Gorbaciov neostalinista dietro le grandi riforme

A Milano si svolge il convegno «Dove va FUrss»? A Milano si svolge il convegno «Dove va FUrss»? Gorbaciov neostalinista dietro le grandi riforme I sovietologi si dimo MILANO — SI avvia alla conclusione Il convegno «Dove va l'Uro*?», Indotto a Milano dalla confluenza organizzativa del Movimento popolerò e dei pai. Un convegno di altissimo livello, se non altro per le personalità che ne sono siate protagoniste, con le loro relazioni e I loro Interventi. Storici come Adam Ulam (biografo di Stalin e studioso della politica Internazionale sovietica), Aleksandr Nekric e MlchaJI Heller (entrambi esuli sovietici, autori, tra l'altro, di una fondamentale Storta dell'Urea); sovietologi come II francese Bosanoon e l'americano Malia; studiosi di storia e cultura russa come 1 professori Italiani Franco Venturi e Vittorio Strada; e poi economisti (Rumer, Abrahamaon, Hanson) sociologi (Powoll), giornalisti militanti come Renato Mieli, Irina Alberti; studiosi di fenomeni religiosi come padre Scalfì (direttore de «L'altra Europa»), Mtdta Struve, l'ucraino Boclurklw; Infine esperti di problemi Intemazionali come I professori Rakovska (Università di Ottawa) e Schutz (istituto di sovieta logia di Bonn), nonché un'autorità In materia di diritti umani come II professor Dewhlrat (Università di Glasgow). Questo lungo elenco (cui si dovranno aggiungere I protagonisti dell'ultima giornata odierna: I francesi Revel e L allieti e II filosofo del Noce che tratteranno gli aspetti Ideologici del movimento comunista; Infine Rebecca Strade e Powoll che, Introdotti da Nekric, parleranno della questione strategica) serve a dimostrare il livello del convegno milanese. Grazie ad asso è stata fatta una vera • propria radiografia dell'Urea gorbaciovtarta: Il leit-motiv del convegno è stato un sostanziate scetticismo nel confronti detto possibilità Innovatrici di Gorbaciov, che tonte attesa e speranze ha suscitalo all'Ovest In governanti, politici, giornalisti e strati d'opinione pubblica. Prima di tutto sul tomi di politica Interna (economia, diritti umani, organizzazione politica della società) I vari Intervenuti hanno evidenziato la sostanzialo continuità tra Gorbaciov e I suol predecessori In particolare Heller, Irina Alberti, Dirvrhirst e gli studiosi del problemi della vito religiosa, dal dissenso • del diritti umani hanno sostenuto che si va verso uno stalinismo di nuovo tipo, con forte accentuazione del dominio Ideotoglco-polltlco dei partito; questo, secondo II nuovo leader, dovrebbe forzare una situazione che nell'era breznevtana è stato fortemente segnato dall'immobilismo; questo aspetto è stato sottolineato In particolare dagli economisti, I quali hanno dimostrato, citte e dati alla mano, cria quelle di Gorbaciov non sono •riforme radicali», ma semplici correttivi per un sistema strutturalmente non fun zlonante, ma che non si vuole, né si può modificare. Su alcuni interventi vale la pena di soffermarci, In quanto hanno Impresso al convegno milanese un carattere di estrema vivacità: quelli del professor Malia (Università Berkeley) e del professor Besancon (Ecole dee Haute* Etudes): Il primo ha denunciato una situazione particolare detta sovietologia americani, iseporoablto di Influenzare favorevotmenui l'opinione pubblica ed I centri di elaborazione della politica estera Usa: una serto consistente di studiosi (sono stati citati i nomi di Hough, Tucker, Cohen), di orientamento liberal o di «nuova sinistra», danno una vi sione misti Bei ite e immaginaria dell'Urss, sia per I suoi problemi attuali, sia per la sua storia passato: in questo, sono In Dnsa con tutto un filone anglosassone di storici (Corr, Davios) che si sono sforzati di dimostrare che l'Urea nonostante le sue diversità di regime é un Paeee «nonnaie»; che i comunisti sovietici, a cominciare da Lenin, hanno