrivare sul fondo, la palla si allunga sfiorata in assist involontario da Vierchowood per Graziani, che in percussione entra con scelta di tempo perfetta per il gol. Ciccio scarica la tensione uscendo dal campo verso la curva sbagliata e dietro a lui mezza squadra. Maghi calcola con imbarazzo d'aver ammonito il giocatore nel primo tempo per proteste, e allora ripesca Giannini fra i rientranti e il cartellino giallo tocca a lui che lo accetta di buon grado. Roma. L'espulso Cerezo e gli infortunati Pruzzo e Boniek increduli al gol di Graziani portato in tri Elogi ai giallorossi («Squadra più bella d'Italia») e sgua onfo dai compagni (Tel. Ansa) rdi già fissi sul m Eriksson ha imparato da Liedholm: «Se prima la Juve aveva il 98% di probabilità di vincere lo scudetto ora ne ha il 96» di MARIO BIANCHINI ROMA — La partita Roma-Sampdoria è stata vissuta intensamente dal pubblico dell'Olimpico sia sulle gradinate, che attraverso le onde della radio che recavano le notizie da Firenze. La sfrenata euforia ha finito per contagiare anche gli atleti giallorossi che sono rientrati negli spogliatoi scandendo a gran voce: • Tri-co-tor, tri-co-lor». La lunga pausa, prima di affrontare il consueto dialogo con i giornalisti, è servita per ricomporre un'atmosfera più tranquilla, probabilmente suggerita da Eriksson. Ma è rimasto intatto il discorso di fondo che è stato un po' 11 «leit-motiv» del dopo gara: «Si sono riaperte le sorti del campionato*. Sul pronostico si sono espressi più o meno velatamente i protagonisti che avevano «inventato» una giornata eccezionale per la tifoseria glallorossa. Entusiasmo alle stelle per tutti. Ma Ciccio Graziani si sentiva addirittura in paradiso. «Dopo le emozioni vissute durante i mondiali di Spagna — dice il giocatore con gli occhi lucidi — non immaginavo che il calcio potesse riservarmi ancora tanta gioia. Ho temuto di svenire quando sono riuscito a segnare il gol del successo». Qual è il segreto di questa perdurante giovinezza calcistica? «A parte i sacrifici in allenamento — rivela Graziani — io credo che la chiave della rinascita sia stata la mia utilizzazione tattica sulla fascia del campo. Forse neppure Eriksson immaginava che avrei potuto risolvergli atch di domenica tanti problemi». Cosa vi aspettate ora dal campionato? Graziani risponde rievocando un episodio accaduto quando giocava con il Torino: .Riuscimmo a sorpassare la Juventus a otto giornate dalla fine. Adesso ne mancano tre e siamo un punto sotto». Più convinto e anche più polemico Zlbl Boniek, che medita la gioia del sorpasso: .Ero più sicuro che la Juventus perdesse a Firenze che la Roma riuscisse a battere la Sampdoria — ha detto il polacco con tono carico di ironia —, i miei ex compagni sentono il fiato sul collo. Sono certo che inciamperanno ancora. Lo tenevo per me, ma sinceramente ci credevo da tanto tempo in una Roma protagonista del campionato. Ora tutto può accadere. Mi viene voglia di mangiarmi le unghie ripensando all'incredibile sconfitta di Verona maturata all'ultimo minuto». .Sia la Roma che la Juventus—ha, detto Ancelotti — hanno le stesse possibilità di acciuffare il titolo. H calendario dei bianconeri è più difficile. Inoltre potrebbero avvertire il problema di essere tallonati da vicino. Domenica sarà la giornata decisiva. Tutte e due giocheremo contro-squadre che hanno assoluto bisogne dì punti. Non escluderei l'eventualità di uno spareggio: In questo caso chi sarebbe il favorito? .Oggi sicuramente la Roma. Ma fra un mese le prospettive potrebbero essere diverse». Intanto Eriksson, rispolverando la sua flemma che tuttavia è stata spesso sovrastata dalle emozioni della partita e dalle notizie che giungevano da Firenze, sta preparando un finale scintillante che riesca ad alimentare fino all'ultimo quello che sembrava solo un bel sogno, il tecnico ha chiesto al dottor Alicicco di sottoporre nella stessa serata di ieri Boniek e Pruzzo ad intensa fisioterapia. Il centravanti ha riportato una contrattura ai gemelli della gamba sinistra. Contrattura anche per 11 polacco al bicipite della coscia sinistra. .Non abbiamo altra scelta — ha dichiarato Eriksson — a Pisa dobbiamo giocare una grande partita per tentare di vincere». .Però non parlatemi di scudetto — ha continuato lo svedese assumendo un atteggiamento di simpatico bugiardo —, la Juventus è ancora nettamente favorita». Quali sono le sue percentuali? Continuando un giochetto di parole che sapeva interpretare assai bene il connazionale Liedholm, il tecnico romanista ha risposto candidamente: «Prima erano 88, ora sono scese a Mi su 100 le probabilità dei bianconeri di vincere il titolo». Più aderenti alla verità sono sembrati gli elogi rivolti alla Roma: .Nei primi 20 minuti di gioco — ha detto lo svedese — abbiamo fallito 4-5 occasioni da gol. A quel punto la gara poteva diventare per noi assai pericolosa. Quando si sbaglia tanto c'è il rischio di incassare una sconfitta. Ma questa Roma è stata veramente straordinaria sul piano del temperamento. Pur priva di Boniek e Pruzzo infortunati, senza Cerezo espulso, la squadra ha tirato fuori morale e carattere: Quale impressione ha ricavato dalla Sampdoria? Può essere in grado di battere la Juventus? «Se la formazione di Bersellini giocherà come ha fatto contro la Roma — ha risposto Eriksson — riuscirà a prevalere su qualsiasi- avversario». Non vuole proprio parlare della corsa verso lo scudetto? .Sarà un finale interessante per tutta l'Italia calcistica».