Lira stabile nello Sme di Ugo Bertone

Lira stabile nello Sme Lira stabile nello Sme (Seguo dalla V pagina) In realta Parigi sconta il guadagno in termini di competitività (in media il 4,7% tenendo conto delle relazioni con i vari partners Cee) con alcuni sacrifici politici: per la prima volta il franco francese svaluta da solo e non trascina con sé altre valute deboli come la lira; i ministri dello Sme hanno espresso, ha sottolineato Onno Rudin, responsabile dell'economia olandese, «apprezzamento» per il pacchetto di misure che il governo di Parigi si accinge a varare ma diversi Paesi, tra cut il Belgio, non hanno nascosto la loro irritazione nei confronti dell'atteggiamento francese («Non slamo più nel secolo del mercantilismo», ha commentato il ministro belga Marc Eyskens) e anche il comunicato italiano, facendo riferimento al riallineamento della lira deciso nel luglio scorso, si concede una piccola stoccata nei confronti dell'atteggiamento francese. «L'aggiustamento della lira di luglio — si legge — fu tempestivo e di grande efficacia. Gli eventi odierni confermano che per la Comunità sarebbe stato meglio, in quella occasione, inserire il nostro aggiustamento in un rialllneamento articolato». Infine, Parigi ha dovuto cedere sul terreno dei prezzi agricoli (su cui 1 Governatori hanno discusso fino all'ultimo momento). Balladur ha annunciato che la Francia chiederà l'abolizione del sistema dei montanti compensativi ma nessuna modifica potrà essere introdotta prima della conclusione del negoziato sui prezzi agricoli. Fino a ieri era stata proprio la Francia uno dei Paesi più ostinati nell'allungare i tempi di un'operazione di abbossamento dei prezzi comunitari che peserà sulle tasche de gli agricoltori transalpini. Ora, Parigi deve invece spingere per la conclusione in tempi brevi della trattativa. L'ipoteca politica contratta da Balladur e Chirac all'interno e verso la Comunità è quindi rilevante e questo spiega la difficoltà del negoziato, reso anche più complesso dalla decisione francese di forzare i tempi fin da giovedì cessando gli interventi a sostegno della propria, valuta (invece della.tradizionale giornata di venerdì) con la conseguenza di obbligare gli altri partners a chiudere il mercato dei cambi per ventiquattr'ore. • E' stata più difficile di altre volte — ha com¬ mentato un membro della delegazione italiana — perché non c'erano motivazioni tecniche pressanti dietro la richiesta francese ma solo motivazioni di ordine politico». L'accordo di Oòtmarsum, quindi, va soprattutto visto come un lasciapassare politico concesso dai partners (soprattutto dal ministro dell'Economia tedesco Gerhard Stoltenberg, uomo forte del governo di Bonn) alle medicine che Chirac e Balladur si accingono a propinare all'economia francese. Ugo Bertone

Persone citate: Balladur, Chirac, Gerhard Stoltenberg, Marc Eyskens, Rudin

Luoghi citati: Belgio, Bonn, Francia, Parigi