Pisanò «Fu la Rai a trattare il denaro»

Il parlamentare missino scagiona Biagi e dà la sua versione sul «giallo» della borsa di Calvi Il parlamentare missino scagiona Biagi e dà la sua versione sul «giallo» della borsa di Calvi Pisano: «Fu la Rai a trattare il denaro» L'Opus Dei neg MILANO — n giornalista Biagi doveva usare lo «scoop» della misteriosa ricomparsa della borsa di Roberto Calvi? La Rai si era impegnata con Giorgio Pisano per il pagamento di metà dei 50 milioni da lui versati al due sconosciuti che gliela hanno consegnata? E se cosi è stato, è giusto che il servizio pubblico televisivo «paghi» un oggetto legato all'Inchiesta sulla morte dell'ex-presidente del Banco Ambrosiano? Gli interrogativi e le polemiche si affastellano intorno al «giallo della borsa», mentre il riaprirsi del «caso Calvi» incomincia a produrre nuovi capitoli «avvelenati». L'Opus Del, indicata dalla stessa vedova del banchiere come possibile acquirente della Banco Ambrosiano, nega con fermezza ogni trattativa. Ma 6 soprattutto la vicenda del pagamento dei 50 milioni pagati per la borsa ad alimentare dichiarazioni e a di aver trattato co smentite. Sabato scorso, sentito dal sostituto procuratore Pier Luigi Dell'Osso, che l'ha indiziato di ricettazione, Biagi aveva detto: «Non ho trattato nessun acquisto della borsa, non ho firmato nessun contratto. Sono un giornalista e non mi interesso di questioni amministrative. Con Pisano non ho trattato nemmeno una partita di gassose*. E ieri mattina, 11 politico e pubblicista missino (ha ricevuto comunicazione giudiziaria per ricettazione e favoreggiamento) gli ha dato ragione, in.una dichiarazione alle agenzie di stampa, chiamando però in causa la Rai: •Non no che da confermare tutto quello che ha detto Enzo Biagi nel corso della sua deposizione, così come astata riportata dai giornali questa mattina. In effetti, tra Biagi e me non si è parlato assolutamente di alcun compenso. Debbo soltanto aggiungere che qualche minuto prima di n il banchiere - M andare in registrazione, nell'ufficio adiacente a quello di Biagi, una sua collaboratrice, di cui ho nome e cognome, mi ha fatto sottoscrivere un impegno, una specie di contratto (che sul momento francamente non ho capito bene cosa fosse), sul quale era specificata la cifra, e che mi è stato chiesto di firmare. Mi è stato anche spiegato che questo atto impegnava la Rai-tv nei miei confronti: Ancora Pisano ha precisato la natura del documento e delle modalità del risarcimento del 50 milioni da lui versati ai misteriosi personaggi latori della borsa. La metà, secondo il parlamentare, era a carico del settimanale Panorama (il direttore Claudio Rinaldi e il redattore Romano Cantore sono anch'essi Indiziati di ricettazione come Biagi), l'altra metà toccava alla Rai. «Che adesso la Rai-tv sostenga di non avermi dato una lira — ha arco Pannella: «Co concluso Pisano — è senz'altro vero, né io avevo chiesto niente: la proposta di suddividere la cifra a copertura di quanto io avevo tirato fuori per acquistare la borsa, cioè di ripartire la somma tra Panorama e la Rai, è un accordo che è intercorso sulla mia testa, tra i redattori di Panorama e quelli della Rai-tv. Per quanto mi riguarda, io non ho avuto niente da nessuno, e neanche faccio questioni per avere qualcosa. Perà mi sembra ridicolo, per non dire altro, che la Rai neghi di avermi fatto firmare un impegno per 25 milioni in cambio della fornitura di tutta la documentazione a Biagi. La Rai non può negare l'esistenza di questo documento, firmato da me. Oggi la Rai stessa avrebbe il dovere di rispettare questo impegno: Immediata la replica dei responsabili della trasmissione di Biagi, «Spot». -La Rai — si legge in una breve nota — sì si fa il giornalis non nega affatto l'esistenza di una proposta di contratto, firmata esclusivamente dal senatore Pisano. Questo documento è quello stesso che è stato esibito al magistrato: Nessun riferimento, però, alla indicazione o meno, sulla proposta, di una somma precisa. Ad innescare la reazione dell'Opus Dei, invece, è stato un articolo dell'Espresso, pubblicato sul numero in edicola questa mattina, il settimanale riprende una voce emersa sin dal 1982, dopo la morte di Calvi, secondo cui era in corso una trattativa per trasferire il pacchetto di maggioranza dell'Ambrosiano all'organizzazione religiosa. Ieri, Giuseppe Corigliano, direttore dell'ufficio informazioni della Prelatura dell'Opus Dei, a Roma, ha smentito: «Mai l'Opus Dei, direttamente o indirettamente, ha avuto rapporti con il signor Calvi o con i suoi familiari o mo che informa» collaboratori. Ipotizzare la possibilità di operazioni economie-finanziarie con il banchiere significa ignorare totalmente il diritto e la realtà di questa istituzione della Chiesa, che ha finalità ed attività di natura esclusivamente religiosa». Già nel 1982, l'Opus Dei aveva chiesto alla vedova Calvi di fornire prove di quanto diceva, •ma senza ricevere risposta». Intanto, si moltiplicano le prese di posizione a favore o contro la decisione di Biagi di portare la borsa in tv. Ultima, in ordine di tempo, quella del radicale Marco Pannella, favorevole al presentatore di «Spot». «Enzo Biagi ha fatto anche in questa occasione, mirabilmente, il giornalista. Biagi è sicuramente, oggi, non dispiaccia a pochi altri candidati, il giornalista italiano con maggior serietà e capacità di 'informare" l'opinione pubblica». i r.i.

Luoghi citati: Milano, Roma