Si cerca un nuovo «look» per le terme all'insegna di salute, bellezza e turismo

Si cerca un nuovo «look» per le terme all'insegna di salute, bellezza e turismo Si cerca un nuovo «look» per le terme all'insegna di salute, bellezza e turismo ABANO — L'Italia è ricca di risorse termali capaci di curare le malattie reumatiche, ortopediche, del metabolismo, dell'apparato digerente, del fegato e dei reni, e parte della patologia otorinolarìngoiatrica, ginecologica e cutanea. Sono 176 le località termali italiane che hanno accolto, lo scorso anno, 1 milione 800 mila ospiti, con un fatturato complessivo di 3 mila miliardi. Questo è uno dei dati emersi nel convegno nazionale su «Turismo termale in Italia» che si è concluso ieri nell'auditorium della «Fidia» di Abano Terme. Le principali regioni termali sono la Toscana (27 stazioni) seguita dalla Lombardia con 18, da' Piemonte e Campania 16, Emilia Romagna 15; il Veneto con le sue 9 stazioni è all'undicesimo posto, ma primo assoluto come stabilimenti termali: 126. Per ritornare a quanto hanno detto gli specialisti e i numerosi docenti universitari intervenuti al convegno di Abano, la medicina termale, nonostante sia ancora considerata con scetticismo, se eseguita correttamente costituisce un mezzo sicuramente efficace e scientificamente corretto nella terapia di molte malattie. «La reale importanza della medici¬ na termale — ha rilevato il professor Giuseppe Gasparotto, titolare del servizio autonomo di immunologia, clinica dell'Università di Padova — è stata definitivamente affermata nel recente decreto sulla riforma del corso di laurea in medicina e chirurgia, che rende l'insegnamento della "medicina termale" obbligatorio nel campo della medicina interna». «I trattamenti termali — ha sottolineato a sua volta il professor Silvano Todesco, ordinario di reumatologia dell'Università di Padova — sono particolarmente efficaci in vari tipi di reumatismi che costituiscono la causa più frequente dello stato di salute "non buono" lamentato dagli italiani, secondo dati dell'Istat relativi al 1983». Ne sono affetti quasi sei milioni di persone. «L'importanza del metodo curativo termale — ha rilevato Arturo Puliafito, presidente del "Lyons Club" di Abano Terme Euganee che ha organizzata il convegno — è stato inoltre riconosciuto dalla stessa Organizzazione Mondiale della Sanità. Il termalismo pertanto è un settore nel quale bisogna mettere ordine e che deve trovare nel piano sanitario nazionale una giusta e razionale collocazione». Tra le varie considerazioni emerse nel corso dei lavori vi è quella che le cure termali siano legate ad un programma di prevenzione e non solo di intervento terapeutico su stati patologici in atto. Per il dottor Ermanno Fustos — presidente nazionale delle aziende di cura e turismo italiane — va salvaguardato l'ambiente termale tutelando le fonti naturali, i complessi architettonici e la struttura urbana in funzione dell'ospite; va resa più dinamica l'organizzazione termale legandola maggiormente a forme di turismo. «Ma soprattutto — ha osservato Fustos — va svecchiata l'immagine del termalismo, attraverso una adeguata campagna che faccia leva sulla connessione tra terme e cura del corpo, bellezza fisica e "fitness"». Da indàgini demoscopiche sulle mega-tendenze del mondo occidentale risulta, infatti, che gli stili di vita con valori fortemente emergenti sono l'efficienza fisica, l'aspetto estetico, il successo, il consumismo: fenomeni comportamentali che si possono individuare come' trasgressione edonistica ed individualismo. In altre parole: eleganza, bellezza, ricchezza e prestigio. Gigi Bevilacqua

Persone citate: Arturo Puliafito, Ermanno Fustos, Fustos, Gigi Bevilacqua, Giuseppe Gasparotto, Lyons, Silvano Todesco