Ancora scontro sulle nomine di Eugenio Palmieri

Ancora scontro sulle nomine VERTICI CREDITO - Dopo mesi di discussioni la prorogatio resta Ancora scontro sulle nomine Gli amministratori scaduti potranno restare ai loro posti; più poteri però al Comitato per il credito ROMA — Un mezzo putiferio nella maggioranza per le nomine nelle banche. La «prorogatio», l'istituto che consente a molti amministratori di restare al loro posto nonostante siano scaduti, nel casi più scandalosi da oltre dieci anni, non sarà cancellata. Saranno invece accresciuti, per ovviarvi, i poteri di intervento del Comitato per 11 credito, l'organismo cui istituzionalmente spetta la scelta dèi vertici di gran parte del sistema bancario nazionale. Il ministro del Tesoro, Gorla. ci ha confermato che le nomine sono comunque ancora in alto mare, lasciando intendere che la logica della lottizzazione blocca ancora ogni decisione. Il faticoso compromesso è stato raggiunto, al termine di una giornata ricca di colpi di scena. La decisione dei cinque partiti di mettere da parte la questione «prorogatio» ha provocato una serie di clamorose reazioni a catena: si è dimesso per protesta il relatore del disegno di legge, il democristiano Bianchi di La vagna; il sottosegretario al Tesoro, Pracanzani, ha abbandonato polemicamente 11 testo nel quale non si riconosce più dopo avervi lavorato per settimane; comunisti e indipendenti di sinistra hanno abbandonato l'aula della commissione Finanze quan do si è passati a votare le mo difiche. Per comprendere esatta mente il braccio di ferro con elusosi ieri bisogna fare un passo indietro. Un mese fa in una riunione a Palazzo Chigi racconta un testimone, la maggioranza aveva trovato un'intesa su un testo da presentare in Parlaménto. Esso era composto di due blocchi: la cancellazione della prorogatio dopo 5 mesi in assenza di decisioni da parte del Clcr; più poteri al Cicr e al ministro del Tesoro per stringere i tempi. Il disegno di legge era nato per ovviare anche ad un fatto di costume oltre che di sostanza: le contrapposizioni tra i partiti non hanno consentito finora di decidere le nomine al momento della scadenza, facilitando la perpetuazione di si¬ tuazioni di estrema Incertezza alla guida di importanti Istituti di credito. Strada facendo in casa democristiana sono sorte non poche perplessità su tale impostazione tanto che ieri mattina in una riunione alla quale hanno partecipato gli esponenti del pentapartito, presente 11 ministro del Tesoro, veniva emesso 11 verdetto che ha scatenato le violente reazioni: resta valida soltanto la parte relativa ai Comitato del Credito. Ad alcuni esponenti della stessa maggioranza l'iniziativa è sembrata una clamorosa svolta Ecco quello che rimane del testo originario: • 1) il Comitato per il credito dovrà riunirsi 60 giorni prima della scadenza delle cariche da rinnovare o 30 giorni dopo se essa è causata da un elemento accidentale; • 2) le riunioni del Clcr saranno valide anche se vi parteciperà solo il ministro del Tesoro e altri due ministri (attualmente invece sono 8) e sarà sufficiente una votazione a maggioranza tra 13; • 3) Qualora 11 Comitato non provveda nella prima seduta il ministro del Tesoro convocherà il Cicr ogni cinque giorni; • 4) Il Comitato si riunirà entro dieci giorni dall'entrata In vigore della legge. il ministro del Tesoro ha dichiarato che si tratta di un buon testo perché con 1 nuovi meccanismi si garantisce il Parlamento e si spunta di fatto l'arma della «prorogatio'. Abbiamo compiuto un enorme passo avanti, ha commentato il socialista Piro. I comunisti criticano Goria perché sarebbe ripiegato su una «posizione minimale». Il testo approvato ieri in Commissione dovrebbe andare ora in aula alla Camera e poi al Senato, ma con la stagione dei congressi probabilmente se ne parlerà tra qualche mese o forse mai. Eugenio Palmieri Il Il governatore della Banca d'Italia, Carlo Azeglio Ciampi, con il ministro del Tesoro Goria

Persone citate: Carlo Azeglio Ciampi, Goria, Gorla, Piro

Luoghi citati: Roma