Quel filo ideale con il Lingotto

Quel filo ideale con il Lingotto Quel filo ideale con il Lingotto Grande settimana per l'automobile in Italia: a Torino il Salone richiama migliaia di visitatori, a Imola la Formula 1 suscita entusiasmi e curiosità. Potrebbe sembrare che tra le vetture di serie esposte nella vecchia fabbrica del Lingotto e quelle che filano a 300 l'ora nel circuito •Dino. Ferrari, i punti in comune siano pochi. In realtà, le une e le altre sono legate da un filo robustissimo. Ha detto Vittorio Ghidella, numero uno della Fiat Auto, alla vigilia del Salone: «La Formula 1 è uno sport sempre più costoso ma anche un laboratorio di ingegneria avanzata sempre più importante. E' una scuola per tecnici, un centro di ricerca avanzata. Per una marca sportiva è importante esserci, per una grande Casa utilizzarne le esperienze». 1 In effetti, la Formula 1 ha cessato di essere un insieme di piccoli teams capaci di assemblare parti provenienti da fornitori specializzati (con l'unica eccezione, un tempo, della Ferrari) per trasformarsi in un campo di sperimentazione per i big dell'auto, direttamente o indirettamente. Nomi come quelli di Bmw, Fiat, Honda,, Porsche, Renault (e permette' teci di aggiungere Bosch, Goodyear, Pirelli, Weber, Marcili tra le società'che offrono i loro prodotti alle squadre) non sono certo a caso nel mondo dei Grandi Premi. C'è da rimanere frastornati nel leggere i progressi compiuti dalla F.1, le tecnologie impiegate, i campi di applicazione. Sistemi elettronici, turbocompressori, materiali e leghe particolari: uno show di soluzioni ultrasofisticate nel tentativo di guadagnare un decimo di secondo. Monoposto come laboratori viaggianti, quindi, ma anche come concreto segno delle capacità tecniche di una industria. Chi vince non necessariamente è il migliore nella produzione di serie (qui entrano in gioco altri consistenti fattori), tuttavia un successo — come suoi dirsi — aiuta. Fa immagine, porta pubblicità positiva. Seco il legame tra Imola e il Lingotto. In questo quadro peccato, doppiamente, che la Ferrari non attraversi un momento felice e che l risultati non siano degni dell'impegno tecnico ed economico di Maranello. Ma la Ferrari resta una bandiera e i suoi bilanci sportivi vanno analizzati nell'arco di tutta la storia dei Grandi Premi, non di un anno o di un altro. Certo, i tifosi vorrebbero che vincesse sempre. E chissà che questo desiderio — malgrado tutto — non debba realizzarsi presto. Michele Fenn

Persone citate: Michele Fenn, Vittorio Ghidella, Weber

Luoghi citati: Imola, Italia, Maranello, Torino