Quel «ribellismo» nel profondo Sud... di Giovanni Bechelloni

Sono arrivati gli abusivi dell'edilizia Sono arrivati gli abusivi dell'edilizia Quel «ribellismo» nel profondo Sud... Le costruzioni degli diverse da quelle rea ' CROTONE — Ogni volta che tomo al Sud mi sorprendo a constatare quanto sia facile per un forestiero perdere l'o"ricntamento a causa dell'insufficienza o della pessima dislocazione degli indicatori stradali; quanto a chiedere informazioni ai passanti è un'esperienza curiosa: con grande gentilezza ti danno indicazioni che presuppongono che tu già conosca i luoghi o almeno i principali punti di riferimento ed e.raro imbattersi in qualcuno che, immedesimandosi nel forestiero che capita per la prima volta nel loro paese, sappia fornire indicazioni in termini numerici e spaziali, astratti e precisi del tipo «a 500 metri prenda la terza traversa a sinistra e poi la seconda a destra». Se è facile perdere l'orientamento geografico ancora più facile è perdere la capacità di capire cosa è oggi il Sud e dove sta andando. Leggendo le pagine dei gior nali o le inchieste che periodicamente si pubblicano, si ricava l'impressione sgradevole di trovarsi in una specie di terra Intervento al conve ex contadini nei paesi dealizzate da chi si inurbò di nessuno senza legge né regola. Chi viene da queste parti per qualche giorno col taccuino del cronista in mano si limita a registrare quell'impressione di disordine che tanto colpisce a prima vista e a citare, sullo sfondo delle cronache giudiziarie, qualcuno dei tanti dati statistici cui è affidato il compito di misurare il degrado e l'abbandono. Né aiuta di più leggere i giornali locali quasi tutti scritti in un gergo quasi semi-incomprensibile che è quasi la negazione dell'informazione e della cronaca. Senza chiavi di lettura, senza codici e senza mappe, è davvero difficile orientarsi in una selva di significati contraddittori. Si capisce allora perché sia cosi facile imboccare la strada del moralismo o dell'invettiva, come nel recente caso del ribellismo diffuso alla legge sul condono edilizio. Usando strumenti di analisi storico-comparativi e accendendo un'attenzione più anali- gno dei giovani de l Meridione non sono al Nord trent'anni fa tica credo che sia possibile capire. E' importante capire se non si vuole rischiare di consegnare il profondo Sud nelle mani dei tanti banditi di paesi che stanno approfittando del cambiamento radicale in atto per tradire ad un tempo sia le tradizioni locali sulle quali si fonda l'identità storica e culturale, sia i processi di modernizzazione e di democratizzazione che potrebbero consentire di intrecciare in modo più equilibrato i destini del Sud a quelli dell'Italia nel suo insieme. «Vedi — mi diceva l'altro giorno un giovane di Crotone, laureando in ingegneria informatica — , non è vero (juello che si dice in questi giorni, che non esistono regole del gioco. Il dramma è costituito dal fatto che le regole vengono continuamente modificate dai giocatori e valgono per una sola partita o addirittura per una sola mano». In altre parole ci si trova, nel profondo Sud, in una situazione di rifondazione permanente delle regole di convivenza e ciò crea uno stato di incertezza carico di ambivalenze e di potenzialità. Un professore di lettere classiche del liceo mi faceva notare che in nessun tipo di società si è avuta trasformazione senza confusione, illegalità e violenza e non si vede perché ci si debba aspettare che il Sud possa cambiare in modo ordinato e tranquillo, quasi idilliaco, come vorrebbero i turisti di passaggio innamorati del clima, del paesaggio e del folklore. Alla luce di queste considerazioni le case abusive che per ogni dove si vedono, ancora semi-diroccate, coi tufi grigi senza intonaco e i tondini di acciaio che sporgono in ogni direzione dai pilastri ih cemento armato, non sono poi molto diverse da quelle che era dato osservare in molte regioni del Centro e del Nord venti c trent'anni fa, quando gli excontadini costruirono le loro case lungo le strade ai margini dei paesi e delle città. Queste che si vedono oggi nel Sud sono forse più brutte; ma è probabile che tra venti o trent'anni anche nel Sud avranno imparato a scegliere forme e colori meno sgraziati e a coltivare fiori che la mancanza d'acqua non ha mal consentito di coltivare. Ci si dimentica — ed è questa la prima constatazione che si può fare per cercare di capire — che nel profondo Sud i processi di trasformazione sono cominciati da poco e che molti meridionali di origine contadina stanno incamminandosi per la prima volta, senza guide né maestri, sulla strada della modernizzazione e della democratizzazione. Se questo è vero le case abusive sono anche il segno di una ricchezza che nasce e di una volontà di cambiamento che si va diffondendo. Giovanni Bechelloni chiesto 3 ergastoli

Luoghi citati: Crotone, Italia