A Elice lo «scudo spaziale» divide sovietici e americani

A Elice lo «scudo spaziale» divide sovietici e americani Esperti di tredici Paesi a convegno sul disarmo A Elice lo «scudo spaziale» divide sovietici e americani E RICE — Esperti politicomilitari sovietici e statunitensi stanno discutendo ad Erice di disarmo, in un convegno organizzato dalle Nazioni Unite e dal laboratorio mondiale fondato dal professor Antonino Zichichi, il fisico direttore del centro internazionale di cultura scientifica «Ettore Majorana». All'incontro sul disarmo, che si conclude oggi, partecipano anche esperti di tredici Paesi, alcuni del Terzo mondo, come lo Sri Lanka e la Nigeria. La partecipazione sovietica costituisce un punto all'attivo del recente viaggio a Mosca del professor Zichichi, che in Urss ha avuto contatti ad alto livello, soprattutto con esponenti dell'Accademia delle scienze. La risposta di Mosca non si è fatta attendere e la disponibilità sovietica è stata subito sottolineata con l'invio di una missione ad Erice. Il generale sovietico V. Batenin ha sostenuto che il progetto di difesa strategica pre sentalo dagli Usa come arma difensiva (lo «scudo spazialo») è invece un 'mostro altamente destabilizzante, in quanto il laser potrebbe colpire obiettivi a terra!'. Robert Budwin, del Lawu rence Livermore labcratory californiano, allievo di Edward Teller (il «padre» del la bomba H), incaricato del progetto di scudo spaziale, ha subito replicato: -Il raggio la ser non potrà mai colpire obiettivi su terra in quanto non è in grado di oltrepassare l'atmosfera'. Pertanto per Budwin si tratta di una struttura essenzialmente difensiva e non pure offensiva come affermano i sovietici. L'ambasciatore sovietico Vladimir Petrovsky ha riformulato le proposte di Gorbaciov del 15 gennaio: disarmo nucleare totale entro il Duemila, sottolineando — novità assoluta — la disponibilità sovietica ai controlli. Petrovsky ha definito 'essenziali' le verifiche non solo per gli apparati chimici, ma pure per gli armamenti convenzionali, ed ha quindi parlato della sempre più spiccata aspirazione alla coesistenza pacifica tra i popoli, con un espresso riferimento ai principi dell'atto finale di Helsinki, rivolgendo poi la sua attenzione alle questioni dei diritti umani. Edward Lucie presidente dell'associazione statunitense per le Nazioni Unite, d'accordo con le teorie del disarmo entro la fine del millennio, ha illustrato una possibile candidatura dell'Orni al controllo sullo smantellamento degli arsenali. L'ambasciatore Mjajal Komatina, segretario generale della conferenza del disarmo di Ginevra, ha invece insistito su un concetto più volte ribadito dal Paesi emergenti circa l'assoluta esigenza che il disarmo avvenga sulla base di una posizione multilaterale. Oggi 11 prof. Zichichi pre senta il laboratorio mondiale di Erice come strumento di equilibrio. Secondo lo scienziato «Il laboratorio dovrà essere una potente arma dt stabilità ed equtltbrio politico, quindi di pace nel mondo-. Per Zichichi 11 'segreto tecnologico-milttare è il maggiore Incentivo alla corsa agli armamenti:

Luoghi citati: Elice, Erice, Ginevra, Helsinki, Mosca, Nigeria, Urss, Usa