Un prezioso bulino

Un prezioso bulino ( LE INCISIONI DI ARMANDO DONNA ) Un prezioso bulino Sarà forse per l'esperienza che l'incisione esige da parte dei suoi cultori, ma la mostra dei superbi bulini di Armando Donna — uno dei pochissimi che. in Italia, si dedichi a questa tecnica severa — non manca di esercitare una singolare attrattiva. Il segno dìù o meno sottile (legato alla sezione della punta con cui termina lo strumento) a volte minuto, serrato, tracciato a linee parallele, a volte caratterizzato da un tratto più largo, orientato in direzioni diverse o incrociato, può clirsi frutto d'una vera e propria scelta in chiave linguistica. A Donna si devono ormai oltre quattrocento lastre in cui si passa dal vedutismo estatico con cui ha .ritratto certi angoli deserti della sua Vercelli, lasciando lo spettatore sul limitare d'una visione metafisica, alla magia delle nature morte e dei fiori (bellissimi), ma più ampio spazio è serbato poi ad un paesaggio che in verità scaturisce da un'intuizione squi-. sitamente fantasticata: da qualche vecchia marina alla visione d'un mondo spopolato, col vasto primo piano (appena interrotto da qualche ironica presenza oggettuale), la cortina di alti picchi in distanza e l'enorme falce lunare cui danno talora il cambio dei forse emblematici, incredibili, soli rosso-sangue o violacei. Dopo la lunga stagione dei bulini in bianco e nero, il ricorso ad una duplice matrice ha consentito a Donna di affrontare i motivi di sempre in alcune pagine d'un luminoso contesto cromatico, interpretato anche attraverso il prezioso sfumato dell'acquatinta. Al di là dei motivi, quel che distingue sempre l'opera di Donna è senz'altro il rigore del linguaggio: fin dalla composizione impostata su una continua ricerca di asimmetrici, ma armoniosi, equilibri. La mostra è a Tuttagrafica in piazza Carlina 19. an. dra. «Solitudine, oniauui» a Rilke». opera di Armando Donna

Persone citate: Armando Donna

Luoghi citati: Italia, Vercelli