Craxi parlerà a Tokyo con l'accordo di tutti di Alberto Rapisarda

Craxi parlerà a Tokyo €on l'accordo di tuffi Esaminata dal governo la relazione per il vertice Craxi parlerà a Tokyo €on l'accordo di tuffi ROMA — Craxi parte per Tokyo col consenso unanime di tutti i ministri su ciò che dirà nel véjtioer, alei: -Sette \ Grandi per battere il terrori-. smo internazionale.'Ieri-serasi è tenuta a Palazzo Chigi la riunione del governo che aveva chiesto Spadolini per esaminare e approvare il documento del presidente del Consiglio. Non ci sono stati contrasti e distinguo. La politica estera, almeno di questi tempi, non è più argomento di conflitto tra gli uomini di governo. Il ministro Spadolini ha assicurato che «non esistono tre linee di politica estera, non esistono contrapposizioni personalistiche, non esistono demonizzazioni, esistono dei partiti che hanno storie diverse e quindi si possono porre con sensibilità diverse di fronte alle grandi questioni intemazionali». »Non ci sarà nesun nuovo protocollo di politica estera» ha garantito il ministro della Difesa, perché è sufficiente l'accordo con eluso dopo la crisi dell'Achille Lauro. In questo clima «di sufficiente compattezza*; secondo la definizione di Spadolini, il presidente" del Consigliti ' ha presentato la sua relazione. Dopo di lui ha parlato a lungo il ministro degli Esteri Craxi ha spiegato quanto dirà ai Sette e poi personalmente al presidente degli Stati Uniti Reagan: se si vuol combattere efficacemente il terrorismo, bisogna affrontare 11 problema alle radici. Occorre cioè ricominciare a tessere la trama diplomatica per cercare una soluzione alla questione palestinese. Altrimenti le pur necessarie misure immediate per fronteggiare il terrorismo internazionale serviranno a ben poco. E', in pratica, la linea ufficiale che il nostro governo ha più volte ribadito. Ma è interessante che venga riproposta a Tokyo di fronte agli americani, preoccupati invece di realizzare un embargo economico alla Libia e, possi¬ bilmente, un blocco aeronavale, che dovrebbe essere effettuato anche dai Paesi delia-Nato, uraiqmowii orili è Sono richieste non gradite dai Paesi europei, i quali all'Aia hanno approvato una piattaforma »più che chiara». secondo le parole del ministro Andreottl. In essa si sottolinea che la lotta al terrorismo va condotta con grande fermezza, ma con l'uso dei mezzi politici e diplomatici e non con quelli militari. Al Consiglio del ministri Andreotti ha spiegato che questa fermezza si può manifestare anche con »un preciso impegno a non consentire rifornimenti o altre libertà di movimento ad aerei dirottati e anche col controllo al metal-detector dei corrieri diplomatici per evitare l'abusivo trasferimento di armi». Un dibattito sulla politica estera si terrà in commissione alla Camera al ritorno di Andreotti da Tokyo, la prossima settimana. Alberto Rapisarda

Persone citate: Achille Lauro, Andreotti, Craxi, Reagan, Spadolini

Luoghi citati: Libia, Roma, Stati Uniti, Tokyo