svolto un positivo ruolo modernizzante. Questi (e altri) studiosi hanno Imposto una vera e propria egemonia negli Istituti di sovlstologla dette Università americane; sono arrivati a bandire II termine «totali tariamo»: cosicché, salvo eccezioni, le posizioni coerentemente anticomuniste sono bandito ed emarginate: gli studenti, per esemplo a Berkeley, hanno paura, accademicamente partendo, di preparare le toro tosi con professori radicali come Malia. Il professor Basa neon ha sferrato un brillantissimo attacco alla diplomazia occidentale che accatto di operare, nel suol rapporti con runa, In una condizione di Interiorità che ha Interiorizzato. L'Urea agisce, In campo Inter' nazionale, non sete con I Indizio- tnpnpmdvIpdcrSnnrirIavnzcscl'aiuto del movimento comunista Intemazionale • dal Kob, La diplomazia sovietica (in Urss la casta più privilegiato) gode, rispetto a quella occidentale, di condizioni di torto privilegio; profitta delie libertà che le vengono stortamente concesse In Occidente. Sarebbe l'ora, per Bosanoon, che I Paesi Occidentali ripagassero di pari moneto l'Untone Sovietica, cominciando. Innanzitutto, con II ridurre drasticamente l'Ipertrofico personale diplomatico sovietico (43 diplomatici francesi Mosca, contro 700 sovietici a Parigi). Notevoli contributi sono venuti da Ulam («La politica estera sovietica è II principale scudo del regime»); da Strada («La cultura del tardo totalitarismo» è segnate da autocritiche formali, da atteggiamenti In parto pragmatici nel campo della ricerca scianti fica, dal recupero sliuinentale delle strano «diffidenti» sulle tradizioni nazionali russe); da Irina Alberti (Gorbaciov usa con suprema abilità la «disinformazione» e si è dato efficaci strumenti per soffocar* li dissenso e l'informazione su di esso); da Struve e da padre Scalfì (c'è In Urss una vera e propria rinascila religiosa; Il potere sovietico è Imbarazzato per la prospettiva del millenario della cristianizzazione del russi, che cadrà nell'88). GII atti di questo convegno saranno presto pubblicati a cura di Sergio RapetU, Il principale organizzatore di queste giornate milanesi. E' un'opera quanto mal meritoria. Dalle voci che abbiamo raccolto parlando con molti degli Intervenuti, tuttavia, sono emersi alcuni accenti critici. Intanto, dov'era il mondo accademico italiano: Il convegno, con poche eccezioni, parlava Inglese; quattro colo I relatori Italiani (d! cui due soli, Strada e Venturi, accademici). presunte aperture del Non si tratte di un difetto degli organizzatori: In realtà tra storici, economisti e russisU italiani è da tempo avvenuta una sorta di «normalizzazione»: mal partecipare a convegni che le autorità sovietiche potrebbero qualificare di «anUsovletiamo»: si potrebbero perdere privilegi, buon nome (a Mosca); d'altronde non si può dire che la sovietologia italiana brilli per Impegno politico-culturale. Tutt'altro. Silenzio e grigiore diffusi. Infine, non pochi dei presenti hanno lamentato l'assenza di Importanti sovietologi Italiani marxisti (come Giuseppe Boria, storico dell'Urss): é stato un limite reale del convegno; ma ò anche un fatto di reciprocità: non sappiamo che a convegni indetti, per esempio, dall'Istituto Gramsci o dal Cespi sieno state mal Invitate personalità come quelle convenute felicemente a Milano In questi giorni. Pi Sitti Piero Sinatti leader del Cremlino Per Orzechowskl Polonia-Rfg nemaiizzazion» vicina? VARSAVIA — La rimozione degli ostacoli che si frappongono ancora ad una piena normalizzazione delle relazioni con la Rfg nonché gli sforzi dei due Paesi in vista del «ritorno alla politica di cooperazione» fra Est ed Ovest saranno le questioni che il ministro degli Esteri polacco Marian Orzechowskl affronterà nel corso della sua visita ufficiale a Bonn che s'inizia oggi. Lo afferma lo stesso Orzechowski in una dichiarazione all'agenzia «Pap».